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  1. #1
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    Analisi geopolitica e territoriale delle alleanze...che farà ora la Lega?

    Ho confrontato i programmi di Lega e PDL...

    Mentre la Lega chiede:

    - 3 macro-regioni con potere legislativo, esecutivo, giudiziario

    - 90% delle tasse alle Regioni che le raccolgono

    - infrastrutture al Nord e regionalizzazione delle autostrade


    il PDL ha promesso che lavorerà per:

    - federalismo "solidale" (nessuna macro-regione)

    - istituzione di una "Banca del Sud"

    - infrastrutture al Sud, tra cui il famigerato Ponte sullo Stretto


    Ora, i miracoli sono sempre possibili, ma è un tantino azzardato pensare che la Lega riesca a convincere il PDL a convergere sulle proprie proposte, per due ragioni:

    1) Berlusconi non ha mai rispettato i patti con la Lega, neanche quando aveva il doppio dei parlamentari attuali (nel 1994), preferì subire il ribaltone piuttosto che mollare la presa sulle clientele di AN e della parte sudista di FI. Nel 2005 ha portato invece la Lega a schiantarsi contro un referendum-suicidio (è stato un finto-rispetto dei patti, che invece prevedevano le riforme entro i primi mesi del 2002).

    2) L'asse del PDL continua ad essere spostato verso Mezzogiorno: anche stavolta, su 276 deputati PDL, 150 sono eletti nel Sud e 126 al Nord, mentre perfino il PD di "water" Veltroni ha una maggioranza di eletti al Nord (136 su 246).


    Nel caso in cui finisca come al solito (Berlusconi si "dimentica" dei patti programmatici), la Lega dovrebbe riflettere sul fatto che, essendo ago della bilancia in Parlamento, giocando su due tavoli e riaprendo le trattative con un PD che ha l'asse politico di qualche centinaio di km spostato più a Nord rispetto al PDL, sicuramente può ottenere di più che rimanendo allineata e coperta all'ombra di Arcore.

    Tutto dipenderà dal reale grado di autonomia che ha il Movimento ed i suoi dirigenti, e ovviamente dalla volontà di dialogo del PD.


  2. #2
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    Ma le mosse non le deve fare la Lega, ma l'eventuale PD del nord.
    Al momento, dire che il PD di Ualter Cialtroni e Bassolino sarebbe più incline alle istanze leghiste del PDL fa ridere i polli , scusa ma tu sogni.
    Un domani, quando si costituirà il PD del nord, la Lega potrà avere finalmente un interlocutore diverso e non essere più schiacciata tra due partiti nazionalistici, centralistici e meridionalistici. Al momento il PD è in tutto simile ad AN e a FI.

  3. #3
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    Veltroni: no al partito del Nord


    Malumori tra i segretari regionali che vorrebbero un «federalismo effettivo»
    GIOVANNI CERRUTI
    MILANO
    Un Coordinamento al Nord e uno al Sud, al Centro non si sa. «Ma non è una questione organizzativa, non spezzetteremo il partito». Alle cinque e mezzo del pomeriggio, in questa sala sotterranea del Consiglio regionale della Lombardia, Walter Veltroni si presenta con un’aria piuttosto stanca. Nell’albergone accanto alla Stazione Centrale la riunione con i segretari del Partito democratico è durata quasi tre ore. Che fare, adesso? E che dire nella conferenza stampa, visto che qualche novità, qualche segnale deve pur arrivare, sennò a che serve la riunione e cosa è servito convocarla qui a Milano?

    Il Coordinamento, dunque. «Per coordinarsi meglio, con i nostri segretari, i sindaci, i presidenti di provincia e regione, su temi programmatici». Si capisce che a Veltroni non siano piaciute le uscite a favore di un Partito Democratico del Nord, i distinguo tra Cacciari, Chiamparino, Cofferati, Mercedes Bresso, i malumori che si possono intuire tra i parlamentari eletti al Nord. La pratica, che poi sarebbe quella della Questione Settentrionale, viene sbrigata in fretta: «Se andiamo a veder bene il problema l’abbiamo più al Sud che al Nord». Insomma, il Pd è già un partito federale «per statuto», altre formule e varianti non servono.

