Si
No
Forse
Non saprei
ti prevengo subito: 54 volte indagato a Brescia, 54 volte assolto con formula piena.
guarda che si dice del tuo campione:
Il messaggio di Pannella
In questo contesto il messaggio sibillino e minaccioso di Pannella nei confronti di Di Pietro è ben comprensibile se inquadrato nelle accuse fatte già dalla Bernardini sull’avanzata camorristica in corso nel paese. Una volta impietosi in politica, l’ex magistrato non solo si è trovato coinvolto nei più strani business che di volta in volta appaiono più che frutto del suo talento,quello dei consigli di alleati e non, come favori economici tesi a pagare alleanze e comportamenti soprattutto locali. Soprattutto si è visto costretto a costruire un partito, che come denunciato da Mastella, ha tutte le caratteristiche di un’armata brancaleone meridionalista, strutturalmente radicata dove mafie e camorre sono più forti. In una parola l’esatto contrario di quanto propugnato politicamente. Tutta la storia di Di Pietro ha dell’incredibile e se mai la parola faccendiere ha avuto motivo di esistere, questo appare chiaramente il caso. Di tutti gli esempi possibili si pensi solo alle ultime elezioni comunali romane: qui l’Italia dei valori si presentò schierando il gruppo dell’ex assessore socialdemocratico Tortosa, che traslocò armi e bagagli dai socialisti di destra e si vide subito sbanchettato da storiche accuse di corruttela. Così a Roma, lasciamo stare cosa avviene in Calabria e Campania. Pannella indica a Di Pietro l’unica via possibile, cioè quella di smantellare il suo partitino fascista , che assomiglia più al movimento di Ciccio Franco della Reggio Calabria del ’72 che ad un movimento di pulizia morale; ed assieme di liberarsi da tutti i ricatti e profitti economici in cui è avviluppato, magari andando a seguire corsi di italiano a Buenos Aires. Anni fa scrivemmo che i verdi non erano da criticare, ma solo da rimuovere; ora siamo davanti alla loro sicura scomparsa, cui si potrebbe aggiungere quella di uno dei Totò dell’incubo nazionale. Pure Di Pietro seguisse il consiglio di Pannella, lasciando che il suo elettorato finisse nella sua sede naturale, cioè da Storace, non ci sarebbero comunque cambiamenti di sorta, se non di principio. Pannella, e con lui Travaglio, Dalla Chiesa, Montezemolo, ecc. incluso il Drittone, tendono infatti a dimenticare che l’antipolitica si è da tempo stabilizzata elettoralmente, almeno dove è possibile. Al Sud l’antipolitica governa, nelle imposizioni quotidiane di mafia e camorra; non solo, tutto il dibattito viene tradotto in forme antipolitiche di governo, dato che si è lasciato nel braccio di ferro post Mani Pulite che il medioevo orientale tornasse a riprendersi in mano un terzo del paese. Monnezza docet. Al nord, l’antipolitica ha un suo partito,la Lega, a lungo confuso con un reale processo federalista; questa antipolitica ha ottenuto negli anni risultati concreti: sanità ed inceneritori a modo suo, cautele centrali nel mettere il naso localmente. Perciò al nord non c’è spazio per i radicali e nemmeno per il caravanserraglio de La Repubblica. Il nord, anche davanti a registrazioni garantite, non può credere e non crede che la mafia non sia del sud. Il villano con voce roca riurla che il re è nudo. Non c’è Flores che tenga.
http://fainotizia.radioradicale.it/node/5004867
ma pannella non è nel pd?
A quanto vedo i radicali hanno un pochetto iul dente avvelenato, però c'è da condividere quanto esposto.
L'IDV dimostra come la magistratura sia schierata da una parte, il resto è un 4% che non avrà nessun peso in parlamento.
........<>-Max-<>.......