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Risultati da 1 a 10 di 142
  1. #1
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    Predefinito [Elezioni] Risultati e commenti

    PROIEZIONI: CENTRODESTRA VINCE ALLA CAMERA E AL SENATO, BENE LEGA E IDV Si consolida e cresce il vantaggio del Pdl sul Pd al Senato, cioe' il ramo del Parlamento dove l'attuale meccanismo elettorale rende piu' problematica la formazione di una maggioranza. Secondo la prima proiezione Consortium per la Rai sul Senato il Pdl-Lega-Mpa si aggiudicherebbe 164 seggi, mentre il Pd-Idv 139. In termini percentuali, l'ultima proiezione attribuiva alla Pdl il 46,4% contro il 37,9% del Pd.
    Torna a salire la Lega (6,5%) e si assesta di qualche frazione decimale l'Italia dei Valori (5,1%). Fuori degli schieramenti si conferma l'Udc al 5,7%, la Sinistra l'Arcobaleno si vede limare i consensi al 4,7% e si assesta verso il basso La Destra con il 2,4%.

    Prima proiezione CONSORTIUM per RAI, riguardante i seggi per la Camera

    Copertura: 62,4% COALIZIONI
    IL POPOLO DELLA LIBERTA' 284
    LEGA NORD 47
    MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 9
    PDL - LEGA NORD - MPA 340

    PARTITO DEMOCRATICO 209
    DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 32
    PD - IDV 241
    ALTRI 36

    LA DESTRA FIAMMA TRICOLORE 0
    LA SINISTRA L'ARCOBALENO 0
    UNIONE DI CENTRO 34
    PARTITO SOCIALISTA 0
    ALTRI 0

    SINISTRA CRITICA 0
    ABORTO? NO, 0
    UNIONE DEMOCRATICA CONSUMATORI 0
    PARTITO COMUNISTA LAVORATORI 0
    FORZA NUOVA 0
    P. LIBERALE ITALIANO 0
    PER IL BENE COMUNE 0
    M.E.D.A. 0
    LISTA DEI GRILLI PARLANTI 0
    ALTRI 2


    Terza proiezione CONSORTIUM per RAI, riguardante la Camera

    Copertura: 62% COALIZIONI %

    IL POPOLO DELLA LIBERTA' 38,3
    LEGA NORD 6,4
    MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 1,2
    PDL - LEGA NORD - MPA 45,9
    PARTITO DEMOCRATICO 33,8
    DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 5,1
    PD - IDV 38,9

    ALTRI PARTITI 15,2
    LA DESTRA FIAMMA TRICOLORE 2,6
    LA SINISTRA L'ARCOBALENO 3,5
    UNIONE DI CENTRO 5,5
    PARTITO SOCIALISTA 0,9
    SINISTRA CRITICA 0,5

    ABORTO? NO, 0,3
    UNIONE DEMOCRATICA CONSUMATORI 0,3
    PARTITO COMUNISTA LAVORATORI 0,4
    FORZA NUOVA 0,2
    P. LIBERALE ITALIANO 0,3
    PER IL BENE COMUNE 0,3
    M.E.D.A. 0,1
    LISTA DEI GRILLI PARLANTI 0,1
    ALTRI 0,2

    Settima proiezione CONSORTIUM per RAI,riguardante le coalizioni per il Senato.

    Copertura: 94% COALIZIONI %

    IL POPOLO DELLA LIBERTA' 39,8
    LEGA NORD 5,7
    MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA 1,2
    PDL - LEGA NORD - MPA 46,7
    PARTITO DEMOCRATICO 33,5
    DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 5,0
    PD - IDV (*) 38,5
    ALTRI 14,8
    (*) PD-IDV include SVP-INSIEME PER LE AUTONOMIE

    ALTRI PARTITI
    LA DESTRA FIAMMA TRICOLORE 2,4
    LA SINISTRA L'ARCOBALENO 3,6
    UNIONE DI CENTRO 5,9
    PARTITO SOCIALISTA 0,7

    ALTRI
    SINISTRA CRITICA 0,4
    UNIONE DEMOCRATICA CONSUMATORI 0,2
    PARTITO COMUNISTA LAVORATORI 0,5
    FORZA NUOVA 0,2
    P. LIBERALE ITALIANO 0,3
    PER IL BENE COMUNE 0,3
    M.E.D.A. 0,1
    LISTA DEI GRILLI PARLANTI 0,1
    ALTRI 0,1


