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    Predefinito A Milano un'Italia civile. Informazione sessuale alle medie.

    http://www.tempi.it/interni/001049-u...agola#comments

    05 Maggio 2008
    Un innocuo sapore di fragola
    Il sesso chiedi e gusta spiegato ai ragazzini delle scuole medie coi soldi del contribuente. Tra esempi con Rocco Siffredi, scrupoli sulle dimensioni, vagine di plastica e risposte di gomma
    di Rodolfo Casadei
    Strano posto, il territorio della provincia di Milano: se in una famiglia a una bambina capita di ritrovarsi sotto il banco a scuola un disegno pornografico con annessa legenda secondo la quale lei fa sesso a pagamento con suo fratello, quei genitori si vedranno portare via i figli perché non hanno esercitato a dovere la loro responsabilità di adulti. Se invece altri adulti insegnano a dei ragazzini di 13-14 anni come si pratica il sesso orale, spiegano che in caso di gravidanza possono ricorrere all’aborto senza parlare coi loro genitori o che l’età giusta per avere i primi rapporti sessuali è 15-16 anni, a questi adulti non succederà niente di male, anzi: lo Stato li pagherà per il loro lavoro, perché quello che stanno facendo si chiama, proprio così, “educazione sessuale”.
    Per carità di patria non facciamo il nome delle scuole. Ma quello della zona sì: la zona 9 di Milano. Lì da alcuni anni nelle scuole medie inferiori viene portato, previa approvazione del singolo istituto su proposta di qualche commissione di docenti, un Progetto di educazione all’affettività dove ai ragazzini viene spiegato tutto ma proprio tutto, tranne l’affettività. Il progetto non è farina del sacco degli insegnanti (benché i lavori delle commissioni, 20 ore all’anno, siano retribuiti a 18-20 euro all’ora coi soldi del fondo di istituto), ma è calato dall’alto dall’Asl locale. Diciamo calato dall’alto perché è difficile definire diversamente un progetto che gli esperti dell’Asl presentano agli insegnanti della commissione che si è rivolta a loro nei seguenti termini: i contenuti sono quelli che vengono esposti e sono insindacabili, non si possono modificare o integrare, si può solo prendere o lasciare; durante le lezioni di dottoresse e psicologi loro, gli insegnanti, dovranno stare fuori dalla porta, affinché i ragazzi siano più liberi di esprimersi; da quest’anno il progetto, che è finanziato all’Asl dalla Regione (le scuole non devono pagare niente), va approvato e attuato non più su base annuale ma triennale: bisogna legarsi mani e piedi per tre anni a quello che l’Asl decide di fare.
    Naturalmente le responsabili del progetto invitano anche i genitori dei ragazzi a un incontro di un’ora per presentare loro il lavoro che faranno coi figlioli. Ma pare che tacciano almeno un paio di circostanze: per esempio quella che gli insegnanti sono tassativamente esclusi dalla partecipazione alle lezioni; e per esempio quella che fra le informazioni trasmesse ai ragazzi c’è pure il fatto che possono rivolgersi ai servizi sanitari per interrompere un’eventuale gravidanza senza parlarne coi genitori. Un argomento fieramente dibattuto nei faccia a faccia con gli insegnanti, alcuni dei quali avrebbero obiettato che dire a un 13-14enne che ha facoltà di decidere di abortire senza nessun riferimento all’autorità dei genitori non è propriamente educativo. Significa investirlo di un senso di onnipotenza negativo per la sua crescita e per chi gli sta intorno. Ma quelli della Asl hanno replicato che la legge 194 prevede tale facoltà, che è loro compito informare in maniera completa ed esaustiva i ragazzi, in quanto non è automatico che alle medie superiori verranno correttamente informati, e perché il problema potrebbe presentarsi. La nuda informazione, senza interferenze da parte di giudizi di valore su cosa è giusto o sbagliato, bello o brutto. Tranne uno: che bisogna fare il possibile per evitare di contrarre malattie o gravidanze indesiderate.