    Accanto a Veltroni c’è il vicesegretario Dario Franceschini, e sembra davvero provato. Nella riunione, assicura Veltroni, «c’è stata totale sintonia». Ma non sarebbe andata proprio così, a sentire i rumors. Dai segretari di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia (Morgando, Martina, Giaretta e Caronna)- e riecco il Pd del Nord - lamentele per la composizione «centralistica» delle liste elettorali. E poi, se Partito federale dev’essere, ha sostenuto soprattutto Giaretta, bisogna «distribuire i rimborsi elettorali» e non trattenerli nel Loft. Insomma «sia federalismo vero, sul serio». Anche per questo nascono i Coordinamenti, unica novità della trasferta milanese.

    Nuovo e novità sono le due parole più ripetute. «Abbiamo usato linguaggi nuovi, parole nuove, avvicinandoci a quella parte del Paese che non votava centrosinistra. Abbiamo parlato il linguaggio che la parte più attiva del Paese ha capito. Abbiamo superato la soglia dei 12 milioni di voti». A chi fa notare che forse il Nord quei linguaggi nuovi non li ha votati la risposta è una mitragliata di percentuali: aumenti tra il 3,9 e il 5,8 nelle regioni del Nord. «Noi siamo un partito nuovo, abbiamo rotto con il passato con una Rivoluzione Dolce. I segnali della società e delle categorie produttive del Nord sono stati positivi».

    Come tutte le novità, insiste Veltroni, c’è bisogno di tempo. «Siamo nati il 14 ottobre 2007». Annuncia la sfida, tra Governo Ombra («il pungolo») e cambio di passo. «Abbiamo capito la lezione che ci consentirà di passare dalle parole ai fatti con un’opposizione intelligente, e con altre forze, penso all’Udc». Anche perchè le parole, il Coordinamento «per iniziative e riflessioni», sanno di vecchio: già sentite dopo tutte le sconfitte elettorali dal ‘90 in poi. «Non le ricorda nessuno, e adesso le nostre parole sono quelle che il Nord vuole sentirsi dire. C’è stata una forte discontinuità e da qui bisogna partire».

    Se in campagna elettorale l’ispiratore è stato Barak Obama con il suo «We can» ora si passa allo swing del vecchio Nicola Arigliano: «E’ solo questione di tempo...». La Rivoluzione Dolce dei quattro mesi, l’aver rotto con la sinistra radicale, dovrebbe mettere il Pd sulla giusta via: «C’è la possibilità di far ripartire la sfida riformista, abbiamo forti radici nella società e implementeremo il vento di innovazione». Ha fretta, Veltroni. Deve rientrare a Roma per la campagna del Campidoglio. Lì, per vincere, c’è davvero poco tempo. Al Nord basta aspettare le prossime elezioni europee. Appena tra un anno. E appunto, è solo questione di tempo...

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Ma le mosse non le deve fare la Lega, ma l'eventuale PD del nord.
    Al momento, dire che il PD di Ualter Cialtroni e Bassolino sarebbe più incline alle istanze leghiste del PDL fa ridere i polli , scusa ma tu sogni.
    Un domani, quando si costituirà il PD del nord, la Lega potrà avere finalmente un interlocutore diverso e non essere più schiacciata tra due partiti nazionalistici, centralistici e meridionalistici. Al momento il PD è in tutto simile ad AN e a FI.

    Io non sogno proprio niente, io faccio i conti: il PD ha la maggioranza dei parlamentari eletti al Nord, il PDL ha la maggioranza dei parlamentari eletti al Sud.

    Questo in politica conta più delle opinioni.


