Cito dall'intervento di Bono sul blog del M5*Piemonte, che si può leggere QUI:
"Se è vero che il nostro obiettivo è quello di modificare gli istituti di partecipazione e dare quindi in mano ai cittadini gli strumenti per farsi da sè la democrazia (es. referendum abrogativi e deliberativi senza quorum, istituto del richiamo dell’amministratore disonesto od incapace), è altresì pacifico che non abbiamo, al momento, il peso istituzionale per far passare queste modifiche degli Statuti, che sono sempre a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Quindi è importantissimo e decisivo creare un moVimento di pressione culturale che invochi questi correttivi alla democrazia rappresentativa e li possa far passare a furor di popolo pur non avendo il 50%più uno dei consiglieri a favore. Si tratta cioè di costruire uno strumento di partecipazione a rete che permetta ai cittadini di ritornare a sentirsi ed essere protagonisti della politica (lo si era forse ai tempi dei grandi scioperi sindacali? e pensate dove stiamo andando oggi con i diritti dei lavoratori ridotti al lumicino!) e dettare, come massa critica, l’agenda a quel novero di rappresentanti che ci deve rappresentare appunto e non comandare (lasciando ovviamente in secondo piano il discorso di chi tiene al guinzaglio i nostri rappresentanti)."
e poi...
"Poste queste premesse e posto che un’Associazione era necessaria per avere come detto, la necessaria personalità giuridica, si sono contrapposte sfumature diverse in cui alcuni spingevano per creare un’Associazione limitata al mero strumento di controllo/ricezione soldi e altri che spingevano per un’Associazione aperta il più possibile (a tutti coloro che si fossero distinti per partecipazione…). Pensando all’Associazione IDV gestita da Di Pietro in modo patriarcale con la compagna e l’ex-moglie, come esempio non illustre di trasparenza e partecipazione nella gestione dei soldi del partito, e alla arbitrarietà del giudizio sulla partecipazione (qualcuno aveva proposto anche dei punti, tipo Banca del Tempo, per la partecipazione effettiva ed attiva), abbiamo optato per costruire un’Associazione snella che non includesse persone come rappresentanze ma territori con portavoce interscambiabili, grazie alla delega all’interno della stessa area. Abbiamo quindi pensato di dividere il Piemonte in 23 aree al cui interno gli attivisti di area 5 stelle (quindi non iscritti e non in odore di partiti, non per chiusura o razzismo, ma perchè non vogliamo pericolose vicinanze) scegliessero un loro portavoce. Così facendo chiunque potrà lavorare sul territorio, producendo risultati concreti, e non perdersi in riunioni “da salotto” associative in cui accoltellarsi per poter far prendere potere alla sua corrente, e al contempo contribuire a scegliere un portavoce non fisso, interscambiabile tramite la delega, e quindi non un rappresentante, nemmeno pro tempore."
ecc ecc. cui segue verbale di riunione con votazioni ecc ecc QUI
da cui:
"Quinta votazione: Se i membri sono sfiduciati dal territorio, l’associazione deve recepire l’istanza del territorio, estromettere i membri sfiduciati ed accogliere i nuovi. 15 favorevoli
Il socio è sottoposto ad una verifica continua da parte dei gruppi territoriali ai quali fa riferimento. Se non svolge al meglio il ruolo di portavoce delle istanze territoriali, opera al di fuori del mandato assegnato o è carente di feed-back può essere sfiduciato e l’Associazione dovrà prendere atto della decisione ed estromettere il socio, accogliendo il sostituto."
"Undicesima votazione: i consiglieri regionali dal momento dell’insediamento escono dall’associazione, partecipano con diritto di parola ma senza diritto di voto. 15 favorevoli
Viene qui stabilita la prima incompatibilità per i soci. L’Associazione (insieme ai cittadini) deve controllare i consiglieri regionali, e la figura di “controllato” non può coincidere con quella di “controllore”. La presenza dei consiglieri sarà invece permessa ed auspicata a tutte le riunioni dell’Associazione, per discutere del loro operato."
"Dodicesima votazione: coloro che sono eletti o nominati ad un incarico istituzionali dal momento dell’insediamento escono dall’associazione, partecipano con diritto di parola ma senza diritto di voto. Validità dall’insediamento dei consiglieri. 15 favorevoli
Si estende lo stesso principio di cui sopra anche agli eletti nelle altre istituzioni, anche per evitare doppi incarichi ed il rischio che taluno possa utilizzare il suo status di socio per accrescere il suo consenso elettorale."
Scherzi a parte, si può dire che siano concetti sbagliati?
E pensare che siano scalabili a livello Italiano....?