Lettera da un amico detenuto
Dopo mesi finalmente riceviamo notizie di un nostro Amico che è in isolamento dopo l’arresto. Fu uno degli arrestati di qualche mese fa di cui tutti ricordano. La lettera è talmente bella e profonda che ci sentiamo in dovere di farla conoscere a tutti. Alcuni passi sembrano simili a “Un giorno della mia vita” di Bobby Sands. Questa lettera – si consideri pure – che è stata scritta in condizioni di disagio esteriore da un amico del ragazzo detenuto e c’è voluto quindi tempo prima di poterla finire e metterla sul computer. Ma ne valeva la pena…. Come vedrete, questo nostro Amico dice di non fare il suo nome quale autore della lettera per non farsi pubblicità. Ma il suo stile è inconfondibile e tutti lo riconoscerete. Oltre ogni prova, sia essa una dura detenzione, un male radicale nella psiche o nel fisico, la volontà solare può e deve avere ragione della situazione avversa. Volere oltre il possibile. Grazie della tua nobiltà d’anima e della tua lunga e fiera amicizia: grazie RS.....
Stanza di non ritorno
Ciao …..,
Spero che stai bene adesso, fammi sapere per favore, conosci tutta la mia vicenda dove mi hanno precipitato gli eventi accaduti 2 mesi fa. Inutile dirti la mia completa estraneità ai fatti accaduti che mi vengono contestati da quando sono stato arrestato, sono 2 mesi che vivo a livello di isolamento ad alta sorveglianza, con soli dieci minuti d’aria al giorno…è roba da matti…Fortunatamente mi è cascata l’aggravante del terrorismo, una cosa allucinante, senza una prova, una foto, un riconoscimento, per potermi contestare i fatti dell’11 novembre, ma solo gravi indizi, non supportati da nulla, anche perché sono completamente estraneo ai fatti in questione!!!!
Né te, né io, siamo stupidi da non capire i veri motivi di tutto questo, nel corso di questi due mesi si è delineato un processo ai pensieri, più che ai fatti contestati, trasformando quasi questa cosa in un processo alle idee!!!
Qui non c’è niente di politico, se non i pensieri personali che non si allineano al pensiero dei più, tanto basta per essere “socialmente pericoloso”, così come dicono i miei inquisitori…..
Se essere “socialmente pericolosi” vuol dire vivere con una madre invalida di 80 anni, avere sempre lavorato, non avere mai “trafficato” con la droga né averne fatto uso, non aver mai “trafficato” con la politica (che è anche peggio della droga…!!!) e non aver mai barattato la mia dignità neanche in queste dure condizioni dove mi trovo, sono “pericoloso” ma non per chi come te mi conosce da anni, il modo di vivere e di pensare sempre ultimo tra gli ultimi come ci insegna il nostro modo di donare un sorriso, una parola, un gesto d’amore!!! Il carcere in regime d’isolamento è duro a livello psicologico, se non si rimane fermi sui propri pensieri e la propria forza d’animo si “sbrocca” come a tanti succede, specialmente la notte dove i pensieri e le paure ti girano intorno fra gli urli di qualche “povero cristo” che crolla o il grido di qualche tossico che ha bisogno di metadone e lì bisogna fare la differenza con la forza interiore che spinge a resistere con il pensiero di tornare molto presto a casa dai nostri affetti!!!! Ogni tanto la notte da qualche cella sale qualche canzone del “tempo che fu” e allora vado sorridendo verso le sbarre della mia cella, ma ricordando a me stesso che non si cede nemmeno un metro per la nostra dignità, in queste notti senza fine fra passi cadenzati e rumori di chiavi….Spero che ogni tanto sorriderai ai tanti ricordi che abbiamo nel corso della nostra lunga amicizia, fra sorrisi, avventure, tradimenti subiti, abbiamo camminato insieme, forse gli anni più belli, quelli che non si scorderanno mai!!!!
Ti devo dire che…..si è dimostrato molto umano, puntualmente chiama mia mamma per sapere come è la situazione, sulla sua bontà d’animo non ho mai avuto dubbio e per questo lo ringrazio!!!
Non so se vorrai pubblicare la mia lettera, magari senza la mia firma, per non fare pubblicità o chissacosa, fammi sapere che ne pensi aspetto sempre con piacere la tua risposta e il tuo pensiero. Nel frattempo ti mando un forte abbraccio e un caloroso saluto a Te e chi si ricorda di noi “seppelliti vivi” in questo isolamento, che tutto abbiamo dato, e niente abbiamo preso, colpevoli di essere “laziali” ma forse è più giusto dire colpevoli di essere ciò che siamo, ma ricordando sempre a noi stessi che la vita ci ha insegnato a tenere duro e stringere i denti, anche quando sembra cascarti il mondo addosso e che non è mai finita fino all’ultimo respiro, perché la vita può avere un senso di bellezza anche quando un raggio di sole attraversa le sbarre di una prigione, con il canto degli uccelli che ci dà una buona giornata sul davanzale, perché non bastano le rovine a seppellire gli impavidi, tuo PER SEMPRE AMICO…..
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