    Infatti, oggi, i due responsabili economici del PD dicono:

    Tonini: "I leghisti? Gente in gamba. Federalismo, nessun tabù".
    http://rassegna.camera.it/chiosco_ne...tArticle=HVL99

    Morando: "Ben venga il federalismo, spronerà il mezzogiorno".
    http://rassegna.camera.it/chiosco_ne...tArticle=HVOID

    Notare come Morando faccia il mio stesso ragionamento, imputando a quella che lui chiama "Lega del Sud" (i settori sudisti di FI e AN) l'impasse riformista del quinquennio 2001-2006.
    Giustamente dice: il csx ha introdotto il nuovo art. 119 Cost. ma il governo Berlusconi II non l'ha mai sfruttato...

    Qualcosa si muove...

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da avv.deldiavolo Visualizza Messaggio
    Io non sogno proprio niente, io faccio i conti: il PD ha la maggioranza dei parlamentari eletti al Nord, il PDL ha la maggioranza dei parlamentari eletti al Sud.

    Questo in politica conta più delle opinioni.


    Infatti, oggi, i due responsabili economici del PD dicono:

    Tonini: "I leghisti? Gente in gamba. Federalismo, nessun tabù".
    http://rassegna.camera.it/chiosco_ne...tArticle=HVL99

    Morando: "Ben venga il federalismo, spronerà il mezzogiorno".
    http://rassegna.camera.it/chiosco_ne...tArticle=HVOID

    Notare come Morando faccia il mio stesso ragionamento, imputando a quella che lui chiama "Lega del Sud" (i settori sudisti di FI e AN) l'impasse riformista del quinquennio 2001-2006.
    Giustamente dice: il csx ha introdotto il nuovo art. 119 Cost. ma il governo Berlusconi II non l'ha mai sfruttato...

    Qualcosa si muove...
    Senti, Prodi e Bersani sono stati eletti al nord ma, ascolta bene, pur di non licenziare nessuno nel Lazio hanno ideato un piano AZ assurdo con cui erano disposti a gettare il sale su MXP e sulle esigenze produttive del nord: per salvare Fiumicino e i lavoratori del sud. Dei lavoratori licenziati a MXP naturalmente se ne sono sbattuti, anzi hanno detto "ma come, vi abbiamo anche concesso gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge per 2 anni, ma cosa volete di più polentoni del caxxo, pagate e tacete".
    Dopodichè, sempre quei probi esponenti del PD eletti "in maggioranza" al nord hanno impugnato la legge regionale della Lombardia sul trasporto aereo, dicendo "scordatevi di avere qualche potere su questo punto, spetta tutto a noi, allo stato centrale". La legge lombarda sugli slot attua il titolo V Cost introdotto dal csx. Capito? lo si introduce, tanto poi lo si blocca con i ricorsi. Berlusconi forse in futuro lo sfrutterà, il PD nei fatti l'ha proprio bloccato invece, e questi sono fatti, non opinioni.
    Dopodichè , i probi esponenti del PD così nordista hanno bloccato i fondi per l'istruzione al comune di Milano per una direttiva locale che vietava l'ingresso all'asilo per i figli dei clandestini.
    Dopodichè, il PD così nordista ha fatto una bandiera della sua cd "lotta all'evasione fiscale", che come ben sai tradotto in itagliano significa "aumentare la pressione fiscale al nord", dato che al sud non pagano una cippa: la pressione fiscale è aumenata su tutti, dalle pmi, ai lavoratori dipendenti del nord (cui è stato scippato anche il tfr), ai lavoratori autonomi che si sono visti aumentare i contributi pensionistici .
    Dopodichè, il PD così nordista , appena insediato, ha ridotto drasticamente tutti i fondi agli enti locali ma ha aumentato i finanziamenti per roma capitale d'itaglia.
    A fronte, non mi pare che sia stato risparmiato un solo euro sull'emergenza rifiuti, sull'emergenza incendi, sui lavori socialmente inutili, e sulla pa meridionale che anzi è addirittura aumentata (300.000 precari assunti in pianta stabile nella pa, ricordi?)
    Tutto questo è avvenuto con il padano Prodi a capo della coalizione.

