User Tag List

Pagina 1 di 3 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 23

Discussione: Energia e follia

  1. #1
    Gianicolo, 1849
    Data Registrazione
    02 Apr 2009
    Messaggi
    43,712
     Likes dati
    10,446
     Like avuti
    27,150
    Mentioned
    872 Post(s)
    Tagged
    11 Thread(s)

    Predefinito Energia e follia

    Questo articolo apparso sul Corsera di ieri da la misura della follia in cui si siamo rotolati negli ultimi venti anni.

    http://www.corriere.it/cronache/08_a...4f02aabc.shtml

    Lo «scienziato» Giovanni Paneroni era sicuro di se stesso: «Come il giovane Davide / decapitò Golia / il Paneroni impavide / cambiò l'astronomia». Girava per le sagre paesane della Lombardia degli anni Trenta vendendo arance, torroni, ciambelle e tiramolla illustrando urbi et orbi la sua teoria scientifica. Primo: «È il sole che ruota intorno alla terra e non il contrario, o bestie!». Secondo: «Il sole ha un diametro di 2 metri, pesa 14 chili, gira a 1000 chilometri fissi dalla terra e ha un calore così strapotente che costringe i mari a svaporare come una pignatta bollente». Terzo: «La terra non gira. E chi l'ha scoperto? Me! E dunque io sono uno dei dieci uomini più interessanti della terraferma». (..) Mai avuto un dubbio, il Paneroni. Beato lui.

    Alberto Asor Rosa, invece, un rovello ce l'ha: «A fronte della minaccia di scempio del paesaggio non è da escludersi il ricorso alle centrali nucleari». E come lui, uno dei protagonisti dell'intellighenzia di sinistra italiana, cominciano ad averlo in tanti. Piuttosto che distese immense di pannelli solari e sconfinate foreste metalliche di mulini a vento, non sarà il caso di tornare all'energia atomica?
    Ma per carità, s'infiamma Alfonso Pecoraro Scanio: «Chernobyl ha dimostrato che le dimensioni del rischio nucleare sono inaccettabili e immorali. Per difendere il bello non c'è bisogno di giocare alla roulette dell'atomo». Meglio le centrali a carbone? No, le centrali a carbone no. Meglio le centrali a petrolio? No, le centrali a petrolio no. Meglio il gas, che però chiede i rigassificatori, cioè impianti che riportino il combustibile dalla forma liquida a quella gassosa? Ma per carità! È vero che si potrebbero usare le piattaforme dove un tempo si estraeva metano, già allacciate ai metanodotti e abbandonate in mare aperto nell'Adriatico, ma prima «bisogna preparare una valutazione sugli impatti ambientali insieme con i nostri vicini, soprattutto con la Slovenia, ma anche con la Croazia ».

    Allora l'eolico? Adagio: «Alcuni impianti si possono fare. Però non dobbiamo installare torri gigantesche proprio sulle rotte degli uccelli migratori, che vengono sterminati dalle pale». Di più: «L'Europa ci condannerebbe». L'Europa, a dire il vero, ha fatto scelte diverse. Tenendo conto sì degli uccelli migratori, ma non solo.
    Anche la Francia restò atterrita davanti al disastro di Chernobyl, ma si è tenuta 59 centrali atomiche. Anche la Germania ammutolì vedendo le immagini dell'incendio al reattore numero 4, ma i suoi 17 impianti non li ha affatto chiusi seduta stante neppure negli anni in cui i verdi erano fortissimi e avevano agli Esteri Joschka Fischer, che mediò un'uscita dal nucleare (oggi tutta da rivedere) nell'arco di vent'anni. (..) E così tutti gli altri Paesi europei, che si sentirono come noi appestati dalle radiazioni che venivano da lontano e scossi dall'idea di non poter mangiare l'insalata o il basilico contaminati, ma non si affrettarono a mettere i lucchetti alle turbine.