    BIPOLARISMO ACCELERA VERSO BIPARTITISMO/IL PUNTO ALLE 19.50

    Il sistema bipolare esce irrobustito dal voto e accelera verso un sistema bipartitico: sembra essere questo il primo risultato leggibile dai dati elettorali. Alla Camera, secondo le ultime proiezioni di Consortium per la Rai, il Pdl, con il 38,1% dei consensi e il Pd, che ha ricevuto il 33,7% delle preferenze, ottengono infatti insieme il 71,8%. Vale a dire che 7 italiani su 10 si riconoscono in due partiti. Il voto utile invocato da Berlusconi e da Veltroni ha trovato ascolto nell'elettorato. In entrambi gli schieramenti ci sono due alleati di peso, soprattutto nel Pdl: la Lega Nord, proiettata verso il 6% dei consensi e l'Italia dei Valori ben al di sopra del 5%. Fuori dagli schieramenti hanno vita difficile l'Udc, che aveva abbandonato il Pdl alla vigilia del voto, che supera a fatica il 5% e si ritrova con una pattuglia ridottissima di parlamentari. E La Destra di Storace, priva di senatori, e sotto il 3%. Esce decisamente ammaccata dal voto la Sinistra l'Arcobaleno che candidava Fausto Bertinotti. Le proiezioni alla Camera accreditano questa formazione del 3,6% dei consensi, con la quasi certezza di non avere senatori e un numero ridotto di deputati. Percentuali da prefisso telefonico per le altre formazioni, alcune, come i socialisti di Boselli, con una storia gloriosa alle spalle, che si ferma allo 0,9%.




    http://www.ansa.it/opencms/export/si..._46790341.html

  2. #2
    Dalla parte del torto!
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    Predefinito Tracollo della Sinistra Arcobaleno

    di MATTEO TONELLI

    http://www.repubblica.it/2008/04/sez...ra-crolla.html

    Stando ai primi dati il raggruppamento potrebbe non avere alcun rappresentante.Rizzo: "Un progetto nato già morto". Bonelli: "Serve una riflessione".

    Delusione. Incredulità. Sconforto. Uno scenario tragico per la Sinistra Arcobaleno. Il cartello elettorale composto da Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi, frana davanti all'evidenza dei numeri. Stando alle cifre, sembra credibile l'ipotesi che nella prossima legislatura a Palazzo Madama e a Montecitorio non ci sia alcun rappresentante della sinistra. Un evento storico. E non certo nel senso buono della parola.Il crollo è generale. Dati negativi giungono persino dalle regioni 'rosse'. In una città come Pistoia la Sinistra Arcobaleno raccoglie soltanto un terzo dei voti rispetto a quelli che nelle elezioni passate ebbe la sola Rifondazione Comunista. Stesso discorso anche per altre realtà da cui ci si attendeva un buon risultato, come la Liguria.Un dato tanto negativo quanto chiaro. Che nessuno, dentro la Sinistra Arcobaleno, si sente di negare. "Risultato negativo, i Verdi dovranno aprire una riflessione per recuperare il rapporto con il loro popolo" dice Angelo Bonelli.Ed è proprio il fatto che molti elettori tradizionalmente schierati a sinistra abbiano voltato le spalle al nuovo raggruppamento elettorale, che agita le riflessioni di molti. Appare chiaro quanto abbia pesanto l'astensionismo (unito anche al discreto risultato di Sinistra Critica)."Il voto utile è un concetto che è stato introiettato dai cittadini senza che questo sia servito alla scelta di Veltroni, che temo abbia consegnato per cinque anni l'Italia a Berlusconi - dice Cesare Salvi -Una forza di sinistra moderna e innovatrice è sembrata un cartello elettorale". Secco il commento di Paolo Cento: "Siamo all'anno zero della sinistra". Tocca all'europarlamentare dei Comunisti Italiani, Marco Rizzo, pronunciare il de profundis: "Un progetto che nasce morto. Senza i comunisti non c'è sinistra"." E così, in attesa di conoscere i dati definitivi, si apre la partita sulle scelte future. Proseguire sulla strada della Sinistra Arcobaleno o tornare all'antico? "La debacle di oggi dimostra senza ombra di dubbio l'errore clamoroso commesso rinunciando alla falce e al martello per inseguire un progetto effimero" taglia corto il deputato di Rifondazione Gianluigi Pegolo. Mentre Rina Gagliardi prima se la prende con "la trappola bipartica Pd-Pdl", poi ammette: "Risultato disastroso. Il sondaggio ci dava al più 6 per cento e questo 3,3 è al di sotto di tutte le nostre aspettative e previsioni"."Se i dati che emergono dalle proiezioni e dallo scrutinio delle prime sezioni fossero confermati, il risultato della Sinistra l'Arcobaleno sarebbe disastroso e fallimentare" afferma Claudio Grassi che chiede che si tenga immediatamente il congresso del Prc. Ma il segretario comunista Franco Giordano insiste: "Il futuro e' quello del soggetto politico unico. Comunque penso che dobbiamo lavorare alla ricostruzione della Sinistra in Italia''.
    Sinistra Nazionale!

