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  1. #131
    Most of all loved the AURORA
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    Citazione Originariamente Scritto da catartica Visualizza Messaggio
    Magari quando torno a casa, tra qualche giorno.
    si,si,quando ti va...4euri/h sono TROPPI...anche per Giulietto!!!

  2. #132
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    Da www.gazavive.com Questo bollettino contiene:
    1. TORINO, 10 MAGGIO – Pienamente riuscita l’assemblea contro l’embargo genocida
    2. GAZA VIVRA’ – Le ultime 5 tappe del tour italiano della delegazione del Popular Committee Against Siege di Gaza
    *************************
    TORINO, 10 MAGGIO

    Pienamente riuscita l’assemblea contro l’embargo genocida

    Brevi riflessioni

    La giornata di sabato 10 maggio è stata il punto di arrivo di una lunga mobilitazione a sostegno della causa palestinese.
    Proprio per questo è necessario trarre alcuni elementi di bilancio, decisamente necessari se si vuole continuare questa battaglia – che è al tempo stesso politica, culturale ed ideale - nella maniera più efficace.

    La scelta di contestare la Fiera del Libro è stata assolutamente corretta. Politicamente utile e necessaria. Si è così impedito che un’operazione ideologica tesa a legittimare il crimine della Nakba restasse senza risposta.
    Questo obiettivo andava perseguito al di là dei numeri e delle forze realmente mobilitabili.
    Abbiamo dunque aderito e partecipato al corteo del 10 maggio.

    Abbiamo però indicato la necessità di mettere al centro la questione di Gaza. Questione che richiama l’embargo criminale che miete vittime ogni giorno, ma anche la coraggiosa resistenza di un popolo che non intende in alcun modo piegarsi.

    Perché Gaza era ed è centrale?
    In primo luogo perché quello che a Gaza si sta consumando è il crimine più evidente e mostruoso compiuto dallo stato israeliano. Un crimine che è oggi il simbolo di una storia criminale che dura da 60 anni.
    In secondo luogo perché indica la strada della resistenza al colonialismo ed all’imperialismo. Una strada che stanno percorrendo altri popoli, dall’Iraq, all’Afghanistan, al Libano.

    E qui veniamo al vero nodo politico: il giudizio sulle vicende palestinesi dalle elezioni del gennaio 2006 ad oggi, passando per il golpismo di Abu Mazen e l’imbroglio di Annapolis.
    Da parte nostra il giudizio è chiaro. La vittoria elettorale di Hamas (vittoria che avvenne anche in Cisgiordania, non solo a Gaza) fu il modo di dire un NO chiaro e forte ad una resa chiamata “pace” che i vertici dell’Anp stavano preparando.
    In risposta a quel NO, Israele e Stati Uniti (con l’Europa a rimorchio) hanno tentato di rovesciare l’esito di elezioni riconosciute come democratiche da tutti gli osservatori internazionali.
    A Gaza questo golpe è fallito: da qui l’inasprimento dell’embargo e dell’assedio con tutte le conseguenze che denunciamo da mesi.

    E’ possibile, in questo scenario, non prendere posizione? Noi crediamo di no, anche perché pensiamo che la sconfitta di Gaza aprirebbe la strada alla sconfitta della causa palestinese.
    C’è sufficiente consapevolezza di questo dato di fatto? Non ci sembra. In troppi continuano a barcamenarsi, oscillando magari tra duri slogan da corteo e fiacche prese di posizione politiche.
    E questo è un grave problema.

    ******
    Torniamo ora a Torino.
    Se noi misurassimo le cose con il metro oggi attualmente in uso non avremmo che da essere soddisfatti.
    L’assemblea indetta da Gaza Vivrà – con il titolo <<La parola a Gaza>> - è stata infatti un successo, sia per la partecipazione numerica, che per il clima che vi si respirava, dato che raramente si vede un’assemblea così attenta e compatta nel riconoscersi nelle analisi e nei ragionamenti proposti nei vari interventi.
    Ma non ci interessa ragionare in questi termini, non ci interessa coltivare miseri orticelli mentre il Medio Oriente è in fiamme, altri fronti si aprono (vedi la situazione in Libano) ed altri ancora sono in preparazione.
    E non ci interessa anche in considerazione della situazione che viviamo in Italia ed in Europa.

