Questa vicenda è di pochi mesi fa...


Tangente da quindicimila euro
arrestato il giudice Ancona





Ai domiciliari Ancona già indagato per un episodio analogo. Stessa misura per un suo collaboratore. Il gip di Lecce: un uomo senza scrupoli
di Gabriella De Matteis


«Una scabrosa vicenda di malaffare giudiziario», «una manifestazione di un più ampio accordo delittuoso» e non «l´espressione di una episodica ed occasionale iniziativa criminosa». Questo è stato per il gip Ercole Aprile lo scandalo che ha travolto il giudice Domenico Ancona e il geometra, perito per conto del Tribunale di Bari, Domenico Lorusso.

Magistrato e professionista da ieri sono ai domiciliari, accusati di aver cercato di ottenere una tangente di quindicimila euro da una imprenditrice che aveva chiesto un decreto ingiuntivo. Tentata concussione: è il reato contestato nell´ordinanza di custodia cautelare, nove pagine per ricostruire la brutta storia di una presunta tangente, chiesta dal giudice «un magistrato senza scrupoli» e dal geometra «uno spregevole professionista», entrambi già al centro di una inchiesta giudiziaria.

A denunciare, questa volta, è una donna, un imprenditrice che al Tribunale civile di Bari si era rivolta per un decreto ingiuntivo di 96 mila euro. Doveva riscuotere un vecchio credito, ma il debitore si era opposto ed era nata una controversia civile, assegnata al giudice Domenico Ancona. E´ la metà di febbraio del 2007 quando la vittima, in un corridoio del Palazzo di Giustizia, viene avvicinata dal geometra. «Lei ha una causa con Ancona» le dice, poi vanno a prendere il caffè. Domenico Lorusso alla donna dà il suo biglietto di visita, pregandola di chiamarlo al cellulare, in questo modo avrebbe registrato il numero di telefono. Il sei marzo il geometra chiama l´imprenditrice, alla telefonata segue un incontro in un bar.

«L´onorario del giudice Ancona per la sua questione era di quindicimila euro... sono tutti per il giudice» dice il professionista. La donna risponde di non disporre del denaro, poi alla fine del mese contatta Lorusso. «Tu portami tre assegni di tuo figlio, non succede niente... di cinque mila euro l´uno, senza data» raccomanda il geometra in un terzo colloquio. L´imprenditrice prende tempo, non cede alla richiesta: «... Mio figlio - dice - l´ho fatto io, e non sarò io a distruggerlo, io non do alcun assegno».


La storia sembra chiusa. Ed invece, qualche tempo dopo, la donna, in Tribunale, incontra per caso Domenico Lorusso. Sono vicino all´aula dove Domenico Ancona sta celebrando un´udienza. Il giudice esce e insieme vanno al bar. «E lei con un caffè se ne vuole uscire», dice il magistrato quando l´imprenditrice chiede di pagare il conto. «Una frase - commenta il gip - tanto allusiva quanto implicitamente minacciosa». E alla battuta della donna se volesse una bottiglia di champagne, Ancona risponde: «Eh, sì, accompagnato magari dalle ostriche». Passano altri giorni. «Vai dal giudice, vai tu a chiedere» dice il geometra alla imprenditrice che, incontrando Ancona fuori dal suo ufficio, chiede informazioni sullo stato del procedimento. E lui, ricostruisce il gip, risponde che «avrebbe dovuto vedere, studiare la faccenda».

La causa è ancora in piedi quando Domenico Lorusso, annunciando la decisione del giudice «di farle quella cosa» fa intendere che lei «avrebbe dovuto provvedere dopo... poi penserai». Ma l´imprenditrice ha già deciso di denunciare. Domenico Ancona, ricostruisce il pm Cataldo Motta, avrebbe ritardato l´iter della pratica, emettendo il provvedimento di esecuzione del decreto ingiuntivo solo l´8 giugno, un mese dopo aver ricevuto l´avviso di conclusione delle indagini per un´altra vicenda di tentata concussione, quella per la quale è stato rinviato a giudizio (il giudice Michele Salvatore e Domenico Lorusso, invece, sono stati condannati in primo grado a quattro anni).

Il racconto della vittima, dice il gip, è credibile e poi ci sono i tabulati, 33 le chiamate, intercorse tra la donna e il geometra. Una storia che conclude il giudice porta «a pensare ad una "professionale" propensione dell´Ancona e del Lorusso al malaffare nel settore giudiziario».

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...ione=&sezione=

ED OGGI APPRENDIAMO DA UNA STAMPA RIGOROSAMENTE SOTTO CENSURA CHE...


La sezione disciplinare del Csm ha rimosso dall'ordine giudiziario Domenico Ancona, il giudice di Bari ai domiciliari per una mazzetta. La pesantissima sanzione, che significa che Ancona non potra' piu' fare il magistrato, riguarderebbe -a quanto si e' appreso a Palazzo dei marescialli- una vicenda diversa da quella oggetto dell'inchiesta giudiziaria. Ancona era gia' stato stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm in conseguenza del provvedimento della magistratura a suo carico.

http://www.giustiziagiusta.info/inde...=2302&Itemid=1

Insomma niente male...tutto sotto silenzio, un giudice sotto inchiesta per mazzette che continuava senza problemi a fare il giudice, e oggi viene RIMOSSO dall'ordine giudiziario (cosa di una gravità inaudita...non mi risulta ci siano precedenti in Italia...se non per manifeste idee anticomuniste dei giudici rimossi) per un'altra vicenda ancora...questa è la nostra magistratura, e poi alcuni pagliacci di corte di scandalizzano se qualcuno invoca una "mani pulite" nella magistratura???