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"dissequestrato il sito di ferrandelle - conchita sannino" Data: 02/05/2008
Stampa Cronaca Locale Pagina IV - Napoli Dissequestrato il sito di Ferrandelle De Gennaro da Berlusconi: verso una proroga tecnica dell´incarico CONCHITA SANNINO
dal nostro inviato
santa MARIA CAPUA VETERE - L´ultima missione impossibile è scongiurare una paralisi a pochi giorni dall´insediamento "napoletano" del primo Consiglio dei ministri.
Così il sito di stoccaggio di Ferrandelle viene dissequestrato dopo 24 ore, malgrado il suo fiume di percolato inquinante, che resta infatti sotto accurata analisi. Ferrandelle riapre, ma solo in parte, un´area in corso di realizzazione, e sulla base di garanzie per la salute pubblica verificate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Analogo esito, ma tra qualche giorno, dovrebbe riguardare anche il sito per le balle di Pianodardine, in Irpinia, anch´esso chiuso, 48 ore fa, in una singolare convergenza di blitz giudiziari. Per quest´ultima vicenda, la Procura di Avellino ha indagato, ipotizzando l´emissione di un «provvedimento illegittimo», proprio il braccio operativo del commissario Gianni De Gennaro, il generale dell´esercito Franco Giannini. Segnali che impongono una nuova corsa contro il tempo. Tema che proprio ieri a Roma ha tenuto banco, per due ore, nell´incontro riservato avvenuto a Palazzo Grazioli tra lo stesso De Gennaro, il premier in pectore Berlusconi e il suo sottosegretario Gianni Letta. Si è trattato di un serrato confronto su scenari possibili, nuove emergenze. Un quadro in base al quale, si apprende in serata, è lecito ipotizzare la "proroga tecnica" di alcuni giorni per il mandato dell´ex capo della polizia.
Su Ferrandelle, naturalmente va avanti l´inchiesta su violazioni in materia di tutela ambientale e sull´eventuale rischio di inquinamento della falda acquifera, intanto la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto ieri il parziale dissequestro della discarica. Una mossa che arriva in seguito ad una nuova relazione dell´Arpac e, soprattutto, dopo l´incessante dialogo sullo stato della crisi in corso tra il palazzo di giustizia sammaritano e lo staff di De Gennaro. Conferma a Repubblica il procuratore capo Corrado Lembo (sull´indagine condotta dal pm Luigi Landolfi). «Dobbiamo sottolineare il processo virtuoso che ha innescato il sequestro - sottolinea Lembo - Da un lato abbiamo il dovere di verificare se vi è stata o meno questa eventuale contaminazione di terreno e di una parte della falda, e bene abbiamo fatto ad agire con urgenza; dall´altro, registriamo l´immediata capacità di correzione e ottimizzazione del lavoro di smaltimento svolto dal Commissariato».
Resta tuttavia «molto alta» la vigilanza di tecnici amministrativi e dell´autorità giudiziaria per quel sito. Ha un record, Ferrandelle: 1500 litri di percolato in una settimana. Con periodiche fuoriuscite del liquido inquinante al di fuori delle condotte che avrebbero dovuto drenarlo. E poi ci sono altri illeciti riscontrati. Colline di immondizia che superano i 15 metri invece dei 10 consentiti. E rifiuti speciali (metalli, carcasse di auto, pezzi di elettrodomestici) accatastati insieme ai rifiuti solidi urbani. Ma tra poche ore dovrebbe essere pronta la «piazzola numero 6»: è l´unica area di Ferrandelle che potrà essere dissequestrata e dunque dove potranno nuovamente essere sversati i rifiuti. Con sospiro di sollievo per decine di comuni delle province partenopea e casertana, già sull´orlo della crisi di nervi.
Intanto da Napoli, Palazzo Salerno risponde per le rime, con garbo istituzionale, alla parallela vicenda che ha portato al sequestro del sito di Pianodardine. Il generale Giannini è indagato per «aver disposto con provvedimento illegittimo» la realizzazione del sito di stoccaggio di balle in località Pianodardine senza «adeguati sistemi di viabilità e di pianificazione antincendio». Rilievi ai quali puntualmente il supercommissario Gianni De Gennaro risponde che saranno attuate «tutte le misure necessarie a garantire le migliori condizioni di sicurezza». Anche perché manda a dire De Gennaro, «l´operatività dell´impianto è ritenuta indispensabile per evitare il riproporsi di una fase acuta della crisi». Con gravi ripercussioni, proprio «sulla provincia di Avellino».