Eccolo qua: Pannella Giacinto detto Marco.
Con un consenso (?) elettorale da prefisso telefonico si becca:
- 9 parlamentari (ma loro sono per il maggioritario)
- si fa (forse) un gruppo autonomo in parlamento (ma loro sono contro la partitocrazia)
- si becca qualche milionata di rimborso elettorale (ma loro sono contro il finanziamneto pubblico ai partiti)
Direi complimenti al Walter nazionale che si è fatto infinocchiare per benino... ma dovrei complimentarmi anche con Berlusconi perchè Pannella (nel 96) ha infinocchiato per benino pure lui
Cito l'Opinione:
I Radicali e l'osso del potere
[...]È proprio a questo che, entrando a far parte del centrosinistra, i radicali hanno rinunciato: al loro impianto analitico, alla lotta al “regime”, di cui sono diventati prima complici, poi attori.
I radicali hanno sfruttato la legge elettorale più di ogni altra forza politica: chi non aveva i numeri, finalmente, non è entrato nel Parlamento. Loro sì, senza neppure la necessità di fare campagna elettorale, ma pretendendo comunque la loro fetta di rimborso.
Sui temi della campagna elettorale non è dato sapere cosa pensino: le emergenze italiane, per Pannella, sono la sistemazione di Walter Vecellio e la disobbedienza civile sulle droghe. Un programma che difficilmente avrebbe spinto anche un solo elettore a votare radicale. Berlusconi ha detto a chiare lettere che il suo primo viaggio da premier sarà in Israele e ha indicato tra le priorità del nuovo governo la riaffermazione di una linea chiaramente filoatlantica della politica estera. Cosa ne pensa Pannella? Cosa pensa di tasse, Alitalia, giustizia, sicurezza, immigrazione, liberalizzazionI? La latitanza radicale, in un’attualità politica incentrata su temi che un tempo li avrebbero visti protagonisti “naturali”, va imputata solo a loro stessi. Ormai a dividere Pannella da Mastella non restano che quattro lettere: tacitati con l’osso del potere, i radicali hanno smesso, insieme, di abbaiare e di mordere, basando la loro politica su numeri e poltrone, affidate per lo più a impiegati di partito fedelissimi al leader. “Non siamo in vendita!”, sentenziava Emma Bonino all’inizio delle trattative con il Pd. Forse in vendita no, ma in affitto di sicuro.
link