  3. #3
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    La sinistra di governo ha fallito... sono sicuro che molti comunisti usciranno da quest'esperienza fallimentare... forse è l'ora giusta per creare un soggetto nuovo, comunista che unisca tutte le forze realmente anticapitaliste indisponibile ad allearsi con chi rappresenta i poteri forti.

    Costruiamo il nuovo socialismo... il socialismo delle comunità!

    Scusate per lo sfogo ideologico, ma dovevo dirlo....
    A pugno kiuso!

  4. #4
    email non funzionante
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    Come avevamo previsto è la doverosa fine di un equivoco durato anche troppo.La disatrosa esperienza di Governo di Bertinotti e soci ha contribuito a questa storica sconfitta che non puo' che essere salutare per chi vuole cominciare a lavorare su un nuovo terreno culturale e politico.Bene cosi'.

  5. #5
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    Fuori dalle aule parlamentari la sinistra (in tutte le sue forme ed espressioni), ma anche la destra "radicale", che, malgrado tutto, si avvicina agli arcobalenici secondo i numeri...

    Cari compagni, questi torneranno nelle piazze a spiegarci che sono comunisti...ora! Cosa risponderanno i comunisti quando vedranno i responabili di questa debacle?

  6. #6
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    Vediamo un po' le reazioni di tutti i forchettoni rossi...

    Ora una casa comune. Ci vediamo a Firenze

    di Paolo Ferrero

    su Il Manifesto del 13/04/2008


    Al termine di questa lunga campagna elettorale e nella speranzosa attesa di raccogliere un buon risultato, voglio ringraziare i compagni e le compagne che hanno convocato l'appuntamento del 19 aprile a Firenze. Mi pare possa diventare una tappa importante del percorso di costruzione della sinistra unitaria e plurale.
    Lo è per i tempi. Perché dobbiamo discutere da subito come andare oltre la scadenza elettorale, nel percorso intrapreso.
    Lo è per la cultura politica che esprime nella volontà di costruire un luogo in cui, tante e tanti, provenienti da orizzonti politici e culturali diversi, che hanno fatto in queste settimane una difficile campagna elettorale, possano ritrovarsi e discutere di come proseguire nel lavoro comune, nella costruzione collettiva.
    Lo è per i soggetti che lo propongono, che rappresentano un'esperienza vera di rinnovamento dell'agire politico.
    Lo è per la volontà esplicita di costruire un percorso dal basso, democratico e partecipato in cui partiti, associazioni, comitati, singoli e singole, possano contribuire alla costruzione di un casa comune, oltre il cartello elettorale, dove culture le diversità siano vissute come ricchezza. Dove la dialettica delle idee e delle diverse modalità dell'impegno politico possa costruire la base per nuove pratiche e nuove sperimentazioni comuni.
    Sottolineo questi elementi perché a mio avviso la scommessa che abbiamo dinnanzi consiste nel coniugare positivamente l'esigenza dell'unità e il rispetto delle differenze, la comprensione che i diversi percorsi politici oggi in essere non sono un limite ma una risorsa. Lo sottolineo perché sono molto preoccupato che il giusto desiderio dell'unità porti a precipitazioni organizzative che rischiano pregiudicare l'obiettivo.
    Oggi le pratiche politiche con sui si sta a sinistra sono tante e credo sia necessario cogliere questa novità in tutti i suoi aspetti, evitando sia il settarismo dei partiti esistenti che l'idea palingenetica di un nuovo partito.
    C'è bisogno a mio parere di una casa della sinistra, in cui la molteplicità delle forme di impegno sociale, culturale e politico possano dispiegare il massimo di efficacia, costruendo al tempo stesso le modalità e le regole in modo che tutti possano contare e decidere, chi è iscritto ad un partito come chi non lo è. In questa direzione ho proposto nei mesi scorsi di ragionare sull'esempio della Flm, del sindacato dei consigli. Si tratta di allargare la sfera di coloro che possono partecipare al progetto politico a partire dal proprio impegno specifico. La costruzione della sinistra unitaria e plurale coincide a mio parere con la capacità di dare una risposta alla crisi della politica evitando con grande attenzione di cadere nelle semplificazioni veltroniane. Su questo percorso negli anni scorsi è nata la positiva esperienza della sinistra europea. Oggi è possibile allargare e qualificare questo percorso. A partire da queste considerazioni mi è parsa molto opportuna la convocazione fiorentina e credo sia bene che tutti vi partecipino.

