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  1. #1
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Predefinito Lothar torna a casa per uno stage



    Appiano: Matthaeus, stage all'Inter

    http://www.inter.it/aas/news/reader?...it&IDINI=40936

    APPIANO GENTILE - Ha scelto l'Inter. Come fece nella primavera del 1988, quando arrivò dalla Germania per fare grande l'Inter di Giovanni Trapattoni e vincere il primo scudetto dei record della storia nerazzurra e, a seguire, la prima Coppa Uefa. Lothar Matthaus, già protagonista del Centenario un mese fa, è tornato oggi pomeriggio al centro sportivo "Angelo Moratti". Stavolta per uno stage: seguirà, sino a venerdì, gli allenamenti di Roberto Mancini. Infatti, l'ex Pallone d'Oro, pur avendo già intrapreso da anni la carriera da allenatore, sta frequentando a Colonia il master e, come rapporto sul lavoro settimanale di una squadra europea, ha scelto quella che ama definire "la sua casa in Italia".

    Matthaus e Mancini si erano incontrati a gennaio a Dubai e, come avevano programmato, si sono rivisti oggi. Sul campo. Mancini a dirigere la prima seduta della settimana, Lothar con penna e quaderno per annotare, con grande precisione, punto per punto, il lavoro della squadra. Entusiasmo tra i nerazzurri, che hanno invitato il campione tedesco negli spogliatoi. Capitan Zanetti gli ha confidato "sei sempre stato il mio idolo", Marco Materazzi gli ha chiesto "sei pronto per domenica?", Dejan Stankovic è rimasto impressionato dal fisico "per me può ancora giocare... ", Luis Figo lo ha interrogato sui suoi sistemi di gioco, mentre con Patrick Vieira hanno dialogato in inglese sul prossimo Europeo. Tra i tanti momenti da raccontare, particolare quello che Inter.it vi può documentare anche con le immagini in esclusiva: quando, nella sala del bar, Esteban Cambiasso ha presentato Mario Balotelli a una delle leggende della storia nerazzurra. E Lothar lo ha salutato così: "Ti ho visto, non sei male... ".

  2. #2
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Le immagini del mitico Lothar Matthaus, tornato ad Appiano per uno stage per il master di allenatore.

    http://www.inter.it/aas/news/reader?...it&IDINI=40936














  3. #3
    Mé rèste ü bergamàsch
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    Matthaeus e lo scudetto
    "L'Inter è la più forte"


    L'ex nerazzurro che studia da tecnico incorona la squadra di Mancini: "Nessuno ha una rosa fatta di 25 nazionali. Domenica contro la Fiorentina si vince, invece la Roma non fa 3 punti a Udine"

    http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA...eus_1104.shtml

    APPIANO GENTILE (Como), 11 aprile 2008 - Buon sangue non mente: "Mio figlio Loris, 15 anni, ha la camera tappezzata di nerazzurro e tiene appeso fuori dalla finestra un bandierone dell’Inter". La memoria, invece, a volte mente: "L'altro giorno ho sbagliato strada per venire alla Pinetina e mi sono quasi perso". Lothar Matthaeus è tornato "a casa" per cinque giorni: "Il master alla scuola dello sport di Colonia (la Coverciano di Germania) per il diploma da allenatore professionista prevede uno stage in un club internazionale non tedesco: potevo scegliere il "mio" Partizan Belgrado o il Real Madrid del mio amico Schuster, ma per me venire qui era come tornare in una grande famiglia. Questione di atmosfera: porte sempre aperte, possibilità di parlarsi e cose semplici. E le cose semplici fanno bene, anche nel lavoro".

    E che Inter ha visto al lavoro, in questi giorni?
    "Una squadra con tre qualità: professionalità, concentrazione e disciplina. Un gruppo che quando si allena non perde tempo, dove ognuno rispetta non solo l’allenatore, ma anche i compagni. A Salisburgo ogni 5’ in campo c’era una discussione, e non certo fra giocatori di qualità come quelli dell’Inter".

    Beh, qualche casino c’è stato anche all’Inter...
    "Come dissi una volta: 'Dopo grande casino, grande partita'. Nel calcio vale sempre, basta non esagerare".

