Articolo di pagina 4 de il Riformista, 29 aprile 2008
ROSSOTREVI. Cecchini il futurista: <<Vedrete, non cambierà nulla>>
<<ATTENTO, ALEMANNO, COLORERO’ LE STATUE>>
Con la sconfitta di Francesco Rutelli, dopo Walter Veltroni, al modello Roma è stata fatta la festa. Come quella del cinema, ma al contrario, con un lungo tappeto nero a parodiare il red carpet. Chiamiamo il futur-artista Graziano Cecchini al telefono, il geniale Tiepolo del Rosso Trevi e il pallinaro di Piazza di Spagna, per avere un suo commento <<Ha vinto Alemanno?- chiede con tono pirotecnico, ma per niente euforico - è la disgrazia su Roma, l’imbecillità al potere... dopo la presunta immaginazione al potere, arriva l’imbecillità>>.
Ma come? Non è contento della sconfitta di Veltroni lei che l’ha contestato quando tutti gli stendevano tappeti? <<Credo che non cambierà nulla. E’ morto un imperatore, Veltroni, e ora ne incoroneranno un altro, che darà pane e farà fare giochi circensi. Penso ai titoli dei giornali. Il Messaggero, per esempio, titolerà "Bravo Alemanno!", perché Caltagirone ha fiutato l’aria e ha morso la mano che l’ha sfamato, Veltroni. Poi, più in là, per rilanciare scriverà "Alemanno morituri te salutant", oppure "muratori"... no, troppo massonico. E poi Scalfari, Scalfari la prima domenica libera la dedicherà ad Alemanno. Prima gli darà addosso per poi dirgli che è comunque un grande uomo>>.
Cecchini, pessimista futurista, farà un esperimento, che poi magari metterà sul sito: <<Prenderò i titoli dei giornali dell’ultimo anno e li confronterò con quelli dell’anno prossimo, sono sicuro che almeno il 50% più uno avranno lo stesso titolo, solo che al posto di Veltroni ci sarà Alemanno>>.
Tornando a Caltagirone, Cecchini ricorda che <<il piano regolatore rimarrà quello che è stato stipulato con i vecchi gruppi di potere... con quei 70 milioni di metri cubi che, madonna, è un volume pari a quello di Latina, e dove li tirano su?>>
Forse diventerà Littoria. In fondo, i fascisti sono tornati da Marte, si sono presi Roma, sono al governo... <<No, eravamo noi a stare su Marte... e poi questi non sono fascisti. Non hanno neanche il coraggio di rivendicare quello che di buono ha fatto il fascismo. Io sono ipercritico con quel periodo, e infatti sono più odiato a destra che a sinistra, ma non ho problemi a dire che nell’architettura, senza Antonio Sant’Elia, Fuksas e Piano oggi sarebbero due geometri, perché è da lui che hanno preso quella concezione di città. Ma lo stesso vale per la rivoluzione russa, di cui condanno tutti gli errori, ma che pure ha lasciato un’eredità importante>>.
Per Cecchini, <<basteranno pochi mesi per capire che con Alemanno non cambierà nulla, rispetto a Veltroni, voglio vedere se fa quello che ha detto su Ama Sengal! Il modello Roma continua: non è un modello politico, ma di potere. Alemanno non è uno che mantiene gli impegni e si preoccuperà di piazzare i suoi uomini. Io non mi fido più. Con Veltroni l’ho scoperto sulla mia pelle, di Alemanno lo sa da quando era cucciolo. L’Italia è sempre il Paese che ha lasciato andare via Rubbia, che in Spagna ha trovato successo, e c’era Alemanno in quel governo>>.
Si prepara ad azioni futuriste anche contro Alemanno sindaco? <<Faccio una promessa, se Alemanno non cancella la festa di Roma il 18 ottobre o giù di lì non solo gli coloro la Fontana ma gli pitto le statue. E’ avvisato. Anzi, mo’ vi mando una foto, l’ho già pronto. Io abito davanti a Cinecittà, ed è da lì che bisogna ripartire. Però Alemanno ha messo i suoi uomini al Luce, a Cinecittà, non è che ha fatto molto>>.
Cecchini vorrebbe essere smentito, dai fatti, futuri. <<I soldi della festavanno dati alle maestranze e bisogna trovare il modo di far rivivere l’industria italiana. Basta vedere quanto successo hanno all’estero gli italiani che sono dovuti emigrare per lavorare nel cinema. E invece noi, al posto di aiutare il cinema, producendo il cinema, abbiamo speso i soldi per dare all’Italia un secondo festival, mentre in Francia, Germania e negli Usa hanno solo un grande appuntamento. Perché? - conclude Cecchini, con tono vagamente anti-berlusconiano - perché il fratello di Veltroni fa quel lavoro lì. Cosa fa, non lavora nel cinema?>>.
LUCA MASTRANTONIO
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