"Il tempo vola", dice il Papa, ricordando il suo ottantunesimo compleanno. Mai però come ora Benedetto XVI è apparso felice e in forma, in mezzo a più di ventimila giovani americani riuniti nel verde del seminario di Yonker, un sobborgo a nord di Manhattan, in una specie di Giornata della Gioventù a stelle e strisce. Al saluto di una ragazza nera, Benedetto XVI è sceso a sorpresa dal palco, l'ha presa per le mani ed ha appoggiato la sua fronte a quella della giovane, mentre la folla esplodeva in un boato di gioia. Quando un coro, introdotto da un compunto bambino vestito in completo scuro, gli ha intonato "Happy Birthday", il papa ha sorriso commosso.
Poi ha abbracciato e baciato altri ragazzi e ragazze. Una volta finiti i festeggiamenti, Ratzinger ha infine preso la parola. In vena autobiografica, ha raccontato la sua gioventù distrutta dal nazismo. "I miei anni da teenager sono stati rovinati da un regime infausto che pensava di possedere tutte le risposte; il suo influsso crebbe, penetrando nelle scuole e negli organismi civili come anche nella politica e addirittura nella religione, prima di essere pienamente riconosciuto per quel mostro che era". "Esso - ha proseguito di fronte a migliaia di volti che ascoltavano con curiosità - mise Dio al bando, e così diventò inaccessibile per tutto ciò che era vero e buono. Molti dei vostri genitori e nonni vi avranno raccontato l'orrore della distruzione che seguì. Alcuni di loro,infatti, vennero in America proprio per sfuggire a tale terrore".
Tuttavia, ha ammonito Ratzinger, poteri distruttivi come il nazismo possono ripresentarsi oggi in altre forme e i giovani rischiano di perdere la loro strada in altre 'tenebre': la droga, il razzismo, la violenza, la povertà come anche il "pugno chiuso della repressione" e la manipolazione delle coscienze."Penso - ha detto - a quanti sono colpiti dall'abuso della droga e degli stupefacenti, dalla mancanza di una casa e dalla povertà, dal razzismo, dalla violenza e dalla degradazione, particolarmente ragazze e donne". "Mentre le cause di tali situazioni problematiche sono complesse, tutte hanno in comune un atteggiamento mentale avvelenato che si manifesta nel trattare le persone come meri oggetti", ha rimarcato. "Simili tragedie - ha continuato - mostrano anche che cosa avrebbe potuto essere e che cosa potrebbe essere ora, se lì altre mani, le vostre mani, si fossero tese o si tendessero verso di loro. Vi incoraggio ad invitare altri, soprattutto i vulnerabili e gli innocenti, ad associarsi a voi nel cammino della bontà e della speranza". Prima del grande incontro con i giovani, Ratzinger si era fermato a salutare, all'interno del seminario, un gruppo di bambini handicappati, accompagnati dai loro genitori. "Vi chiedo di pregare per me. Come sapete ho appena compiuto un altro anno. Il tempo vola", li aveva esortati. In mattinata poi, rispondendo agli auguri del segretario di Stato Vaticano card. Tarcisio Bertone per il terzo anno di pontificato, ancora una volta Ratzinger aveva parlato di sé stesso. "Farò - aveva promesso - quanto è in mio potere per essere un vero successore del grande San Pietro, un uomo che aveva i suoi difetti e i suoi peccati, ma che è stato la roccia della Chiesa". "Anche io, con tutta la mia povertà spirituale , ma con la grazia di Dio, posso essere in questi tempi il successore di Pietro", aveva affermato.
da ANSA.IT