ARCORE (MILANO) - La soddisfazione gliela si leggeva in faccia ad Umberto Bossi questa sera quando è uscito dalla villa di Arcore, dove aveva appena incontrato Berlusconi per parlare della composizione del nuovo governo. "E' andata" ha detto il leader del Carroccio alzando il pugno in segno di vittoria. Quel pugno che è stato un po' il leit motiv della campagna elettorale, prima sui manifesti e poi il giorno delle elezioni, quando lo ha levato al cielo nel momento della vittoria. Dal vertice di Arcore la Lega esce con la bisaccia piena: Bossi sarà ministro delle Riforme, Roberto Maroni andrà al Viminale, Roberto Calderoli sarà vicepremier mentre l'assessore del carroccio alla regione Veneto Luca Zaia guiderà il ministero per le Politiche Agricole. Quattro posti di assoluto rilievo nella compagine governativa di Berlusconi. Clima completamente diverso, dunque, rispetto a quello che ha segnato il vertice di maggioranza della settimana scorsa, dal quale Bossi uscì scuro in volto , dicendo che non si era combinato niente e che lui sarebbe "tornato in Insubria". Il vertice di oggi ad Arcore, tra la Lega e Silvio Berlusconi, presenti anche Giulio Tremonti e Sandro Bondi, è cominciato intorno alle 17. Insieme a Bossi sono arrivati anche, a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro, Roberto Calderoli e Roberto Maroni. Poco prima delle 18.30 Bossi è stato il primo ad uscire e a dare ai giornalisti e alle piccola folla che richiamata dalle televisioni si era assiepata intorno alla villa di Arcore, il segnale che le cose per la Lega stavano andando bene. Una ventina di minuti dopo è uscito Maroni, con una faccia decisamente sorridente e soddisfatta, per spiegare che i lavori non erano ancora terminati, ma che tutto andava per il meglio e che si era parlato della formazione del governo e non della questione sicurezza. Nessuno spazio alle domande dei giornalisti, da parte di Maroni: solo una stretta di mano e un abbraccio ad alcune persone che ha chiamato "i miei amici leghisti", due o tre signori attempati che lo hanno applaudito. In un angolo ce n'era anche uno che fin dal primo pomeriggio stazionava davanti alla villa con un cartello con la foto di Bossi e la scritta 'Grazie Umberto, il sogno puo' continuaré. In casa leghista si contava molto su quest'incontro, anche perché il Carroccio ha manifestato, prima per bocca dello stesso Bossi, e poi di tutti i dirigenti, la voglia di arrivare in fretta alla definizione della squadra di governo: si sa che Bossi aveva fretta di dare risposte al suo elettorato. Naturalmente restano in piedi le richieste leghiste in tema di sicurezza, avanzate anche oggi da Roberto Calderoli. Certo quello di oggi non è l'incontro conclusivoer domani é previsto che Berlusconi incontri il presidente della Regione Lombardia Formigoni e quello della Regione Veneto Galan, perché c'é anche da definire l'eventuale ruolo che Formigoni avrà nella nuova compagine di governo. Berlusconi dovrà valutare le richieste, che la Lega ha fatto, per la presidenza delle due regioni. Ma secondo i segnali che sono usciti da Arcore, la situazione sembra in netto movimento.
LOMBARDIA NODO APERTO, INCONTRO BERLUSCONI-FORMIGONI
Resta ancora aperta la questione della Regione Lombardia e della permanenza o meno di Roberto Formigoni alla sua guida, anche se con il vertice fra Berlusconi, lo stesso Formigoni e il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, la questione dovrebbe trovare la sua risoluzione definitiva. Gli esponenti leghisti che oggi hanno partecipato all'incontro con Berlusconi ad Arcore hanno spiegato che la questione oggi non è stata affrontata e lo stesso Roberto Calderoli ha rinviato all'incontro di domani tra Berlusconi e i governatori la risoluzione della questione, ricordando che entrambi i presidenti "appartengono alla forza politica del presidente del Consiglio in pectore". Per parte sua, Formigoni al momento non ha fatto alcun commento.
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