    Risultato: siamo esposti a tutti i rischi di 158 centrali europee altrui, alcune delle quali sono a poche decine di chilometri dai nostri confini, e senza avere per contro uno straccio di elettricità. Di più: siamo alla mercé dei capricci degli altri.
    Il che, se l'Italia fosse una comunità di Amish della Pennsylvania che si alzano al levar del sole, si coricano al tramonto e vivono rifiutando la modernità, non sarebbe un problema enorme.

    Il guaio è che non lo siamo. Consumiamo ogni anno, tra imprese, uffici, negozi e famiglie, 338 miliardi di chilowattora. Una quantità impalpabile. Della quale fatichiamo a capire le dimensioni se non grazie a dei paragoni. Che mettono i brividi.
    Secondo Eurostat, l'Italia «brucia» tanta energia elettrica quanto Turchia, Polonia, Romania e Austria le quali messe insieme hanno 136 milioni di abitanti. O se volete (stavolta i dati sono dell'Aie, l'Agenzia internazionale dell'energia) quanto mezzo miliardo di africani. E avanti di questo passo nel 2025 consumeremo il 5,3% di tutta l'energia prodotta nel pianeta con lo 0,7% della popolazione mondiale. Bene: esaurita ogni possibilità di sfruttare ancora di più le risorse idriche (ogni salto, dalle Alpi valdostane ai monti Nebrodi, è già stato usato) e poveri come siamo di materie prime, la nostra autonomia è pari al 12% del totale. Per il resto dipendiamo dall'estero.

    Il 12% lo compriamo direttamente dai Paesi vicini, il che significa, spiega l'ingegner Giancarlo Bolognini, «che all'estero ci sono 8 centrali nucleari della potenza di quella di Caorso che lavorano a pieno regime per noi». Il 75% ce lo facciamo da noi ma solo grazie a materie prime acquistate da governi e società stranieri (gas dalla Russia e dall'Algeria, petrolio da più parti).
    Risultato finale: l'energia elettrica prodotta in Italia costa il 60% più della media europea, due volte quella francese e tre volte quella svedese.

    Si pensi che per produrre elettricità, spiega l'Aie, l'Italia brucia in un anno tanto olio combustibile quanto l'India in un anno e mezzo. Per l'esattezza in 551 giorni. E tanto gas quanto tutta l'America Latina in 439 giorni. Va da sé che siamo il Paese europeo che (nonostante il gas naturale copra ormai la metà del settore) dipende di più dal petrolio. Nel solo 2005 ne abbiamo consumato nelle centrali circa 6 milioni e mezzo di tonnellate, pari a 32 superpetroliere come la Exxon Valdez che anni fa affondò in Alaska causando un disastro ecologico. Sei volte di più che la Germania o la Francia, dodici volte più che il Regno Unito.

    Una «bolletta» pazzesca. Di oltre 30 miliardi di euro l'anno. (…) Un Paese serio, davanti a un quadro così fosco di dissesto energetico e alla minaccia di blackout come quello che paralizzò ore e ore l'Italia il 28 settembre del 2003 per un guasto dovuto alla caduta in un albero in Svizzera, non si darebbe pace nella ricerca di vie d'uscita. Nucleare o solare, eolica o geotermica: ma una soluzione.
    La cronaca di questi anni, invece, è un impasto di veti, controveti, velleitarismi, fughe in avanti, viltà e retromarce. Nel caos più totale. (…) Se abbiano ragione o torto, ad avere tanta fiducia nel nucleare, non lo sappiamo. Lo stesso Carlo Rubbia, in un'intervista ad «Arianna editrice», conferma che «il nucleare di oggi produce scorie radioattive da far paura» e che «in realtà avevamo il modo per produrre energia bruciando proprio le scorie, anzi l'Italia era leader nel mondo in questa tecnologia» ma ora «ce la stanno copiando i giapponesi ». Insomma, la questione è aperta. E non ha senso, tanto più dopo aver visto le reazioni sconvolte sul tema delle scorie a Scanzano Jonico o in Sardegna, andarsi a impiccare in discussioni nelle quali sono spaccati gli stessi scienziati.