    In Europa, ed in Italia in particolare, americanismo e filo-sionismo stanno andando avanti a passi da gigante. Le oscene dichiarazioni di Fini sul fatto che sarebbe più grave bruciare una bandiera israeliana che uccidere un ragazzo innocente parlano da sole. E parlano ancor di più in virtù delle flebili risposte di quella che dovrebbe essere l’“opposizione parlamentare”, che per bocca del suo leader ha detto – altrettanto oscenamente – che “non si devono fare graduatorie”. Ed acquistano un significato ancora più grave alla luce della presenza alla Fiera del candidato premier della fu Sinistra arcobaleno, Fausto Bertinotti.

    Questi fatti, che ovviamente non ci sorprendono, ci dicono però una cosa: se Usa ed Israele sono in difficoltà, politica e militare, sui fronti caldi della loro Guerra Infinita; americanismo e sionismo si sono invece rafforzati non poco in una società europea ripiegata su se stessa e preda di un moderno totalitarismo che uccide la politica, la cultura e l’informazione, in una parola uccide la democrazia.
    In questo quadro la mobilitazione di Torino ha rappresentato un fatto importante, un segnale di resistenza contro questa tendenza autoritaria, la manifestazione di una preziosa volontà di lotta da cui ripartire.

    Sbaglieremmo però a non vedere le difficoltà. E sbaglia dunque, a nostro modesto avviso, chi ha enfatizzato la portata del corteo di sabato.
    La verità è che abbiamo in qualche modo resistito ad un potente attacco della lobby sionista di centro-sinistra-destra, abbiamo tenuto testa alla sua operazione ideologica, ma tutto questo in un contesto di forte arretramento.

    Ora si tratterà di discutere sul futuro, su come continuare la lotta.
    Per quanto ci riguarda più direttamente, come Comitato Gaza Vivrà riteniamo necessario rilanciare un confronto con tutte le forze disponibili per costruire insieme le prossime tappe della mobilitazione contro l’embargo ed a sostegno della resistenza palestinese.
    *************************
    GAZA VIVRA’
    Le ultime 5 tappe del tour della delegazione del Popular Committee Against Siege di Gaza

    - Venerdì 16 maggio – ore 21 – PADOVA, Sala comunale “Pertini”, quartiere Mortise

    - Sabato 17 maggio – ore 18 – OSIMO (AN), Sala Astea, via Guazzatore 20

    - Martedì 20 maggio – ore 18 – BARI, Fortino S. Antonio, via Venezia, Bari Vecchia

    - Mercoledì 21 maggio – ore 18 - LECCE, Sala della Provincia, via Salomi

    - Venerdì 23 maggio – ore 16 - NAPOLI – Chiesa Croce di Lucca, Piazza Miraglia


    15 maggio 2008

  3. #133
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    Comunicato del centro sociale Askatasuna/Network Antagonista Torinese sul corteo del 10 maggio per la PAlestina


