Il nuovo caso “Calderoli”: di che indipendenza nazionale si va cianciando?
È scontato che il centrodestra berluscon-leghista, per la terza volta al governo, non sia gradito agli arabi e al mondo musulmano in generale, per l’ostentato anti-islamismo becero e conformista di questa “armata delle false libertà”, per l’appassionata partecipazione del secondo governo Berlusconi alle campagne imperialistiche del burattino delle multinazionali George W. Bush in Iraq e Afghanistan, e infine per l’innamoramento per Israele.
A poche settimane dall’elezione del terzo governo Berlusconi, il figlio di Gheddafi e la Lega Araba hanno espresso disappunto per un possibile incarico ministeriale all’ex ministro delle riforme leghista Roberto Calderoli, tristemente famoso per le sue gravi, volgari e plebee provocazioni anti-islamiche come la maglietta ingiuriosa verso Maometto durante il periodo delle proteste nel mondo islamico contro la pubblicazione di oscene vignette contro l’Islam e il suo profeta in Danimarca, pubblicazione, credo, organizzata per provocare i musulmani spingendoli ad atteggiamenti spaventosi per il medio cittadino pecorone d’occidente. Il partito di cui fa parte il Calderoli è solito fare gravissime provocazioni contro la comunità musulmana residente in Italia, tipo minacciare di portare i maiali a urinare su luoghi dove dovrebbero sorgere moschee.
Ora, che un determinato Stato abbia il diritto di nominare i ministri che vuole a prescindere da ogni parere di stranieri, siamo d’accordo, così come l’incoerenza di individui come il figlio di Gheddafi (a cui piace tanto l’ “occidentale“ affarismo), improvvisamente erettosi a difensore dell’Islam, ci è ben nota: sappiamo che il governo libico non lo si può definire nei fatti anti-occidentale e difensore dell’Islam.
Il punto è che la levata di scudi dei cialtroni italioti di entrambi gli schieramenti contro le parole della Lega Araba e del figlio di Gheddafi, con paroloni richiamanti la sovranità nazionale, non nasconde la verità, cioè che l’Italia è priva di sovranità nazionale, in quanto nel perseguimento della sua politica estera e di quella interna esegue gli ordini di paesi stranieri come gli USA ed Israele, di organismi internazionali usurocratici. Appena dagli americani, dal governo israeliano, dalle comunità ebraiche residenti in Italia, arriva un rimprovero, subito i nostri politicanti vanno sull’attenti e danno addosso a chi ha deviato dalla via segnata dai padroni, promettono di rimediare allo “sbaglio” e di fare di più per accontentare i padroni.
Il terzo governo Berlusconi sicuramente seguirà l’impero statunitense nel futuro attacco all’Iran, il che avrà ripercussioni molto negative sulla Sardegna: la Keller, fabbrica di treni situata a Villacidro, provincia del Medio-Campidano, già danneggiata dai tagli alle ferrovie sarde, avendo ottenuto delle commesse con il regime iraniano, in caso di attacco all’Iran, chiuderà in quanto l’affare sarà mandato in fumo, il che su una zona assai disastrata significherà la chiusura di una industria gioiello dell’economia sarda con la perdita di 400 posti di lavoro. Anziché benefici, l’essere quasi la 54-sima stellina della bandiera americana ci porta costi sociali e culturali non indifferenti.
Che Calderoli ottenga un ministero o no, ciò non modifica di un millimetro la politica estera del centrodestra, improntata ad un smisurato amore folle per USA ed Israele, disposto anche al sacrificio estremo degli italiani, tranne loro, ovviamente!



Alfredo Ibba
5 maggio 2008



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