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    Predefinito Veneto-Sicilia, i numeri dello scandalo

    Veneto-Sicilia, i numeri dello scandalo

    La popolazione è quasi la stessa, ma se si entra negli uffici pubblici le cose cambiano: se in Veneto i dipendenti regionali sono 2.776, in Sicilia sono sei volte tanto, ovvero 18mila. Una sproporzione che si ritrova in altre voci, come quella della spesa per gli stipendi: a Venezia 85 milioni l'anno e a Palermo 540. Per non parlare dei consiglieri regionali, 60 per il Veneto, 90 per la Sicilia, che oltre lo Stretto percepiscono un'indennità base pari a quella dei parlamentari: 11mila euro al mese contro i 7.608 che spettano agli inquilini di Palazzo Ferro Fini. I dati sono contenuti in uno studio condotto dalla direzione risorse umane della Regione Veneto, e rivelano un meccanismo che l'assessore veneto al Bilancio, il neo-deputato Fabio Gava, non esita a definire clientelare. Ma il confronto Nord-Sud rivela come le due realtà siano profondamente diverse anche per altri parametri, come quello della disoccupazione, che a Palermo è quattro volte superiore rispetto a Venezia. Sul fronte politico, intanto, Romano Prodi boccia il partito del Nord: «Il Pd è federale, non si può già cambiare».

    Boresi e Tedesco

    http://www.gazzettino.it/

  2. #2
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    Predefinito La Regione Sicilia costa sei volte più del Veneto

    La Regione Sicilia costa sei volte più del Veneto
    Solo per gli stipendi Palermo spende 540 milioni, contro 85. E i consiglieri intascano 4.000 euro aggiuntivi

    Venezia

    Un dipendente regionale ogni 278 abitanti in Sicilia, uno ogni 1.639 in Veneto. Due Regioni che hanno più o meno la stessa popolazione, entrambe governate dal centrodestra, eppure. La Regione Sicilia, come noto a Statuto speciale, stipendia 18mila persone per amministrare cinque milioni di isolani mentre in Veneto, dove vivono 4.774.000 persone, l'organico è fissato in 2.913 unità ma sono in servizio (dati del 29 febbraio scorso) solo 2.766 dipendenti con un sottorganico di 147 unità. Cifre nude e crude che la dicono lunga sulla distanza che esiste tra Nord e Sud, sulla richiesta di federalismo che parte impellente dal Veneto stretto da due Regioni speciali che fanno da sirene ai Comuni di confine, sulla questione meridionale di ottocentesca memoria trasformatasi in questo ventunesimo secolo in questione settentrionale.
    Numeri che si trasformano in euro, persone che diventano costi. Secondo uno studio condotto dalla direzione risorse umane della Regione Veneto sul costo del personale nelle Regioni a Statuto ordinario, il Veneto ha "investito" nel 2005 qualcosa come 85 milioni di euro negli stipendi dei dipendenti senza contare gli oneri riflessi ovvero il 15-20 per cento di contributi previdenziali, assicurativi e via dicendo che vanno aggiunti al lordo. Una spesa che trova riscontro in quella della Lombardia (altra Regione storicamente in mano al centrodestra) e del Piemonte, governato invece dal centrosinistra, tutte Regioni nelle quali il costo medio di un dipendente è di circa 30mila euro. La Sicilia, le cui statistiche non appaiono in questo studio perchè "speciale", è costretta invece a metterne a bilancio 540 di milioni, più la quota contributiva, a parità di retribuzioni. Ma vedremo che non è così e ne servono invece molti di più.
    In Veneto gli appannaggi massimi vanno ai 15 cosiddetti segretari (del consiglio, della giunta, dei singoli dipartimenti) che guadagnano una cifra lorda annua elargita in tredici mensilità compresa tra 171.820 e 196.020 euro; a questi si aggiungono 223 dirigenti (su un organico di 279) che percepiscono tra 72.673 e 106.628 euro lordi. Qui il salto (in giù) di stipendio diventa consistente perchè i 1.043 funzionari di categoria D (livellati in cinque posizioni diverse) guadagnano tra i 24.199 e i 31.476 euro, seguiti dai 680 amministrativi di categoria C, livellati in quattro posizioni e assestati tra i 22.200 e i 24.783 euro lordi annui, dagli 801 amministrativi di livello B (livellati in quattro posizioni) che prendono tra 19.983 e 22.478 euro e i soli quattro amministrativi di livello A pagati da 18.921 a 20.204 euro lordi annui. In pratica, in Veneto i dirigenti rappresentano il 9 per cento del personale, i funzionari il 37 per cento e gli amministrativi il 54 per cento.
    In Sicilia troviamo invece 2.150 dirigenti, pari al 12 per cento del personale, che guadagnano tra i 160 e i 250mila euro lordi annui, stipendio massimo percepito da sole nove persone, mentre i funzionari che rappresentano il 43 per cento percepiscono uno stipendio massimo di 31.629 euro all'anno e gli amministrativi (il 45 per cento del totale) guadagnano al massimo 25.753.
    Nè i conti migliorano se andiamo a mettere il naso sui compensi dei politici. In Veneto l'indennità lorda di carica di un consigliere regionale è pari, per legge, al 65 per cento di quella di un parlamentare che è di 11.705 euro, e quindi di 7.608 euro, più un'indennità lorda aggiuntiva per quei consiglieri che svolgono particolari mansioni sempre rapportata a quella spettante ai parlamentari nazionali: il 35 per cento per i presidenti del consiglio e della giunta; il 25 per cento per i vicepresidenti di consiglio e giunta; il 20 per cento agli altri assessori; il 15 per cento per i consiglieri segretari, i presidenti delle commissioni consiliari permanenti, temporanee o speciali, i presidenti dei gruppi consiliari; il 10 per cento per i vicepresidenti e i consiglieri segretari delle commissioni e i revisori dei conti. Il che significa che si va da un minimo di 1.170,5 a un massimo di 4.096,75 euro lordi al mese di indennità aggiuntiva che, per un verso o per l'altro, la stragrande maggioranza dei consiglieri si porta a casa.
    I novanta deputati (perchè lì si chiamano così) dell'Assemblea regionale siciliana, oltre a essere un terzo in più di quelli veneti che sono 60, percepiscono invece un'indennità di carica equiparata a quella di un parlamentare nazionale, quindi del 35 per cento maggiore di quella dei consiglieri veneti. E anche in Sicilia scattano le indennità aggiuntive a seconda dell'incarico che possono andare dal 10 per cento dei vicepresidenti delle commissioni al 70 per cento dei presidenti di giunta e consiglio.
    Giuseppe Tedesco

    http://www.gazzettino.it/

 

 

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