    Morale della favola, del fatto che il PD ha più esponenti del nord in parlamento rispetto al PDL non me ne può fregare di meno, dal momento che quegli esponenti si è visto che interessi vogliono tutelare.

    Quando si parla di PD del nord si ha in mente altro che un partitucolo che abbia a capo Prodi e Bersani perchè nati in Emilia; si parla di un partito autonomo che ripensi tutti i suoi obiettivi e i suoi valori in relazione alla società del nord.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Senti, Prodi e Bersani sono stati eletti al nord ma, ascolta bene, pur di non licenziare nessuno nel Lazio hanno ideato un piano AZ assurdo con cui erano disposti a gettare il sale su MXP e sulle esigenze produttive del nord: per salvare Fiumicino e i lavoratori del sud. Dei lavoratori licenziati a MXP naturalmente se ne sono sbattuti, anzi hanno detto "ma come, vi abbiamo anche concesso gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge per 2 anni, ma cosa volete di più polentoni del caxxo, pagate e tacete".
    Dopodichè, sempre quei probi esponenti del PD eletti "in maggioranza" al nord hanno impugnato la legge regionale della Lombardia sul trasporto aereo, dicendo "scordatevi di avere qualche potere su questo punto, spetta tutto a noi, allo stato centrale". La legge lombarda sugli slot attua il titolo V Cost introdotto dal csx. Capito? lo si introduce, tanto poi lo si blocca con i ricorsi. Berlusconi forse in futuro lo sfrutterà, il PD nei fatti l'ha proprio bloccato invece, e questi sono fatti, non opinioni.
    Dopodichè , i probi esponenti del PD così nordista hanno bloccato i fondi per l'istruzione al comune di Milano per una direttiva locale che vietava l'ingresso all'asilo per i figli dei clandestini.
    Dopodichè, il PD così nordista ha fatto una bandiera della sua cd "lotta all'evasione fiscale", che come ben sai tradotto in itagliano significa "aumentare la pressione fiscale al nord", dato che al sud non pagano una cippa: la pressione fiscale è aumenata su tutti, dalle pmi, ai lavoratori dipendenti del nord (cui è stato scippato anche il tfr), ai lavoratori autonomi che si sono visti aumentare i contributi pensionistici .
    Dopodichè, il PD così nordista , appena insediato, ha ridotto drasticamente tutti i fondi agli enti locali ma ha aumentato i finanziamenti per roma capitale d'itaglia.
    A fronte, non mi pare che sia stato risparmiato un solo euro sull'emergenza rifiuti, sull'emergenza incendi, sui lavori socialmente inutili, e sulla pa meridionale che anzi è addirittura aumentata (300.000 precari assunti in pianta stabile nella pa, ricordi?)
    Tutto questo è avvenuto con il padano Prodi a capo della coalizione.

    Morale della favola, del fatto che il PD ha più esponenti del nord in parlamento rispetto al PDL non me ne può fregare di meno, dal momento che quegli esponenti si è visto che interessi vogliono tutelare.

    Quando si parla di PD del nord si ha in mente altro che un partitucolo che abbia a capo Prodi e Bersani perchè nati in Emilia; si parla di un partito autonomo che ripensi tutti i suoi obiettivi e i suoi valori in relazione alla società del nord.


    Non è possibile che gli stessi leghisti si precludano la possibilità di giocare su due tavoli contemporaneamente, sfruttando il fatto di essere l'ago della bilancia in Parlamento!

