A queste elezioni, gli Italiani hanno dato dei segnali inequivocabili:
-Definitiva accettazione del sistema bipolare (contro l’ingovernabilità, il frazionamento dei partiti ed i vecchi schematismi ideologici del secolo scorso);
-Pieno sostegno al “genio creativo” di Silvio Berlusconi ed al suo progetto di modernizzazione dell’Italia (contro il fallimento del sinistrorso governo conservatore di Romano Prodi);
-Forte richiesta di libertà economica, fiscale e d’impresa (leggi PDL), di legalità e sicurezza (leggi Lega) a difesa della nostra identità e del nostro territorio invaso dagli extracomunitari, dagli zingari e dagli immigrati mussulmani.
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Il mediocre risultato della Lista DESTRA-FIAMMA, al di sotto di ogni aspettativa, si inquadra in questo contesto di bipolarizzazione dell’elettorato e di rinnovamento del quadro politico-parlamentare.
Ma bisogna altresì considerare altre criticità che si sono rilevate determinanti per il nostro risultato, certamente non esaltante:
-Il simbolo della lista, modificato all’ultimo minuto utile (a causa dell’infame e pretestuoso ricorso di AN) era veramente brutto (graficamente e cromaticamente), poco chiaro (troppo pasticciato) e, soprattutto, poco conosciuto dai nostri potenziali elettori. Inoltre, il cambiamento del simbolo ha causato un grande danno economico (siamo stati costretti a buttare centinaia di migliaia di euro di materiale appena stampato con il vecchio simbolo), rallentando la nostra campagna elettorale, in quanto, il nuovo materiale è stato ristampato e distribuito con assoluto ritardo (ed in molte città non è giunto o al contrario è avanzato!).
-La troppa fretta nella raccolta delle candidature e la superficialità nella scelta dei capilista, ha portato alla compilazione di liste elettorali spesso raffazzonate, mediocri e scarsamente rappresentative di tutte le realtà militanti, veramente radicate ed operative sul territorio. Ciò ha creato evidenti squilibri, malumori, frizioni e stupide ripicche in molte realtà locali, con la conseguente disaffezione di singoli e gruppi che non hanno fatto nessuna campagna elettorale, magari astenendosi dal voto, o, peggio, finendo con il sostenere altre liste.
-L’assoluta mancanza di un coordinamento, a livello regionale e provinciale, ha causato una completa disorganizzazione della campagna elettorale, con iniziative spontanee e personali, frammentarie e caotiche, spesso in contemporanea se non in contrapposizione fra loro, assenza di direttive chiare ed informazioni precise, scarsissima presenza di nostri rappresentanti di lista ai seggi.
-La scarsità di mezzi economici e propagandistici.
-I continui dispetti, sgambetti e trappole di AN.
-Il pazzesco boicottaggio dei mezzi di informazione.
-La defezione di chi cercava solo poltrone sicure.
-Il tradimento di alcuni vigliacchi prezzolati.
-La piccola, quanto fastidiosa, “spina nel fianco” rappresentata da Forza Nuova che, come prevedibile, ha ottenuto solo un miserabile ed inutile 0,2% e, non a caso, la poltrona di europarlamentare, lasciata libera dalla “signora” Floriani.
-La martellante propaganda sul “voto utile” di Silvio Berlusconi e del suo Il Giornale ma anche del quotidiano Libero di Vittorio Feltri che non è più libero da quando il suo editore ed il suo vice-direttore si sono candidati nel PDL (avremmo dovuto fare una forte denuncia politica!)
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La Lista unitaria LA DESTRA–FIAMMA TRICOLORE non è riuscita a superare gli sbarramenti e, quindi, non ha eletto nessun Parlamentare, ma, ha, comunque, ottenuto un buon risultato politico (2,4% alla Camera e 2,1% al Senato), elettorale (un milione di voti) ed anche economico (9,6 milioni di Euro di rimborso elettorale). La Destra-Fiamma ha raccolto un consenso maggiore alla elezioni amministrative, con una media nazionale del 4,2% e con punte eccezionali del 9% a Massa Carrara e del 12% ad Anzio. Il 4,5% ottenuto a Roma, da Storace e Buontempo, sarà, comunque, determinante ai successivi ballottaggi, per la vittoria del PDL sulla sinistra veltroniana-rutelliana. Berlusconi ha già chiesto i nostri voti, bene, ma, questa volta: "patti chiari amicizia lunga": Se vogliono il nostro sostegno, devono chiederlo ufficialmente, apparentando i simboli elettorali, riconoscendo definitivamente la nostra dignità di alleati, edificando, con la destra, una nuova Casa delle Libertà. Vedremo se Alemmanno sceglierà la nostra lealtà ed i nostri voti o preferirà gli squallidi ricatti dei sinistrosi ebrei romani.
La Destra era convinta sostenitrice di Silvio Berlusconi, ed in parte lo è tuttora, ma non potevamo assolutamente rinunciare al nostro simbolo ed alla nostra identità, confluendo nel listone del Popolo delle Libertà. Non potevamo farlo per motivi temporali e di forma (una comunità seria come la nostra non prende decisioni così importanti in pochi giorni, senza coinvolgere la propria base militante), ma soprattutto per motivi di sostanza politica (se il PDL è la sezione italiana del PPE, noi non ci stiamo, non vogliamo morire democristiani) e morale (non potevamo partecipare ad un listone senza preferenze, sostenendo, automaticamente, alcune indigeribili candidature imposte dall’alto, senza poter scegliere). Avremmo sostenuto lealmente Berlusconi ma da alleati autonomi e paritetici come la Lega ed il Movimento per l'Autonomia del siciliano Lombardo. Così, purtroppo, non è stato e siamo stati, quindi, costretti a "correre da soli".
Ora abbiamo, tutti, il dovere, morale prima che politico, di far fruttare il milione di voti, fedeli ed entusiasti, che, nonostante tutto, abbiamo raccolto. Ripartiamo da questo risultato, per trasformare, anche con l’aiuto del ricco rimborso elettorale, la DESTRA-FIAMMA da semplice cartello elettorale a grande e nuovo movimento unitario della destra italiana. Accogliendo anche il “provocatorio” SOS di Gabriele Adinolfi: al futuro movimento unitario serve strategia, organizzazione e stile.
Noi abbiamo fatto, fino in fondo e come sempre, il nostro dovere, abbiamo la coscienza a posto e siamo quindi assolutamente sereni, fieri di aver combattuto una battaglia che ritenevamo giusta.
A Milano, giovedì 8 maggio, ci sarà una prima riunione per analizzare ulteriormente i risultati elettorali (anche dei ballottaggi) e la composizione del nuovo governo, per discutere del consolidamento del progetto Destra-Fiamma e per incominciare, già, ad organizzarci, per le prossime elezioni regionali in Lombardia, riprendendo il dialogo con il PDL e la Lega Nord.
"Nessuno si illuda di piegarci, senza avere, prima, duramente combattuto" (Benito Mussolini)
DESTRA-FIAMMA avanti tutta, sempre più uniti, sempre più forti!
Milano, 18 aprile 2008
Roberto Jonghi Lavarini