    http://www.esserecomunisti.it/index....Articolo=22783

    ----------

    "Una sconfitta senza precedenti per Rifondazione"

    di Simone Oggionni

    su redazione del 14/04/2008

    Elezioni politiche 2008, il tracollo de la Sinistra l'Arcobaleno. Grassi: "Per parte nostra riteniamo necessario riprendere e rilanciare il progetto della rifondazione comunista. Non è il momento della rassegnazione, ma è il momento della lotta."

    Siamo a metà delle sezioni scrutinate. Un primo commento.

    Si profila una vittoria netta del partito di Berlusconi, di circa cinque punti percentuali alla Camera e di quasi otto al Senato. Cresce il partito della libertà, cresce pericolosamente la Lega Nord e ottiene un risultato non trascurabile la stessa Destra di Storace.

    Dall'altra parte il Pd delude ampiamente le aspettative, non raggiungendo nemmeno la somma dei voti di Ds e Margherita.

    Il primo dato, macroscopico, che emerge è la cecità e l'avventurismo del progetto politico di Veltroni: rompere con la sinistra, rifiutare qualsiasi confronto sui programmi e presentarsi da soli alle elezioni. Cosa ha prodotto? Niente più che la sconfitta delle forze democratiche e il ritorno al governo delle destre.

    E poi c'è il risultato che riguarda la Sinistra l'Arcobaleno.

    Se i dati che stanno emergendo si consolidassero saremmo di fronte ad un risultato disastroso e fallimentare.
    Disastroso in termini percentuali: al Senato saremmo addirittura sotto la metà dei voti ottenuti alle ultime elezioni politiche dalla sola Rifondazione Comunista!
    Ma sarebbe soprattutto un risultato fallimentare sul piano politico. Paghiamo certamente gli errori compiuti dal governo e un nostro atteggiamento per un lungo periodo a-conflittuale e subalterno. Paghiamo una presenza al governo che non ha prodotto risultati tangibili per i soggetti sociali deboli. Anzi: che ne ha disatteso drammaticamente le istanze.
    Paghiamo un simbolo e un progetto politico che non ha appassionato nessuno.
    Chi ha parlato in queste settimane della lista unica come del primo passo verso la costruzione di un partito unico della sinistra e ha agito nella direzione di accelerare questo processo, non ascoltando la contrarietà diffusa nel corpo del partito, ha commesso un grave errore politico.
    A risultare clamorosamente smentita dal voto è l'intera linea politica del congresso di Venezia. In quella sede si investì sul governo e si lanciarono le basi per la costruzione di una nuova forza politica che superasse Rifondazione Comunista. Questi sono i risultati.

    E ora?

    Il gruppo dirigente del Prc ha fallito. Ha portato il partito ad una sconfitta che non ha precedenti. Ne deve prendere atto, trarne le conseguenze. Certamente chi ha compiuto questo disastro non può essere anche colui che indica le soluzioni. Occorre convocare immediatamente gli organismi del partito, avviare il congresso nazionale e dare la parola alle iscritte e agli iscritti.
    Per parte nostra riteniamo necessario riprendere e rilanciare il progetto della rifondazione comunista. Non è il momento della rassegnazione, ma è il momento della lotta. Ci sono migliaia di compagne e compagni che non vogliono che scompaia la presenza di Rifondazione, noi siamo con loro, pronti a ricostruire ciò che è stato distrutto.
    http://www.esserecomunisti.it/index....Articolo=22796