    Bossi quello fece nel 1994, e quello dichiarò di voler fare nel 1996 (e prese il 10%). Poi gli mancarono 7 deputati per controllare il Parlamento e cominciò l'avventura secessionista, conclusasi tristemente col ritorno ad Arcore.

    Oggi il Parlamento lo controlla, e lo stesso Calderoli ha aperto al PD nell'intervista al Corriere, ma gli attivisti delle sezioni sembrano (a leggere POL) più berlusconiani di Emilio Fede!

    La stupidità in politica si paga, più dimostrerete di non voler costruire alternative al rapporto col PDL, più il PDL se ne fotterà delle vostre rivendicazioni.

    Non preoccuparti di tutte le cose fatte dal PD contro il Nord, è la stessa merda promossa da Tatarella, Poli Bortone and company nel I° governo Berlusconi (1994) e da Nania, Schifani and company nel II° governo Berlusconi (ben più lungo, 2001-2006).

    Quello che può far cambiare le cose è la capacità della Lega di trattare con più opzioni sul tavolo, anche con un PD che, per concentrazione di voti e per terra di elezione dei suoi deputati, è sicuramente meno meridionalizzato del PDL.

    Il resto è fuffa, ideologia e propaganda.

  7. #7
    semprevivabbozzi!!!
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    una foto puo chiarire la situazione della lecca



    niente strategie,,,nessun interesse per il nord,,,berlusconi li riempie di cadreghe e loro lo festeggiano
    se la sinistra potesse dare piu cadreghe ai lecchisti di quelle date da berlusconi,,,,abbozzi si farebbe tatuare falce e martello sulla fronte

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da avv.deldiavolo Visualizza Messaggio


    Non è possibile che gli stessi leghisti si precludano la possibilità di giocare su due tavoli contemporaneamente, sfruttando il fatto di essere l'ago della bilancia in Parlamento!

    Bossi quello fece nel 1994, e quello dichiarò di voler fare nel 1996 (e prese il 10%). Poi gli mancarono 7 deputati per controllare il Parlamento e cominciò l'avventura secessionista, conclusasi tristemente col ritorno ad Arcore.

    Oggi il Parlamento lo controlla, e lo stesso Calderoli ha aperto al PD nell'intervista al Corriere, ma gli attivisti delle sezioni sembrano (a leggere POL) più berlusconiani di Emilio Fede!

    La stupidità in politica si paga, più dimostrerete di non voler costruire alternative al rapporto col PDL, più il PDL se ne fotterà delle vostre rivendicazioni.

    Non preoccuparti di tutte le cose fatte dal PD contro il Nord, è la stessa merda promossa da Tatarella, Poli Bortone and company nel I° governo Berlusconi (1994) e da Nania, Schifani and company nel II° governo Berlusconi (ben più lungo, 2001-2006).

    Quello che può far cambiare le cose è la capacità della Lega di trattare con più opzioni sul tavolo, anche con un PD che, per concentrazione di voti e per terra di elezione dei suoi deputati, è sicuramente meno meridionalizzato del PDL.

    Il resto è fuffa, ideologia e propaganda.
    Il PDL, senza i voti della Lega, il parlamento lo controlla lo stesso , la Lega non può fare l'ago della bilancia. LaRussa si è affrettato a chiarirlo dopo le elezioni, "i voti della Lega sono graditissimi, ma noi avremmo vinto anche senza". Chiaro?

