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La notizia era stata riportata da The Epoc Thimes con un articolo a firma Gordon Thomas, giornalista investigativo autore di numerosi best-seller fra i quali “Storia segreta del Mossad” oppure “Le Armi segrete della CIA“. Ha pubblicato oltre 37 libri tradotti in tutto il mondo con ben 45 milioni di copie vendute. Secondo alcuni suoi critici manca a volte di prove e referenze nei suoi scritti.
L’articolo sotto riportato é datato 22 marzo mentre la foto circola in rete.
Britain’s GCHQ, l’agenzia governativa britannica delle comunicazioni che controlla elettronicamente mezzo mondo dallo
spazio, ha confermato la rivendicazione del Dalai Lama che agenti dell’Esercito Popolare di Liberazione, l’EPL, travestiti da monaci, hanno innescato le rivolte che hanno lasciato dietro di sé centinaia di morti e feriti tibetani.Gli analisti della GCHQ ritengono che la decisione fosse deliberatamente calcolata dalla leadership di Pechino per
fornire una scusa per schiacciare il malcontento che ribolliva nella regione, che sta già attirando la sgradita attenzione del mondo proprio durante l’avvicinarsi delle Olimpiadi .
Per settimane c’è stato un crescente astio a Lhasa, la capitale del Tibet, contro azioni minori compiute dalle autorità cinesi.
I monaci hanno guidato sempre più azioni di disobbedienza civile, chiedendo il diritto di compiere il tradizionale rito d’incensi bruciati. Alle loro richieste si unisce il grido per il ritorno del Dalai Lama, il 14esimo ad occupare la massima carica spirituale.
Impegnato ad insegnare i punti fermi della sua autorità morale– pace e compassione– il Dalai Lama aveva 14 anni quando
l’Esercito Popolare di Liberazione invase il Tibet nel 1950 e fu costretto a fuggire in India da dove ha condotto senza sosta
una campagna contro la durezza del dominio Cinese.
Ma i critici hanno obiettato sulla sua attrazione per le star dei film. Il magnate dei giornali Rupert Murdoch l’ha definito:
“un monaco molto politico con scarpe firmate Gucci”
Scoprendo che i suoi sostenitori all’interno del Tibet e della Cina avrebbero aumentato le loro attività di protesta, nei mesi precedenti le Olimpiadi di quest’estate, i funzionari della British Intelligence a Pechino hanno compreso che il regime avrebbe cercato una scusa per muoversi e schiacciare l’attuale malcontento.
Questo timore è stato pubblicamente espresso dal Dalai Lama. I satelliti del GCHQ, geo-posizionati nello spazio, erano incaricati di monitorare da vicino la situazione.
Il complesso a forma di ciambella, vicino all’ippodromo di Celtenham, è situato nel piacevole Cotswords ad ovest dell’Inghilterra. Con 700 dipendenti, include i più grandi esperti elettronici e analisti del mondo. Tra di loro si parla più di 150 lingue. A loro disposizione ci sono 10.000 computers, molti dei quali sono stati appositamente costruiti per il loro lavoro.
L’immagine scaricata dai satelliti ha fornito la conferma che i Cinesi hanno usato agenti provocatori per iniziare le rivolte, cosa che ha dato all’EPL la scusa per muovere su Lhasa ferendo e uccidendo.
Ciò che il regime di Pechino non si aspettava era che le rivolte si sarebbero diffuse, non solo attraverso il Tibet, ma anche nelle province del Sichuan, Quighai e Gansu, trasformando una larga parte della Cina occidentale in una zona di battaglia.
Il Dalai Lama lo ha chiamato “genocidio culturale” e si è offerto di dare le dimissioni come capo delle proteste contro
il governo cinese al fine di portare la pace. L’attuale agitazione è cominciata il 10 Marzo, segnando l’anniversario della rivolta del 1959 contro il regime cinese.
Comunque, I suoi seguaci non stanno ascoltando il suo “messaggio di compassione”.
Molti di loro sono giovani, disoccupati ed espropriati di ogni diritto e rifiutano la sua filosofia della non-violenza, credendo che la sola speranza per un cambiamento sia l’azione radicale che stanno portando avanti.
Per Pechino, l’urgente bisogno di trovare una soluzione alla rivolta sta diventando un crescente imbarazzo.
Tra 2 settimane, le celebrazioni nazionali per i Giochi Olimpici inizieranno con la tradizionale accensione della torcia. E’ previsto che i teodofori passiono per il Tibet. Ma la torcia potrebbe ritrovarsi ad essere portata dai corridori in mezzo a palazzi e templi in fiamme.
Un segno di questa urgenza è che il primo ministro Cinese ha ora affermato che è pronto ad aprire un dialogo col Dalai Lama.
Poco prima di questo annuncio, il primo ministro britannico Gordon Brown ha dichiarato che avrebbe incontrato il Dalai lama
durante la sua visita a Londra il prossimo mese. Questa è la prima volta che entrambi I leaders hanno proposto di incontrare
il Dalai Lama.