Originariamente Scritto da
il Federale
Dopo una tormentata eponderata riflessione preelettorale ho finalmente fatto la mia scelta.
Vi è una serie di motivi per i quali Forza Nuova, nell'ambito del panorama politico, merita il mio voto.
Il primo è di ordine meramente pratico: in Puglia non c'è il rischio, nè alla Camera nè al Senato, che il PDI possa avere sperare di vincere. Vivessi in altre Regioni, sarei costretto a regolarmi diversamente, turandomi il naso, le orecchie e tutto il resto.
Il PDL ha fatto la peggior campagna elettorale che conosca, indulgendo verso Veltroni ed insistendo con lui in un anticomunismo (valido, attenzione) inopportuno per la strategia mediatica che sta portando avanti Veltroni. Per di più ha candidato al Senato in Puglia il peggio della classe politica che avesse potuto esprimere.
Ora veniamo alle questioni più "spinose". In attesa della troppo sospirata (ma mai realizzabile) unificazione dell'area in un nuovo partito, della quale La Destra è certo stato un esperimento validissimo, bisognava fare una scelta tra le due forze. Sebbene nella Fiamma Tricolore io abbia lasciato il cuore e tantissimi camerati, il processo di unificazione mi sembra ancora lontano.
Fiore, che lo si voglia o no, è uno dei punti di riferimento di questa nuova destra.
La Santanchè mi sembra ancorata ancora a Clichet del vocabolario politico alleanzino, con un nostalgismo missino che non ha più senso. Bisogna andare oltre. Sentendo gli interventi della Daniela, sembra quasi che prima del MSI non vi sia stato nulla. E che solo il MSI costituisca l'unico patrimonio della Destra italiana. Sappiamo tutti che non è così. Inutile stare dietro alle solite recriminazioni di chi è più fascista, lanciando reciproche accuse di badoglismo, o peggio ancora esibire medaglie di militanza e di coerenza che valgono solo a rendere ancora più profondo il solco che divide le anime di un fascio di forze che per desino e vocazione deve assolutamente essere unito, se vuole rappresentare la voce univoca di tanti che avevano una speranza di ricreare il sogno di una destra vera.
Certo, da un punto di vista programmatico non si può accettare un atlantismo dogmatico o uno squallido terzomondismo intriso di suggestioni frediane. Occidente identitario (romano, cattolico, germanico) Eurasia come punto di riferimento geopolitico (col sogno di una unificazione delle due aquile, l'imperiale e la bicipite in un unica forza contrapposta al blocco cino-indiano e ad un mondo islamico che ci ricatta ancora sulle fonti energetiche.
Ben accetto tutto: tradizionalismo e recupero di una paganità che non sia contrapposizione e scontro con l'anima cristiana degli ultimi due millenni. Attenzioni alle istanze sociali senza indulgere in pericolose derive socialiste.
Questa è la destra in cui credo. Che rappresenta una vocazione non più nazionale, ma imperiale.
Per queste elezioni la mia fiducia va a Forza Nuova, nella speranza però che non si atomizzi l'anelito incarnato dalla Destra, fenomeno politico che mi ha positivamento sorpreso e ch merita un'attenzione ed uno sforzo di eneregie per il futuro, in vista di una sua maturazione in senso identitario e tradizionale. Alle prossime elezioni Forza Nuova non deve deludermi, come anche La Destra. Un'unica voce, un unico destino. Altrimenti moriremo tutti democristiani.