    Ma resta il tema: o facciamo qualcosa o restiamo appesi, con le nostre fabbriche e le nostre lampadine, ai capricci degli stranieri che ci tengono in pugno. Ed è lì che si vede la disastrosa incapacità della nostra classe dirigente, non solo dei «signor no» dell'ambientalismo talebano, di fare delle scelte.
    Anche gli svedesi, per dire, votarono a favore del progressivo abbandono del nucleare. Molto prima di noi, nel 1980. Ma dandosi scadenze lunghe lunghe. Per spegnere completamente la centrale di Barsebäck hanno aspettato venticinque anni e l'ultima chissà quando la chiuderanno davvero dato che tutti i sondaggi dicono che la stragrande maggioranza dei cittadini ha cambiato idea: piuttosto che finire ostaggio degli stranieri, meglio il nucleare. In ogni caso, si sono mossi. Cercando sul serio le alternative possibili. Come hanno fatto tutti i governi seri in tutto il mondo. Compresi quelli che il petrolio ce l'hanno. Noi invece…

    Sergio Rizzo
    Gian Antonio Stella
    30 aprile 2008

  2. #2
    Forumista senior
    Data Registrazione
    04 Jan 2013
    Messaggi
    3,943
     Likes dati
    1
     Like avuti
    50
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Il primo errore è stato fare un referendum sul nucleare ancora sotto l'onda emotiva del disastro di Chernobyl.
    Il secondo errore è stato chiudere gli impianti esistenti (Caorso , Trino) e interrompere quelli in costruzione (Montalto).Se fossero in attività , darebbero il 5% dell'energia del paese....
    Il terzo errore , quello più grosso , è stao delegare e consegnare tutte le decisioni in ambito energetico , o di lavori pubblici , ai verdi....
    I verdi italiani infatti hanno l'ambientalismo come mezzo , non come fine.
    Per loro l'ambientalismo , inteso come dire di no a tutto e sempre , è solo un mezzo di lotta contro la società industriale , occidentale e capitalista.
    Parafrasando Clausewitz , per i verdi l'ambientalismo è la prosecuzione della lotta di classe con altri mezzi......

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    22 Jan 2006
    Messaggi
    9,349
     Likes dati
    0
     Like avuti
    3
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    L'articolo è condivisibile e (forse) oggi gli italiani voterebbero per un ritorno al nucleare.
    Faccio però una piccola domanda.
    In quale posto gli abitanti consentirebbero di costruire la prima centrale nucleare?
    Ad Arcore forse?

  4. #4
    Più mercato (del pesce)
    Data Registrazione
    20 Jun 2006
    Messaggi
    13,655
     Likes dati
    634
     Like avuti
    372
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Che uomo straordinario doveva essere il Paneroni!

  5. #5
    .... .....
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Nel tempo...
    Messaggi
    29,039
     Likes dati
    21
     Like avuti
    2,042
    Mentioned
    67 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    8

    Predefinito

    Il popolo vuole le centrali..a gran voce..come la guerra ..un tempo..
    Poi..se qualcosa va storto..il popolo non le vuole più..
    Il problema è la monnezza ..che non riescono a trovare una discarica..e figuriamoci se si imbarcano in una centrale nucleare..
    Per fare che cosa poi non si sa ..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  6. #6
    Signore di Trieste
    Data Registrazione
    10 Oct 2007
    Località
    trst - triest
    Messaggi
    12,710
     Likes dati
    0
     Like avuti
    9
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    interessante articolo, praticamente siamo condannati

  7. #7
    .... .....
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Nel tempo...
    Messaggi
    29,039
     Likes dati
    21
     Like avuti
    2,042
    Mentioned
    67 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    8

