Comunicato Stampa sulla D.N. NPA
LE PROPOSTE AZIONISTE PER LA RISTRUTTURAZIONE
DELLA SINISTRA ITALIANA
La Direzione Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’ riunitasi ad Arezzo il 20 aprile 2008 ha analizzato il risultato delle elezioni politiche riscontrando in essi l’esattezza di tutte le analisi formulate dagli azionisti nel corso degli ultimi mesi. La catastrofe elettorale e politica abbattutasi sull’intero arco delle forze della sinistra italiana non cade dal cielo per caso, ma ha nomi e cognomi ben precisi; innanzitutto il segretario del Pd e la sua cinica e suicida politica tendente all’isolamento della sinistra, il presidente dello stesso Pd, Romano Prodi, che, come gli azionisti hanno denunciato già a partire dal luglio 2006, ha guidato un governo impopolare ed infine i leaders, ora dimissionari, di tutti e cinque i partiti della sinistra ex-parlamentare che si sono dimostrati inadeguati al loro compito, da qualsiasi punto di vista si possa guardare al loro operato. Dopo la catastrofica sconfitta del 14 aprile è venuto il momento di prendere coscienza che questa sinistra, così com’è, non può andare da nessuna parte. Di ciò, gli azionisti sono convinti già da un bel pezzo, tanto è vero che, senza farsi condizionare dal generico luogo comune dei troppi partiti esistenti in Italia e nella sinistra, non hanno esitato, tre anni fa, a rifondare l’azionismo politico, scelta che, di giorno in giorno, si sta rivelando sempre più lungimirante al punto tale che, alla luce della Caporetto della sinistra, più di qualcuno comincia a sospettare che ciò che può salvare la sinistra italiana dalla totale liquefazione incombente è proprio il dimenticato azionismo che ebbe enormi meriti nella costruzione, poi tradita in tutti i sessant’anni del secondo dopoguerra, della democrazia italiana, alla stessa stregua di come fu tradito il PdA dai suoi stessi alleati del tempo già nel periodo post-resistenziale. E’ proprio alla democrazia o, meglio, alla ‘rivoluzione democratica’ di Parri, Galante Garrone, Ernesto Rossi e di tutti gli altri azionisti ‘storici’ che bisogna tornare oggi per il bene dell’Italia e della sinistra italiana. Una rinnovata tensione verso la democrazia reale (e non solo verso la formalistica democrazia ‘di regime’ di questi ultimi decenni), la difesa radicale degli emarginati e dei ceti popolari, la legalità e la moralità pubblica sono i temi principali del ‘Nuovo Partito d’Azione’, e potranno essere anche i pilastri non solo dell’attività politica azionista ma di tutta la sinistra del nostro Paese. E’ urgente quindi avviare un serio processo di ristrutturazione e di rilancio di tutta la sinistra italiana. Come primo passo è indispensabile che i cinque partiti usciti a pezzi dalla recente tornata elettorale rinnovino radicalmente i loro gruppi dirigenti, troppo contaminati dai vizi della Casta, oltre che i propri contenuti, soprattutto senza continuare ad eludere ulteriormente il prorompente bisogno di sicurezza presente ormai in tutte le fasce sociali ed in tutte le parti d’Italia. Nello stesso tempo, è altrettanto indispensabile ragionare sulle forme della ristrutturazione stessa. A questo proposito, la Direzione Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’ ritiene di dover riprendere la sua proposta, scaturita già dalla D.N. del 22 aprile dello scorso anno, tendente alla costituzione di due contenitori federati; uno di sinistra riformista (ma che sia veramente tale nei fatti e non solo a parole) dove dovrebbero trovare posto i partiti della sinistra riformista e democratica, dai socialisti del Ps ai socialisti di Sinistra Democratica, dagli azionisti dell’NPA ai Verdi, nonché un vasto ‘reseaux’ di circoli ed associazioni di area liberalsocialista e laico-progressista, di associazioni della ‘società civile’ di sinistra democratica. Nel secondo contenitore si potrebbero aggregare tutti i partiti ed i gruppi della sinistra di derivazione marxista e comunista. Questi due contenitori potrebbero collegarsi, quando ne ricorrano le condizioni, attraverso un patto superfederativo e confederale. Una seconda ipotesi di ristrutturazione potrebbe essere quella della creazione di un vasto schieramento che possa raggruppare tutta la sinistra (dai partiti comunisti fino al Ps) purché si riesca a trovare laicamente una comune base programmatica intorno a quattro o cinque punti essenziali e non attorno ad ammuffite e distorte visioni ideologiche della realtà italiana, rivelatesi, ed in modo drammatico, completamente desuete dopo il 14 aprile. Sono due ipotesi egualmente valide, anche se l’NPA preferisce la prima. Nella riunione di ieri la Direzione Nazionale NPA ha preso atto, con vivo compiacimento, anche della conferma del ‘trend’ verso una decisa e continua crescita del Partito, che in questi ultimi mesi si è ulteriormente arricchito di nuovi ed importanti apporti, di nuove e giovani energie le quali hanno, tra l’altro, consentito al Partito di aumentare la propria visibilità anche nel periodo elettorale. E’ stato infine approvato il nuovo Piano di organizzazione e di sviluppo del Partito che prevede la creazione di quattro Dipartimenti di lavoro (Dipartimento Organizzazione ed Elettorale, Dipartimento Programma e Cultura, Dipartimento della Rete Neoazionista e Dipartimento Comunicazione) affidati alla supervisione di un Coordinatore unico della Segreteria Nazionale e all’interno del Piano è stata deliberata una serie di iniziative politiche sul territorio già a partire dalle prossime settimane. Sono state proposte ed approvate altresì alcune modifiche statutarie tra cui la creazione di un Esecutivo Nazionale, organo che sostituisce l’Ufficio di Segreteria Nazionale, e saranno apportati anche ritocchi al simbolo. In conclusione, si è deciso di adeguare l’architettura organizzativa del Partito, che ora diventa più complessa e ricca, ai nuovi bisogni politici ed organizzativi di un partito nuovo e giovane, di un Partito giovane ma dal cuore antico che vuol dare il suo significativo contributo a tutta la sinistra italiana, soprattutto in un momento in cui quest’ultima cerca nuove strade per uscire da una crisi devastante.
NUOVO PARTITO d’AZIONE
Ufficio Stampa
Roma 21 aprile 2008