    Penna, quaderno e profilattico
    Questa è la filosofia del Progetto educazione all’affettività. Gli insegnanti non sono ammessi ai corsi, ma i ragazzini parlano, e raccontano come si svolgono le lezioni. Lo spunto è dato dalle loro domande, raccolte per iscritto e in forma anonima in classe prima dell’incontro con la ginecologa. Costei parte dal singolo interrogativo per sviscerare l’intera materia. C’è sempre qualche curiosità circa il sesso orale, che dà la stura a spiegazioni dettagliate sui profilattici: «Per il sesso orale si usano preservativi al gusto di frutta», si sentono dire gli allibiti 13enni, «per il rapporto anale serve un preservativo più resistente, per i rapporti vaginali ne basta uno normale».
    I profilattici fanno parte dei sussidi didattici, così come un pene e una vagina artificiali, che vengono fatti passare fra le mani di ragazzi e ragazze. A volte vengono invitati loro stessi ad applicare il coso di gomma sull’organo maschile, a volte fa tutto l’esperta della Asl. «A me non è piaciuto vedere la signora che continuava ad allungare il preservativo e poi ci ficcava le mani dentro», commenta un ragazzino.
    Una delle ossessioni degli adolescenti maschi, si sa, è la misura del membro: nelle domande l’argomento torna spesso. «Cosa succede se il membro maschile è molto lungo?», diceva per esempio una domanda. Risposta: «Non succede nulla, la profondità della vagina è sette centimetri, più in là non si va. Anche Rocco Siffredi ha a disposizione solo quello spazio». L’aver evocato il Rocco nazionale ha indotto domande improvvisate sull’argomento: ma come fanno i pornoattori a fare quello che fanno? E per di più senza il profilattico che voi ci state caldamente consigliando? Risposta: «Quello che vedete al cinema è un montaggio di immagini. Nessun rapporto dura così a lungo come fanno vedere. E l’eiaculazione avviene sempre fuori dalla vagina». Un tempo c’era chi bigiava la scuola per frequentare cinema a luci rosse, adesso non c’è più bisogno: vai a lezione ed è quasi la stessa cosa.
    Non tutti riferiscono le stesse cose. Secondo alcuni ragazzi il linguaggio è sempre scientifico e rigoroso, secondo altri «non abbiamo mai sentito dire tante parolacce da degli adulti come quel giorno». Le informazioni legali sul diritto all’interruzione di gravidanza non sono state sempre comunicate come era stato preannunciato agli insegnanti, ma solo dicendo che si può legalmente abortire nei primi tre mesi. Ma il paradigma generale è chiaro: dietro l’abito di una comunicazione puramente informativa su base scientifica e legale viene lasciata passare l’idea che in materia di sesso ognuno/a può fare quel che gli/le viene in mente senza porsi domande, se non circa le probabilità di beccarsi una malattia o una gravidanza non desiderata. Nessuno spiega ai ragazzi che quello che si vede nei film non è il modo giusto di vivere la sessualità. Nessuno gli racconta che il sesso è qualcosa di molto più affascinante e complicato di un meccanismo messo in moto da curiosità pruriginose. Sperma e gomma, gomma e sperma: nient’altro.

    Rodolfo Casadei
    www.tempi.it/blog/rodolfo

  2. #2
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    Tuttavia non siamo ancora ai livelli della civile Finlandia e della Spagna di Zapatero. Lì iniziano dal giardino d'infanzia.
    Ma colà la maggior parte degli asili sono laici, pensa se un prete dovesse insegnare l'educazione sessuale ai bambini


    Strano posto, il territorio della provincia di Milano: se in una famiglia a una bambina capita di ritrovarsi sotto il banco a scuola un disegno pornografico con annessa legenda secondo la quale lei fa sesso a pagamento con suo fratello, quei genitori si vedranno portare via i figli perché non hanno esercitato a dovere la loro responsabilità di adulti. Se invece altri adulti insegnano a dei ragazzini di 13-14 anni come si pratica il sesso orale, spiegano che in caso di gravidanza possono ricorrere all’aborto senza parlare coi loro genitori o che l’età giusta per avere i primi rapporti sessuali è 15-16 anni, a questi adulti non succederà niente di male, anzi: lo Stato li pagherà per il loro lavoro, perché quello che stanno facendo si chiama, proprio così, “educazione sessuale”.
    Ecco io direi che la misura della tragedia sta tutta qua. Ratto di bambini dalle famiglie per idiote e innocenti prese per il culo tra ragazzini ed educazione sessuale formato albero azzurro in cui si premurano già di ficcarli in testa che se trombano a cazzo dopo possono sempre abortire.
    C'è tutto il Leviatano postmoderno dentro.