    "Ognuno si assuma le sue responsabilità"

    di Claudio Grassi

    su redazione del 14/04/2008

    Elezioni politiche 2008, il tracollo della Sinistra l'Arcobaleno

    Se i dati che emergono dalle proiezioni e dallo scrutinio delle prime sezioni fossero confermati, il risultato della Sinistra l'Arcobaleno sarebbe disastroso e fallimentare. Disastroso in termini percentuali: saremmo addirittura al di sotto dei voti ottenuti alle ultime elezioni politiche dalla sola Rifondazione Comunista. Fallimentare sul piano politico e per ciò che riguarda il progetto complessivo a cui questa unificazione elettorale alludeva. Chi ha parlato in queste settimane di una lista unica come primo passo verso la costruzione di un partito unico della sinistra e ha agito nella direzione di accelerare questo processo, non ascoltando la perplessità diffusa nel corpo del partito, deve trarne le dovute conseguenze. Ha commesso un grave errore politico. Per questo vanno convocati immediatamente gli organismi dirigenti e va dato avvio al congresso nazionale. Il gruppo dirigente di Rifondazione Comunista deve assumersi, di fronte a questo tracollo, le proprie responsabilità.

    dichiarazione di Claudio Grassi, coordinatore nazionale Essere Comunisti - Prc

  7. #7
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    beh, se non altro queste elezioni ci lasciano qualche insegnamento:

    1)Adottare il fricchettonismo non paga. La gente, l'operaio, è interessato ad arrivare a fine mese. Le marce coi rasta, i bonghi e le bandiere della pace con la foglia di maria portano i voti degli universitari, non quelli dei lavoratori.

    2)La sinistra (termine che sappiamo va preso con le pinze) deve cominciare a chiarirsi con sè stessa. E tornare a stretto contatto con la realtà.
    Se l'operaio oggi vota Lega Nord, o la sinistra ingloba nuove istanze (che oggi come oggi ha rifiutato per snobismo) o torna, preferibilmente, ad avere un ruolo pedagogico nei confronti della classe operaia...in ogni caso il cammino percorso finora era insensato.

    3) La questione fondamentale è e deve essere, per un movimento comunista, la frattura Padroni/Proletari. Le altre questioni di colore come Omosessuali/eterosessuali o voto agli immigrati o legalizzazione delle droghe leggere, non vanno considerate prioritarie da chi si definisce comunista.

    Sinceramente mi era chiara una debacle certa della sinistra arcobaleno...ma altrettanto sinceramente mi aspettavo un risultato attorno al 5%...non vederli neanche alla camera mi ha sorpreso.
    Oggi ci troviamo un parlamento senza nessun erede che si richiami a tradizioni politiche non liberiste (non ci sono socialisti, comunisti e post-fascisti)...il tutto, anche solo sul piano della dialettica è, a mio avviso, comunque sconfortante, anche per chi si considera extra-parlamentare...perchè lascia intendere che oramai il popolo italiano ha metabolizzato la forma liberaloide-capitalista...più di quanto pensassimo...
    Il peggior parlamento di sempre credo.

  8. #8
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    Chiamiamo le cose col loro nome. Ha vinto il partito unico della borghesia, ma ha vinto prima delle elezioni, ha vinto quando ha scelto di votare con questa legge elettorale, quando ha deciso di andare verso un bipartitismo all'americana.

    Oggi leggerò tutto quello che scriveranno le persone di sinistra ed i compagni. Voglio proprio sentire come tutti parleranno di rinascita, anno zero, ripartenza, riavvio, rifondazione... La credibilità si acquista e si conquista con una teoria seria e coerente con le azioni che si mettono in moto. Dopo la svolta centrista e governista degli anni '90 (da lì viene il risultato elettorale di oggi), voglio proprio vedere come tutti si azzufferanno per trovare le colpe...

    Io dico solo che la scelta astensionista è stata giusta, sia perché non ha legittimato questi forchettoni rossi a ripresentarsi agli italiani dalle aule parlamentari, sia perché non ha dato il proprio contributo alla farsa delle elezioni. Questa volta no, abbiamo scritto; ora sta a noi organizzarci per continuare a lavorare nella direzione che stiamo seguendo da tempo, con serietà, sicurezza e con la testa alta.

    Noi non abbiamo nulla da recriminare, né sconfitte di cui parlare. L'avevamo detto e scritto. Per noi non cambia niente, come non cambierà niente per tutti quei compagni che autonomamente di organizzano per costruire un soggetto politico anticapitalista ed antimperialista (non come Sinistra Critica che ne parla dopo essere stata al governo!).