    L’Inter aveva esagerato l’anno scorso con tutti quei primati, lei che di scudetti dei record se ne intende?
    "Diciamo che questo campionato è più 'normale', dunque più attendibile. Perché c’è anche la Juve e sono partite tutte alla pari: anche il Milan, che ha bisogno di ringiovanire la squadra, e credo che a questo punto lo abbia anche capito".

    E chi lo vince, questo campionato?
    "Lo vince l’Inter: non perché ha 4 punti di vantaggio — che nel calcio di oggi non sono così tanti — ma perché è la squadra migliore. Lo vince perché la Roma a Udine non fa tre punti, mentre la Fiorentina sarà anche stanca e perderà: purché i giocatori di Mancini entrino in campo dicendo, tutti, 'Siamo l’Inter, dunque siamo forti, dunque vinciamo'. E’ così che si trascina San Siro, non viceversa".

    Perché dice che l’Inter è la squadra migliore?
    "Vede questa foto (e indica l’Inter scudetto ’88-89)? Eravamo 11 titolari, più Beppe Baresi, più dei ragazzi della Primavera. Questa Inter è fatta di 25 nazionali, e il giocatore numero venti per qualità non è così diverso dal numero dieci: Toldo, per dire, giocherebbe titolare in tutte le squadre italiane tranne la Juve, che ha Buffon, il più forte del mondo. Insomma: neanche la Roma ha una rosa così, e questo in Italia fa la differenza".

    In Europa no, però: cos’è mancato per essere ancora in corsa per la Champions?
    "Poter giocare, a Liverpool, con Materazzi e Cordoba fino alla fine. Ma vincere campionato e coppa come quarant’anni fa oggi è molto più difficile: oggi sono almeno in dieci squadre a poter vincere la Champions".

    Però poi, alla fine, tre su quattro sono inglesi: cosa hanno in più, adesso?
    "I soldi e la capacità di usarli bene: vent’anni fa era così per il calcio italiano, oggi vince il 'modello inglese'. E succede che il Manchester, contro la Roma, possa lasciare in panchina Cristiano Ronaldo, Rooney e Scholes".

    E intanto in Italia gli stadi non si riempiono più...
    "C’è troppo squilibrio fra le prime 4-5 squadre e le altre e un sacco di partite non attirano per questo. E poi gli stadi: troppo diversi da quelli inglesi, o anche tedeschi, che infatti sono sempre tutti pieni: l’Italia avrebbe avuto un bisogno enorme di ospitare l’Europeo 2012".

    Da giocatore le davano dell’allenatore in campo: serve ancora un giocatore così? E chi è il Matthaeus di questa Inter?
    "Serve sempre, e l’Inter ce l’ha: si chiama Vieira e può farlo perché in campo è al posto giusto — proprio lì in mezzo — per organizzare. E perché ha personalità da trascinatore: sì, mi rivedo in lui".

    Da allenatore: è lui il giocatore che "ruberebbe" all’Inter?
    "Potrei dire lui. Oppure Zanetti e Cambiasso, gente che dà sempre il cento per cento, carattere e mentalità argentina, che io adoro. Oppure Ibrahimovic, per la sua qualità. Ma la verità è che li ruberei tutti".

    Cosa le piace di Mancini?
    "Nel suo lavoro ho ritrovato molte delle mie idee di quando ho allenato, ad esempio, a Belgrado. Costante comunicazione con i suoi collaboratori, lavoro sempre e comunque con il pallone — rispetto a Trapattoni come il giorno e la notte — grande ritmo: l’azione deve finire velocemente e veloce dev’essere il ritorno alle proprie posizioni, è il calcio offensivo che piace anche a me".

    Zenga allenatore in Italia le piace?
    "Mi piace e sono felice per lui, perché lo merita: ha fatto un gran lavoro all’estero, prima di arrivare qui".

    E Matthaeus vede l’Italia nel suo futuro?
    "Io mi vedo allenatore in Europa, non per forza in Germania. E l’Italia è un gran bel Paese: qui si fa una bella vita, mica lo scopro io".

 

 

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