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da trenta81 Visualizza Messaggio
    interessante articolo, praticamente siamo condannati
    A cosa..?
    Alla carenza energetica o a quella demografica..?..
    Non abbiamo mai prodotto così tanta energia e mai siamo stati così tanti..
    ma a qualcuno non basta mai..neanche fossimo 300 milioni e avessimo 100 centrali nucleari nel terrirorio nazionale..
    Si direbbe che produciamo poca energia..e che siamo pochi..visto che la Cina è più numerosa..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  8. #8
    la coscienza
    Ospite

    Predefinito

    poi tenete conto che l'energia nucleare si ricava dall'uranio impoverito e che tale materia prima, è rara + del petrolio in + tali giaccimenti (in america latina), sono di proprietà dei soliti noti (l'elite global dei coglioni),che sembra stiano facendo pressioni presso la UE affinchè il nucleare prenda il posto degl'idrocarburi, e vedrete che una volta che tali centrali verranno rifatte (ci penserà il nano della p2), l'energia costerà come ora se non di +, inoltre avremo un territorio + inquinato e altamente + invivibile.
    la realtà è che l'uomo deve rivedere il concetto di sviluppo e buttare nel cesso la mania del pil e della bankicrazia!!
    decrescere!!

  9. #9
    Forumista
    Data Registrazione
    10 Feb 2008
    Messaggi
    401
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da picchio Visualizza Messaggio
    L'articolo è condivisibile e (forse) oggi gli italiani voterebbero per un ritorno al nucleare.
    Faccio però una piccola domanda.
    In quale posto gli abitanti consentirebbero di costruire la prima centrale nucleare?
    Ad Arcore forse?
    Alcune,nei siti dove centrali nucleari già c'erano vent'anni fa,prima di essere smantellate,in seguito al referendum
    Consideriamo che una centrale non si può chiudere ,perche il nocciolo continua ad essere attivo
    Trino vercellese,per esempio,uno di questi

  10. #10
    .... .....
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Località
    Nel tempo...
    Messaggi
    29,039
     Likes dati
    21
     Like avuti
    2,042
    Mentioned
    67 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    8

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da la coscienza Visualizza Messaggio
    poi tenete conto che l'energia nucleare si ricava dall'uranio impoverito e che tale materia prima, è rara + del petrolio in + tali giaccimenti (in america latina), sono di proprietà dei soliti noti (l'elite global dei coglioni),che sembra stiano facendo pressioni presso la UE affinchè il nucleare prenda il posto degl'idrocarburi, e vedrete che una volta che tali centrali verranno rifatte (ci penserà il nano della p2), l'energia costerà come ora se non di +, inoltre avremo un territorio + inquinato e altamente + invivibile.
    la realtà è che l'uomo deve rivedere il concetto di sviluppo e buttare nel cesso la mania del pil e della bankicrazia!!
    decrescere!!
    Ottimo..!!
    E poi..l'uranio..che sia arricchito o impoverito..a noi che ce ne frega..?..
    Possono metter l'uranio arricchito nei proiettili e quello impoverito nei reattori..
    per noi..sempre di merda si tratta..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

 

 
Pagina 1 di 3 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 23-12-13, 07:30
  2. Festival dell'energia: un confronto sulla durata delle fonti d'energia
    Di Abbott (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 19-05-08, 11:15
  3. Festival dell'energia: un confronto sulla durata delle fonti d'energia
    Di Abbott (POL) nel forum Liberalismo e Libertarismo
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 19-05-08, 11:03
  4. Una nuova fonte di energia rinnovabile diventa realtà: energia dai vulcani
    Di Zefram_Cochrane nel forum Scienza e Tecnologia
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 17-05-07, 18:08
  5. Una nuova fonte di energia rinnovabile diventa realtà: energia dai vulcani
    Di Zefram_Cochrane nel forum Energia, Ecologia e Ambiente
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 17-05-07, 18:04

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito