Originariamente Scritto da
florian
La sinistra mi è indigesta per svariati motivi, ma ce n'è uno in particolare che me la fa odiare: la supponenza.
L'uomo di sinistra pretende infatti di essere sempre un passo avanti a te: loro sono i più buoni, i più onesti e i più fighi. Sono sempre "in", mentre tu ovviamente sei "out", la pecora nera, l'escluso della compagnia.
E' il lascito questo dell'antenato giacobino. Un tempo l'avversario si passava sotto la ghigliottina, ora ti costringono gentilmente ad una gogna mediatica. Oggi come ieri però, se non la pensi come loro non hai scampo. Non c'è dialogo che tenga, non può esservi per chi si ritiene di principio antropologicamente superiore.
La sinistra incarna il desiderio smodato della ragione, la Dea Ragione, di dominare e sottomettere ogni cosa le sia estraneo. E' prepotenza, usurpazione, violenza verso ciò che vi è di più autentico nell'uomo: il suo spirito naturale, la sua "anima". La sinistra ritiene di doversi impossessare dell'anima umana, di doverla educare, malleare, solleticare ai propri fini. E' il Mefistofele del Faust. Come Iago in Shakespeare. E' il "male".