Pensate che a Roma e provincia il grosso problema delle multe e' diventato ancora più' grave se aggiungiamo che i Giudici di Pace, gli uffici dei quali sono ingolfati per i tantissimi ricorsi, emettono le sentenze relative dopo almeno un anno.
L'iter burocratico delle notifiche delle multe e' troppo lento ,e il numero dei Giudici di Pace e' insufficiente per poter affrontare il boom delle sanzioni.
Secondo noi di Nuova Destra Sociale il cittadino non e' più' tutelato dalle istituzioni, che permettono che passino diversi mesi prima che la multa venga notificata ledendo il diritto alla difesa.
Come può un povero cittadino ricordarsi di aver compiuto un infrazione in un dato giorno a distanza di mesi dal fatto?
Se poi il cittadino decide di impugnare il provvedimento quanto tempo dovrà' passare perché' sia fatta giustizia?
Sull'argomento Nuova Destra Sociale esprime le seguenti considerazioni:
- Nella provincia di Roma i Giudici di Pace sono solamente 130, pochi in confronto ai tanti ricorsi .
- I ricorsi a rito speciale sono 108.722 , a questi si devono aggiungere i ricorsi a procedimento ordinario.
Tali cifre rendono evidente che la somma dei ricorsi e' cento volte più' grande e quindi ingestibile con esiti scontati per la lentezza delle sentenze.
Tutto ciò si ricollega al problema generale della lentezza della giustizia in Italia.
La responsabilità' di tale problema, come di molti altri, e' anche da attribuire a una pubblica amministrazione inefficiente, basti pensare che tra carenza di personale e ritardi vari le udienze fissate hanno tempi minimo di 7 o 8 mesi per poi passare altri 7 o 8 mesi per la pubblicazione.
Il povero cittadino deve quindi aspettare minimo un anno per il verdetto.
Basterebbe una migliore organizzazione degli uffici che non solo a Roma e provincia versano in condizioni pessime non solo per la carenza di mezzi e fondi, peraltro aggravatasi con il governo Prodi, ma soprattutto per un sistema burocratico troppo pesante e troppo lento che crea confusione per il cittadino, e per il risolvere il quale i funzionari pubblici, ad ogni livello, niente fanno, anzi sembrano divertirsi nel creare complicazioni agli utenti del loro servizio.
Adesso, infatti, va di moda denunciare la cosiddetta casta dei politici senz'altro potentissima, però nessuno ha il coraggio di denunciare la casta degli impiegati pubblici che spesso senza motivo, si attaccano a cavilli burocratici pur di non svolgere il proprio compito per il quale sono pagati, rimandando indietro l'utente del servizio, magari dopo ore di coda, con un senso di frustrazione e di rabbia.
Così come non ci sembra giusta l'esternazione dell'ex Guarda Sigilli (Ma cosa guardava quando ha varato l'indulto?) Mastella che ha accusato i Giudici di lavorare poco, visto che il volume delle multe non e' da attribuire ne' al cittadino ne' ai giudici, bensì 'ai vigilini ausiliari che per verbalizzare più multe si nascondono senza contestare immediatamente l'infrazione agli automobilisti come sarebbe previsto dal Codice della Strada e senza, naturalmente nemmeno pensare a prevenire l'infrazione stessa, poiché il loro primo ed unico pensiero è quello di fare cassa a spese dei Cittadini.
Nuova Destra Sociale chiede al governo che verrà (se durerà) di fare una riforma urgente per alleggerire la giustizia sulle multe, e di varare subito provvedimenti urgenti contro gli ausiliari che fanno sotterfugi e contro l'abuso degli strumenti elettronici.
Ci rivolgiamo qui al candidato premier Berlusconi che, invece di fare promesse vane e difficilmente realizzabili sull'abolizione del bollo auto, dovrebbe farsi promotore di una legge che reintegri nelle scuole dell'obbligo la cosiddetta educazione civica con lezioni anche pratiche (a 14 anni età del motorino) svolte anche da Agenti di Polizia Municipale con lo scopo di creare una generazione di cittadini più attenta al rispetto delle regole con conseguente abbattimento delle multe (anche ingiuste) e maggiore sicurezza poiché se i cittadini si comportano meglio, i Vigili Urbani possono essere impiegati anche per compiti di prevenzione e contrasto verso la cosiddetta microcriminalità
Inoltre sarebbe opportuno per un discorso di equità, estendere l'obbligo del bollo e dell'assicurazione anche alle biciclette che sono proprio i mezzi, che con la scusa del non essere inquinanti, violano maggiormente e con impunità, non essendo immatricolati, ogni e qualsiasi regola del vivere civile, passando sui marciapiedi in aree pedonali e quant'altro, peraltro credendo di avere ragione e spesso infamando e/o investendo i pedoni.
Angelo Aquilani Segretario Regionale Lazio Nuova Destra Sociale