La Lombardia ha ricevuto solo il 26,6% dell’Iva prodotta sul suo territorio. A fronte di 904 euro pro capite versati, lo Stato ne ha devoluti 552 con un saldo negativo di 352 euro per abitante. È andata molto meglio al Molise che ha trattenuto l’87,22% del gettito prodotto con un saldo positivo di 650 euro per abitante. Idem per la Basilicata (91,93%) dove tornano 1.222 euro nonostante i 579 euro versati in media da ciascun contribuente, con un guadagno di 643 euro.
Tra le Regioni maggiormente penalizzate figurano anche Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. In particolare, i laziali vantano un saldo negativo di 288 euro pro capite (devoluto il 29,67% dell’Iva prodotta), mentre gli emiliani riescono a trattenere solo un terzo di ciò che versano rimettendoci 217 euro a testa. Stesso discorso per i veneti (34,59%) e per i piemontesi (39,57%), che però si possono «consolare» con un saldo negativo di soli 82 euro pro capite. Tale sbilancio viene compensato dalla redistribuzione a favore di regioni come la Puglia (73,35% e saldo positivo di 428 euro), la Campania (77,28% e 466 euro) e la Calabria (83,42% e 579 euro).
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