La Caserma del Diavolo
Un episodio spicca su tutti: il 1° maggio 1945 vennero stesi a colpi di mitraglia e di armi da fuoco dodici cittadini di Cremona: undici uomini e una donna, Lucilla Merlini, di 25 anni, colpevole di essere la sorella di un fascista, Mario Merlini, già assassinato il giorno precedente. Si disse che Lucilla Merlini fosse in attesa di un figlio, tale indiscrezione circolava tra I partigiani, ma
furono invece trovati fori di pallottola nella cassa da morto, a dimostrazione del fatto che Lucilla Merlini fu colpita anche dopo la fucilazione o che forse aveva dato segni di vita quando era ormai richiusa nella cassa. Nella circostanza furono esumate pure le salme di Cesare Santini e di Vito Marziano brigadiere di polizia: il cranio di quest'ultimo era spaccato: fu forse finito con il calcio del fucile.
Gli undici uomini erano: Luigi Di Biagio, questore di Cremona durante la RSI; Domenico Di Fabrizio ,suo Capo di Gabinetto; Pasquale Mafrice, maresciallo della polizia repubblicana; Vito Marziano, brigadiere di polizia; Angelo Belmonte, tenente della GNR; Giuseppe Maestrelli, tenente della GNR; Orlando Maestrelli, capo squadra della GNR; Cesare Santini, capo squadra della GNR; Guido Ruggeri, vice capo squadra della GNR; Carmelo Parisi, squadrista della Brigata Nera; Giuseppe Aldovini, sindacalista.