ECONOMIA
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Il Cavaliere, infastidito dai richiami di Bruxelles, non esclude mosse clamorose
"Se si mettono a 'zignare' l'azienda potrebbe essere acquistata dalle Ferrovie"
Alitalia, Berlusconi minaccia l'Ue
"Può anche comprarla lo Stato"
La replica della Commissione: "Siamo neutrali ma rispettate le regole del mercato"
Tronchetti Provera: "Con progetto chiaro su Malpensa disposti a dare un chip"
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ROMA - "Noi andiamo avanti con la compagine di azionisti, l'ho fatto in rispetto alla Ue. Ma attenzione, se si mettono a zignare (neologismo inventato dallo stesso Cavaliere: sta per "rompere le scatole", ndr) potremmo prendere una decisione per cui Alitalia potrebbe essere acquistata dallo Stato, dalle Ferrovie dello Stato. E' una minaccia, non una decisione". Lo ha detto, a proposito della vicenda di Alitalia, Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti alla Camera.

"Minaccia" a cui la Commissione europea rimarcando la propria "neutralità" di fronte alla natura, pubblica o privata, dell'acquirente. Basta che vengano rispettate le regole di mercato. E così tocca a Gianfranco Fini precisare il pensiero del Cavaliere: "'In realta' Berlusconi ha ipotizzato che lo Stato possa gestire la società ma non la proprietà".

Parlando ancora della crisi della compagnia aerea, il leader del Pdl ha affermato che sui tagli al personale la decisione sarà presa "dopo aver fatto la due diligence e un piano industriale", compito che richiederà tre-quattro settimane. A quel punto secondo il Cavaliere l'ipotesi di cordata italiana potrà finalmente prendere corpo. "C'è una squadra di persone - ha detto - che va ben al di là del capitale necessario. Vedremo adesso di fare la due diligence. Quando avremo il piano industriale, questa compagine nuova, assistita da banche che già ci sono, avanzerà delle proposte ai sindacati".

Sul ruolo delle organizzazioni dei lavoratori, Berlusconi ha ribadito che queste "hanno fatto il loro lavoro", sottolineando che "Air France si è ritirata successivamente al no dei sindacati di fronte alle riduzioni che la compagnia francese riteneva di dover apportare".

Sull'ipotesi di acquisto da parte di una cordata di imprenditori italiani è intervenuto oggi anche il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, che nel corso dell'assemblea dei soci ha spiegato: "Per Alitalia
siamo disposti a dare un chip, ovvero qualche milione di euro a fronte di un progetto chiaro e trasparente per Malpensa, che tuteli gli interessi economici del Paese e anche della Pirelli".

Getta acqua sul fuoco anche Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, altra azienda tirata in ballo per una presunta cordata italiana. Un'eventuale entrata in Alitalia, ha spiegato, "ad oggi non fa parte dei piani strategici di Eni" anche perché "nel nostro statuto non è prevista l'entrata in questi settori, ci dovrebbe essere un cambio di statuto".
(29 aprile 2008)