Ricordo ancora le urla, gli insulti ad un vecchio combattente della resistenza colpevole solo si avere una figlia esponente del centro-destra. C'era un festa. Doveva essere una festa. Ma questa avrebbe dovuto coinvolgere tutti gli italiani, non solo una parte, quella che si ritiene depositaria del "benpensare" o (con una nuova accezione) della filosofia del "politically correct". Il 25 Aprile è la festa degli italiani, tutti, indipendentemente dal colore politico, dalle loro idee. Non si può pensare di essere depositari della verità, poichè questa non ppartiene all'uomo, non è concepibile igorare la storia. Ed è proprio la storia che ci dice che il 25 Aprile è una festa di noi italiani, è la festa che segna una rinascita, un vita nuova alla quale tutti abbiamo diritto. L'apporto, senz'altro significativo, della resistenza alla liberazione non può bastare a giustificare questi comportamenti. L'Italia è stata liberata dagli Alleati coadiuvati dall resistenza, evbbene che questo non sia dimenticato. E allora per quale assurdo motivo ci si arroga il diritto, solo perchè facenti parte della "cosa rossa" (di cui sono veramente contento sia finita l'epoca), insultare una persona che quei momenti li ha vissuti? L'egemonia culturale della sinistra in Italia sta finendo, è già finita, e spero che non ritorni, perchè per tanti e tanti anni si sono taciuti crimini inauditi, compiuti dall resistenza, addirittura doop il 25 aprile, per un'assurda resa dei conti. E sono proprioquei gesti a giustificare l'appartenenza di questa festa anche alla sponda destra del panorama politico italiano.
Spero solo che quest'anno il 25 Aprile non si acaratterizzato dalle manifestazioni "escludenti" ed incocludenti della sinistra, ma da uno spirito di coesiuone che comporti una seria riflessione sullo stato della democrazia in Italia e da qui partitre per attuare quello di cui si ha davverio bisogno in questo paese