DOMA' NUNCH
Associazione econazionalista Insubre
www.eldraghbloeu.com

Domą Nunch esprime ancora una volta la propria preoccupazione per il destino della nostra Terra e della nostra Identitą. Purtroppo nuovi progetti che snatureranno ancora di pił l'Insubria sono alle porte, primo fra tutti l'Expo 2015, la nuova formula adottata dalla speculazione immobiliare per rilanciare il valore del mattone e uccidere l'agricoltura, ovvero l'attivitą che pił ha a che fare con la terra.

Ecco perchč noi econazionalisti ci sentiamo vicini al messaggio di allarme degli agricoltori del Milanese, che speriamo non rimarrą ancora una volta inascoltato. Poniamo un limite prima del punto di non ritorno! Costruiamo insieme un fronte unito e trasversale contro la morte ecologica e culturale del nostro Popolo e della nostra Terra!


Gli agricoltori sotto assedio: "Il cemento ci sta uccidendo"
di Ilaria Carra

Cemento e catrame occupano in provincia di Milano il 34% del suolo. Ma ci sarą una crescita, fino arrivare al 42,7% quando saranno costruite le aree edificabili. Per questo gli agricoltori lanciano l'allarme e chiedono di potersi sedere ai tavoli dove si decide il futuro della Lombardia. «A forza di asfalto e cemento rischiamo di trovarci senza pił terreni sufficienti da coltivare. Serve una politica di concertazione sull'uso del territorio, in cui si mettano a punto anche forme di compensazione» sostengono Coldiretti, Cia e Confagricoltura, che hanno presentato il documento, "Un futuro per l'agricoltura milanese", con cui chiedono maggiori tutele per la salvaguardia del territorio agricolo dai progetti infrastrutturali. Una posizione sottoscritta anche da Fai, Slow food, Italia Nostra, Legambiente, Wwf, e Adiconsum.


I dati rivelano che l'avanzata del cemento sta colpendo anche il Sud della Lombardia, rimasta in passato pił tutelata rispetto al nord, fra le province di Mantova, Lodi e Pavia, dove si stanno espandendo capannoni, strade e poli logistici. Fra il 1999 e il 2004 a Mantova ogni anno sono spariti oltre 6 milioni di metri quadrati di terreni verdi, a Lodi oltre 2 milioni, a Pavia quasi 5 milioni e mezzo.
A Milano seconda cittą agricola d'Italia, e quinta provincia in Lombardia, con 90mila ettari coltivati e 370milioni di euro lordi di prodotti della terra, la situazione č gią compromessa da tempo: secondo i dati del Politecnico tra provincia e area metropolitana il consumo di suolo supera il 42 per cento, con quasi 840 chilometri quadrati fra terreni gią urbanizzati e altri in attesa di edificazione.
Le preoccupazioni degli agricoltori nel Milanese riguardano in particolare i progetti stradali (Tem, Brebemi, i collegamenti con la Fiera e Malpensa, Pedemontana) e quelli dei centri come il Cerba che sorgeranno nei parchi.

Senza contare i progetti edilizi in chiave Expo. «Che č basato, prima di tutto, sull'agroalimentare: ma senza territorio come facciamo?», si chiede Carlo Franciosi, presidente Coldiretti Milano e Lodi. «L'Expo dovrebbe portare, invece, a un'eccellenza agricola - auspica Paola Santeramo, presidente provinciale della Cia - chiediamo un piano di recupero delle cascine abbandonate, uno sviluppo degli agriturismo e un piano di insediamento di giovani imprenditori». A difesa del territorio divorato dal mattone si schiera anche Pietro Mezzi, assessore provinciale al Territorio, che chiede «di porre un limite prima di arrivare al punto di non ritorno». In altre parole: gił le mani dai parchi a chi pensa di ritoccarne i confini per costruire.
(La Repubblica, 24 aprile 2008)