    Un saluto va a tutti i compagni che si sono adoperati per la Sinistra l'Arcobaleno, perché comunque l'impegno va sempre onorato, anche se, questa volta pià delle altre, la cazzata non andava fatta.

    Per l'analisi sull'elettorato, sulla svolta xenofoba-sicuritaria-filosionista e sulle altre forze politiche italiane, direi di risentirci più tardi, a scrutinii conclusi.

  9. #9
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    Analisi voto in toscana.

    La Toscana mi pare essere uno dei simboli della debacle...decisamente meno 'rossa': di prima...

    Stravince il Partito Democratico, avanza il Pdl e crolla la Sinistra l'Arcobaleno. A scrutinio non ancora concluso (ma ci siamo quasi) e rispetto alle politiche del 2006, il Pd con Idv va verso la conquista della maggioranza assoluta, il Pdl guadagna circa due punti (mentre la Lega resta stabile), e la Sinistra l'Arcobaleno si assesta sul 5,1%, dato più alto rispetto alla media nazionale, ma lontano dalle performance dei singoli partiti: la sola Rifondazione aveva conquistato due anni fa l'11,11%.

    Il Pd ha raggiunto, al momento, il 47,2% (nel 2006 la somma di Ds e Margherita era sotto il 40%); cresce anche l'Idv di Di Pietro, che passa dal 2,16 al 3,3%. La coalizione avrebbe quindi la maggioranza assoluta del 50,5%.

    In casa Berlusconi, il Pdl arriva al 32,4% (era al 30% nel 2006); la Lega Nord passa dall'1,06 all'1,9%.

    In calo l'Udc: dal 6,02 al 4,1%.

    Exploit della Destra-Fiamma Tricolore che arriva al 2,4%: la 'vecchia' Fiamma, nel 2006, era appena allo 0,46%.

    Negativi i dati della Sinistra: se nel 2006 Rifondazione era il quarto partito toscano con l'11,11%, e i Verdi assieme al Pdci (Insieme con l'Unione) si assestavano al 4,92%, ora la Sinistra Arcobaleno, che raccoglie anche Sinistra democratica, arriva al 5,1% e nessuna speranza di un seggio.

    Risultato negativo anche per il Partito socialista di Boselli: si ferma all'1%, contro il 2,42 conquistato nel 2006 con la Rosa nel Pugno dove lo Sdi era alleato dei Radicali.

    Per quanto riguarda i seggi è presumibile che i 18 spettanti alla Toscana siano così suddivisi: 10 al Pd, 7 al Pdl, uno all'Idv. Se così venisse confermato, per il Pd risulterebbero eletti senatori in Toscana Vannino Chiti, Vittoria Franco, Achille Serra, Achille Passoni, Marco Filippi, Andrea Marcucci, Silvia Della Monica, Marco Perduca, Massimo Livi Bacci e Manuela Granaiola. Per Idv passerebbe uno dei leader dei girotondi, Francesco 'Pancho' Pardi. Per il Pdl i senatori sarebbero Altero Matteoli, Sandro Bondi, Gaetano Quagliariello, Franco Mugnai, Paolo Amato, Achille Totaro e Massimo Baldini.

  10. #10
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    Analisi generale del voto

    Il Popolo delle libertà ha vinto le elezioni con un ampio margine sul Partito democratico e Silvio Berlusconi è pronto per il suo ritorno a Palazzo Chigi: fin qui, non ci piove.

    I risultati più clamorosi di queste elezioni vengono dal boom della Lega Nord, che ha vinto a man bassa in tutto il Nord, e dal disastroso flop de 'la Sinistra l'Arcobaleno', che resterà fuori dal Parlamento.

    Buono il risultato di Antonio Di Pietro, non va male nemmeno l'Udc, che lascia il Cavaliere ma mantiene i suoi voti, mentre i socialisti di Boselli subiscono un netto calo. Da notare, invece, un sostanzioso bacino elettorale per la Destra di Storace, anche se restaal palo.

    ''Sono commosso per il risultato elettorale'', ha detto Berlusconi, che ha annunciato di voler governare per cinque anni e ha teso la mano all'opposizione per fare insieme le riforme, ''riesumando'' le proposte della bicamerale...in pratica sta portando avanti quella politica centrista di cui abbiamo parlato, raggiungendo il mostro paventato del Veltrusconi...

