"I terroristi sono i nostri peggiori nemici. Per loro non ho che una parola: pena di morte. E se uscisse veramente fuori che una strage è opera di estremisti di destra, non mi basterebbe una sola pena di morte: ne vorrei due. Il mio personale estremismo consiste in questo: nell'essere pronto a liquidare, non fisicamente, si capisce, chiunque nel nostro partito dia segno di guardare con occhio benevolo i terroristi".
MA I neofascisti l'avevano capito, e glielo avevano fatto sapere. Il segretario teneva sulla sua scrivania, sotto un fermacarte di pelle, una cartolina postale speditagli dal carcere di Portoferraio: "Sei stato condannato a morte". Firmato: "Mario Tuti"
historia magistra vitae.