«Suoniamo i criminali»
di MATTEO PANDINI su www.Libero-news.it del 20 04 08
A Roma un romeno ha pugnalato e stuprato una ragazza. E a Milano ci sono state tre violenze in dieci giorni. Cosa sta succedendo? «Non c'è stata una recrudescenza in questi giorni» risponde il leghista Roberto Calderoli, «semplicemente c'è stato un silenziatore durante la campagna elettorale. Il problema è sempre presente. Purtroppo non c'è l'assoluta convinzione, da parte di certi ambienti, che i responsabili debbano essere puniti. Questo ha determinato l'au mento della delinquenza nostrana e di quella d'importazione. Male che gli vada, gli stranieri vengono respinti a casa loro e il giorno dopo rientrano. Per loro, l'Italia sembra davvero il Paese di Bengodi». Però qualcosa si muove, forse anche a sinistra. A Parma, alcuni sindaci hanno siglato un patto per la sicurezza. C'era no anche esponenti del Pd. «Ho sempre avuto il dubbio che certe manovre, come quelle di Cofferati o del sindaco di Padova (dove Zanonato ha alzato un muro contro gli spacciatori, ndr) fossero di natura elettorale. E anche alcune richieste di Veltroni, quando al governo c'era Prodi, hanno dimostrato l'incapacità della sinistra di dare risposte. Da una parte c'erano certe posizioni, dall'altra c'era la sinistra radicale. Non penso ci sia qualcuno a favore o contro gli stupri: su questi temi spero che la faccia riformista del Pd si faccia vedere. Tanto questo governo le risposte le darà comunque. È cambiata l'aria. Se i delinquenti vengono ancora qui gli diamo una suonata». Secondo lei la sinistra sta cambiando atteggiamento? «I nostri sindaci hanno firmato una serie di provvedimenti che erano come una pallina di neve. Se non si accorgono che la pallina di neve sta diventando una valanga verranno travolti». Appunto. Nei mesi scorsi, alcuni sindaci leghisti hanno firmato ordinanze anti-sbandati o contro i matrimoni con clandestini. «I nostri sindaci si muovono perché manca lo Stato». E sono finiti sotto la lente di prefetti e magistrati. Per il Comune di Caravaggio si è parlato anche di possibile scioglimento. «Ma poi il prefetto di Bergamo non ha fatto più niente. Di atti concreti non ne sono stati fatti» Berlusconi ha promesso un piano sicurezza per le città del Nord. «La sicurezza è un fatto emergenziale a cui il governo deve dare risposte. Vanno stabilite delle regole. Metà di questi delitti sono commessi da irregolari: ci vogliono più controlli all'ingresso e allontanamenti. Chi entra deve dimostrare cosa viene a fare in Italia e come intende sopravvivere». Recentemente, a Milano è stato sgomberato il campo rom della Bovisasca. E la Curia ha parlato di «violazione dei diritti umani». «Dobbiamo avere il coraggio di andare a rivedere certe regole. Per esempio gli accordi internazionali presi nel dopoguerra rispetto ai nomadi. In quell'epoca vennero tutelati perché soggetti a persecuzioni razziali. Oggi le persecuzioni non ci sono più e questi si permettono di non rispondere a nessun codice nè civile nè penale. Queste cose vanno ridiscusse». I campi rom vanno sgomberati tutti? «Ma scusi, che senso ha il campo rom? Cos'è? Chiamiamoli campi zingari! Basta con 'sta cosa dei campi rom e sinti. Chiamiamoli come si chiamano: zingari. Per le persone che si spostano, ci sono i campeggi dove tu sei obbligato a registrarti e a pagare luce, gas e ogni metro quadro che occupi». Un campo viene sgomberato. Poi si apre un altro problema: dove vanno a finire tutte queste persone? «Tornano da dove sono venuti! Non esiste al mondo che uno debba essere mantenuto. Diversamente, li affidi ai servizi sociali, però solo se dimostrano di voler trovare davvero un posto di lavoro e non girano con il Bmw e con la roulotte da 40 mila euro con la parabolica sul tetto». Anche per questo la Lega vuole il Viminale? «Certo! Lo voglio vedere un ministro dell'Interno coi coglioni. Poi c'è un altro capitolo da affrontare...». Quale? «Noi forse sbagliamo a fare leggi che per le pene prevedono così tante attenuanti. Però il giudice ha insindacabilità di giudizio ma non viene sottoposto al giudizio di nessuno». E cosa intendete fare? «Per esempio una riforma vera, e non quella attenuata a cui ci costrinse l'Udc, che prevede la separazione delle carriere e un criterio di giudizio anche disciplinare. Bisogna modificare l'arti colo della Costituzione secondo cui il Csm, costituito da magistrati, giudica i magistrati. Così non funziona». Senatore, dobbiamo aspettarci l'enne sima stagione di conflitti tra politica e magistratura? «Prima partiamo dalle cose concrete. Dopodichè penseremo a queste cose. Chi si sottrae, fa la figura del delinquente e non del politico. La persona qualunque sarà con noi. Facciamo come dice Bossi. Ascoltiamo di più il popolo. In Svizzera fanno un referendum ogni due per tre. Potremmo chiedere ai cittadini se un magistrato è bravo o cattivo». Torniamo al Viminale. La Lega vuole Maroni? «Maroni è una persona che conosce il mestiere e avrebbe un certo gradimento, non solo da parte della Lega ma anche dagli alleati». Intendete rispolverare la Bossi-Fini? «Certo, però i provvedimenti amministrativi di Prodi l'hanno svuotata. Si tratta di intervenire su questi provvedimenti ed eliminare i passaggi che hanno permesso a qualcuno di aggirarla». C'è chi ha detto: la Bossi-Fini è inapplicabile perché manca la copertura finanziaria, soprattutto per quel che riguarda le espulsioni. «La spesa per il rimpatrio è una sciocchezza rispetto a quello che paghiamo in funzione della costante presenza degli immigrati come assistenti sociali, assistenza sanitaria e addirittura previdenziale. I rimpatri sono una spesa una tantum , le altre spese sono una semper ». Ci dobbiamo aspettare una Lega meno di lotta e più di governo? «Durante il governo Berlusconi siamo stati un elemento di stabilità. Grazie a noi ci sarà più possibilità di dialogo con la sinistra riformista. Berlusconi durerà tutta la legislatura. E dovrà essere una legislatura costituente per le riforme. Se non lo facciamo, questa volta la gente viene a prenderci a casa».
saluti