    ''Abbiamo di fronte mesi difficili, richiederanno grande forza'', ha aggiunto il Cavaliere. Per la formazione del governo, il leader del Pdl ha detto di avere le idee chiare e di aver incassato il sì degli alleati; nella squadra, di dodici ministri, ha detto, ci saranno ''almeno quattro donne''. Due dei ministri, ha precisato, saranno della Lega Nord; Gianni Letta dovrebbe essere uno dei due vicepresidenti del consiglio. Per Gianfranco Fini, invece, Berlusconi pensa alla presidenza della Camera (ma il diretto interessato dice che si deciderà nei prossimi giorni), mentre il ministro degli Esteri sarà Franco Frattini, cioè un signor nessuno, in modo tale che Berlusconi potrà continuare a muovere la pedina. Non di poca importanza il fatto che il primo viaggio all'Estero sarà...indovinate un po'...in Israele!

    Lo stesso Fini ha detto che la coalizione ha intenzione di governare per cinque anni e ha commentato la telefonata tra Walter Veltroni e Berlusconi dicendo - come previsto - che ''si apre una fase nuova''. Veltroni, appena il risultato si è stabilizzato, ha infatti chiamato Berlusconi per dargli atto della vittoria e augurargli buon lavoro ''come accade nelle democrazie occidentali''. Il leader del Pd ha anche ribadito la volontà di fare insieme le riforme e ha sostenuto che la maggioranza di centrodestra ''avrà difficoltà a stare insieme''.

    Umberto Bossi ostenta sicurezza e rilancia sul federalismo fiscale ''che il Nord vuole assolutamente''.

    Tra le due coalizioni dovrebbero esserci almeno 30 seggi di scarto a quanto pare.

    Un disastro, invece, il risultato de 'la Sinistra l'arcobaleno', che poteva contare su un serbatoio del 12% ma crolla, nei dati del Viminale, al 3,2% al Senato e al 3,1% alla Camera. Con questi risultati, per la prima volta nella storia repubblicana, in Parlamento non siederà nessun rappresentante della sinistra radicale o sedicente tale: probabilmente gli elettori hanno scelto il ''voto utile'' in favore di Veltroni o l'astensione (se fate bene i conti...). Se sommiamo il voto di PCdL, SC (Sinistra Critica), PBC (Per il Bene Comune), PdAC e l'astensione (quasi tutta di sinistra quella fetta del 3% in più), ricomponiamo il voto di Sinistra.

    Pier Ferdinando Casini con l'Udc ha preso il 5,7% dei consensi al Senato (dove dovrebbero arrivare due senatori centristi tra i quali Totò Cuffaro) e il 5,6% alla Camera.

    Tra i centristi al Senato non ci sarà invece Ciriaco De Mita che, dopo aver opposto al Pd il suo gran rifiuto, fallisce il seggio a Palazzo Madama e lascia il parlamento dopo oltre 40 anni e 11 legislature.

    La Destra di Storace e i socialisti di Boselli hanno perso la scommessa, entrambi fermi ben al di sotto della soglia di sbarramento del 4%. In Parlamento non ci saranno dunque nemmeno esponenti socialisti.

    La sinistra radicale, uscita sonoramente sconfitta, è in pieno caos. Fausto Bertinotti ha ammesso la ''sconfitta netta'', e ha annunciato la sua uscita di scena perché ''non ci sono uomini per tutte le stagioni''. Il crollo, nonostante la richiesta di Bertinotti di aprire una fase costituente della sinistra, apre uno scontro interno alla sedicente sinistra, con il Pdci che attacca per l'assenza della falce e martello nel simbolo (secondo loro è questo il problema...inquietanti!) e le minoranze del Prc che chiedono a Bertinotti il congresso.

    Terremotato anche il partito socialista: Enrico Boselli ha annunciato di voler passare la mano nella guida del partito. Tra le forze fuori dai blocchi maggiori, solo l'Udc può cantare vittoria. ''Abbiamo tenuto botta in una situazione difficilissima'' ha detto Casini, che ha confermato la volontà di non votare la fiducia a Berlusconi.

    Non vince la scommessa del 4%, invece, la Destra. E Francesco Storace, pur senza nascondere la delusione, si consola con una previsione: 'Il governo Berlusconi non durerà a lungo''...ridicolo.

 

 
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