    L'unica cosa che può e deve fare la Lega è questa: cercare di rispettare al massimo i patti di governo (anche purtroppo quelli relativi al dannato ponte), e chiedere a sua volta il rispetto dei patti, dunque l'approvazione della legge lombarda sul federalismo tal quale, senza modifiche di sorta e fregature.
    Il PDL sudista si opporrà? allora la Lega dovrà uscire dal governo, presentarsi come la forza politica che è stata tradita, senza clamori e fuochi d'artificio ma con la massima serietà, e andare da sola.
    A quel punto PDL e PD si accorderanno per una modifica della legge elettorale con sbarramento al 15% e per il grosso inciucio, come da sempre vogliono fare, per far fuori la Lega una volta per sempre.
    Solo che c'è la speranza fondata che il PDL al nord perda le amministrazioni e le sue roccaforti; e non si governa senza avere le amministrazioni del nord in mano. Anche perchè con l'uscita di scena di Berlusconi voglio vedere cosa ne sarà del PDL...
    Non c'è nessuna particolare strategia che la LEGA possa seguire in questo momento senza perdere voti, l'unica cosa che deve fare è seguire il suo programma, in ogni caso l'esasperazione al nord è molto alta e il PDL e il PD da soli non saranno in grado di tenere a bada lo scontento al nord, senza la Lega...cosa che ha messo in luce quel genio di Tremonti, solo che la cambiale alla lunga va pagata.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    Il PDL, senza i voti della Lega, il parlamento lo controlla lo stesso , la Lega non può fare l'ago della bilancia. LaRussa si è affrettato a chiarirlo dopo le elezioni, "i voti della Lega sono graditissimi, ma noi avremmo vinto anche senza". Chiaro?

    "Chiaro?" lo dico io. Fai i conti e guarda un pò dove cazzo va il nano senza i voti leghisti. Sia in parlamento che nel paese.


    L'unica cosa che può e deve fare la Lega è questa: cercare di rispettare al massimo i patti di governo
    Il bello è questo: non ci sono patti di governo scritti come nel 2001 (che comunque NON furono rispettati). C'è il programma Lega che dice una cosa ed il programma PDL che dice il contrario (vedi topic).


    Hai letto l'intervista a Calderoli sulla Padania di oggi?

    (gli unici rimasti a sbattere le porte in faccia al PD siete voi ultras sul forum, fatti un giro ai piani alti di via Bellerio...)

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da avv.deldiavolo Visualizza Messaggio
    "Chiaro?" lo dico io. Fai i conti e guarda un pò dove cazzo va il nano senza i voti leghisti. Sia in parlamento che nel paese.
    Li ho fatti i conti: al Senato il cdx ha in totale 168 seggi, la Lega ne ha 25, senza i voti della Lega ne ha comunque 143, che sono più dei 130 della coalizione di csx, quindi seppur di poco controlla il Parlamento.
    L'unico caso in cui il cdx passerebbe in minoranza si avrebbe se la Lega si alleasse col csx, il che sarebbe comunque per la Lega un rischio troppo grosso da correre, checchè tu ne dica.
    Ma poi perchè la Lega dovrebbe andare a dissipare il suo consenso alleandosi col csx, quando è molto probabile che andando da sola i suoi voti aumenterebbero? gli elettori di Fi del nord sono beoti ma vogliono riforme liberiste e di un certo tipo, non sono tutti meridionali inflitrati nella pa, lascia che sia chiaro che il PDL non ha intenzione di fare nessuna riforma liberista e federalista, lascia che sia chiaro che il PDL del nord se ne strasbatte, e poi ci vediamo alle prox elezioni e ci contiamo.

    Citazione Originariamente Scritto da avv.deldiavolo Visualizza Messaggio
    Il bello è questo: non ci sono patti di governo scritti come nel 2001 (che comunque NON furono rispettati). C'è il programma Lega che dice una cosa ed il programma PDL che dice il contrario (vedi topic).


    Hai letto l'intervista a Calderoli sulla Padania di oggi?

    (gli unici rimasti a sbattere le porte in faccia al PD siete voi ultras sul forum, fatti un giro ai piani alti di via Bellerio...)
    Vero, ma nel programma del PDL c'è l'approvazione del federalismo fiscale varato dalla regione Lombardia. Sono un sacco di soldi che verranno a mancare allo stato centrale e alle clientele meridionali
    Nero su bianco, se il PDL del sud fa opposizione se ne assumeranno la responsabilità per intero.

 

 
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