    Si è concluso da poche ore il corteo di oggi in solidarietà con la Palestina contro l'invito a Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro, e l'informazione apre una guerra di cifre che non ci riguarda. Non abbiamo bisogno di fare il conto preciso di quanti e quante oggi hanno manifestato a Torino, le immagini parlano da sole e forse eravamo in 10.000 a partecipare ad una manifestazione che è stata il corollario alla campagna di boicottaggio del salone che con l'assemblea Free Palestine, abbiamo condotto da diversi mesi. E' stato un corteo che ha sfilato determinato, per vie che nonostante avessero molte serrande dei negozi abbassate (la questura è da due giorni che batte negozio per negozio) hanno trovato molte persone ai margini del corteo a guardarlo sfilare, chiedendo e ascoltando le ragioni del boicottaggio. Non aveva bisogno di dare una prova, quella si era già data, in questi mesi e fino a ieri, laddove non si poteva parlare del salone senza parlare della mobilitazione, delle prese di posizione contro, delle mille iniziative che abbiamo creato per dimostrare perché Israele non poteva essere considerato un ospite d'onore, e così è stato. Abbiamo manifestato contro la scelta della fiera del libro torinese motivando con forza le nostre ragioni, che non sono altre da quelle di chi in Palestina vive l'occupazione militare e in Israele l'apartheid, il corteo ne è diventata l'espressione più pubblica e di massa, superando gli ostacoli creatici da chi vorrebbe che ogni manifestazione di dissenso nei confronti uno stato razzista si trasformasse in propaganda antisemita; lo hanno dovuto ammettere tutti, persino il presidente della Repubblica Napolitano, che per la prima volta ha inaugurato la fiera del libro, dimostrando come l'Italia sia supina alle politiche israeliane. Abbiamo dato prova di come la lotta del popolo Palestinese non sia isolata e su quanta solidarietà possa contare anche qui, in Occidente.
    Anche sul piano culturale, quello di una cultura che l'entourage della Fiera vorrebbe al di sopra delle parti, anch e a quellivello, non c'è stata storia: i partecipanti ai seminari e ai dibattiti pubblici organizzati da Free Palestine, sono stati gli unici momenti in cui la cultura ha preso la parola a fronte del dominio e della propaganda, dimostrando chiaramente chi è l'oppresso e chi l'oppressore.
    A sera ci giungono i dati delle presenze alla Fiera e sono di gran lunga minori rispetto agli anni scorsi...
    A ciascuno i suoi conti!


    centro sociale Askatasuna
    Network Antagonista Torinese - csa Murazzi, csoa Askatasuna, Ksa, Cua

    http://www.infoaut.org/news.php?id=1519

  4. #134
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    [Free Palestine] I numeri del Lingotto e la ricezione internazionale della campagna (Interviste)


    Torino, Maggio 2008 - L'innegabile riuscita della campagna Free Palestine e della manifestazione nazionale per la Palestina di sabato 10 maggio hanno trovato conferma nella can-can mediatico scatenatosi nella settimana precedente il corteo, nei numeri del corteo stesso, nella ricaduta internazionale della campagna, nel ribasso delle affluenze alla Fiera.

    Il Lingotto dà i numeri !
    Di fronte a una flessione significativa delle presenze a tutta l'edizione complessiva della kermesse, gli organizzatori della Fiera Picchioni, Ferrero & co. hanno avuto il coraggio di annunciare - a chiusura dell'evento - che il numero dei partecipanti sarebbe stato magicamente recuperato nelle giornate di domenica e lunedì, raggiungendo le 300.000 presenze con una "flessione fisiologica del 3%".
    Numeri poco credibili, stando ai reportage riguardanti i primi giorni della Fiera e soprattitto il grande flop di sabato, giono clou della kermesse. Intanto, è bene notare che si parlava per lo scorso anno di 350.000 visitatori; il calo sarebbe già dunque ben più consistente.
    Le dichiarazioni "ufficiali" puzzano tanto di operazione politica.


    Come avevamo annunciato, una grossa manifestazione ha avuto anche luogo a Londra in solidarietà con la popolazione di gaza sotto embargo. 15.000 persone hanno preso parte al corteo organizzato dal Forum Palestina britannico e dalle associazioni musulmane inglesi. Durante il corteo sono stati distribuiti volantini (tradotti) inerenti la campagna di boicottaggio che ha avuto luogo in questi mesi a Torino.


    La campagna portata avanti da Free Palestiene ha avuto in questi mesi (specie negli ultimi 10 giorni) vasta eco internazionale, non solo nel medio-oriente ma anche nel mondo anglofono, sfondando il muro di gomma che l'operazione sionista era riuscita a costruire per l'appuntamento parigino.

    http://www.infoaut.org/news.php?id=1559

  5. #135
    Oderint, dum metuant
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    Romana a Torino. www.ideasherwood.org / www.myspace.com/ideasherwood
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    Citazione Originariamente Scritto da catartica Visualizza Messaggio
    Ecco il mio commento in ritardo e scritto in fretta e furia da un internet point di Milano (4 € all'ora... sti stronzi).
    l'ho sempre detto io che fine deve fà quella città...

 

 
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