  3. #3
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    ti posso assicurare che sarà l'ennesima cazzata filocattolica.

    nella provincia di milano 10 anni fa (quando le politiche erano molto più laiche del regime talebano che c'è ora) nella mia scuola (fortunatamente quando io non c'ero più) il preside, così anticattolico e relativista, permise AL PRETE di fare un controcorso di educazione sessuale.


    coem dire...lo stato riesce a fare poca educazione sessuale (che cazzo me ne frega dell'affettività? la gente deve imparare a usare il preservativo per non beccare malattie e rimanere incinta, cosa che puoi fare in 2 ore di lezione...ad amare mica lo puoi insegnare in due ore) in quel modo è stato tutto vanificato da sto stronzo che ha permesso al potere politico religioso di vanificare i soldi del contribuente


    da sparare, questo in una scuola pubblica coi pubblici soldi

    io so che le politiche sessuali sono insegnate nelle scuole pubbliche in Iran,. non in paesi civili, se poi voi inneggiate all'iran cazzi vostri, ma io mi vergogno di vivere in uno stato teocratico come questo.


    da ultimo: la battutina sulla spagna di zapatero dimostra solo che gli italiani sono totalmente rincoglioniti dal sistema mediatico del loro paese che non è PER NIENTE civile e che gli fa credere le cose più assurde per far piacere ai propri amichetti: se c'è uno stato dove non sono state prese assolutamente misure drastiche verso la laicità è proprio la spagna, che anzi sotto zapatero ha fatto un concordato che porta nelle casse della chiesa un bel po' di soldi (io avrei fatto una riforma laica, ovvero si tolgono i rubinetti a tutte le religioni e si detssano le donazioni, così se sopravvivi grazie alle donazioni dei tuoi fedeli bene, altrimenti CHIUDI)


    quindi la volete piantare con questa spagna di zapatero che fate solo la figura che vi meritate, ovvero quella degli ignoranti più totali, delle capre che continuano a rimanere tali per via della totale assenza di informazione di questo paese schifoso??

  4. #4
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    Io prendo per il culo chi tira fuori la Finlandia e la Spagna di Zapetero, mica ci credo sul serio.

  5. #5
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    va beh, c'è chi ci crede veramente....

    poverini, gli hanno detto di pensarla in un certo modo e in assenza di altre fonti di informazioni libere, ci hanno creduto

  6. #6
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    Non mi pare che sia un corso di impostazione cattolica, altrimenti non si parlerebbe di preservativi e aborto.

    Piùttosto se ho capito bene è l'impostazione pedagogica ad essere sbagliata: il sesso non ha bisogno di educazione, ma di informazione. Ai ragazzi non si deve spiegare come far sesso, perché ognuno si sceglie il proprio modo. Ai ragazzi va spiegato come funziona il nostro corpo, come evitare gravidanze indesiderate, come proteggersi dalle malattie.

    Insomma, occorre informazione, per poter far sesso consapevolmente e ridurne gli effetti indesiderati.

    Il concetto stesso di educazione sessuale è moralistico.

    Ridicolo poi che si dica come far sesso orale o anale col preservativo.

  7. #7
    Aspettando Mauro V....
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    un pene e una vagina artificiali, che vengono fatti passare fra le mani di ragazzi e ragazze.

    Alle medie noi ragazzi avevamo una mela di gomma che a schiacciarla usciva fuori un pene dal picciolo e faceva un suono da un fischietto che aveva in fondo al torsolo. L'aveva comprata per corrispondenza il più intraprendente tra i maschietti della mia classe. Anche noi ce la facevamo passare fra le mani, sottobanco, durante le lezioni di storia tenute da una suora che si faceva 60 Km in treno tutte le mattine per venire a sequestrarci il cazzo-mela (o mela-cazzo). Però le ragazze rifiutavano di partecipare al passa-mela sottobanco. Chissà perché...


    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    «Cosa succede se il membro maschile è molto lungo?», diceva per esempio una domanda. Risposta: «Non succede nulla, la profondità della vagina è sette centimetri, più in là non si va. Anche Rocco Siffredi ha a disposizione solo quello spazio».

    Mi devo essere perso qualcosa. Più in là non si va?

  8. #8
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    Non mi pare che sia un corso di impostazione cattolica, altrimenti non si parlerebbe di preservativi e aborto.

    giudicavo come filocattolico o meglio al soldo del potere politico vaticano, non il corso, ma il tono inutilmente polemico dell'articolo

  9. #9
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    Ah si, la stampa italiana è culturalmente arretrata. Bigotti incapaci di affrontare la modernità.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Non mi pare che sia un corso di impostazione cattolica, altrimenti non si parlerebbe di preservativi e aborto.

    Piùttosto se ho capito bene è l'impostazione pedagogica ad essere sbagliata: il sesso non ha bisogno di educazione, ma di informazione. Ai ragazzi non si deve spiegare come far sesso, perché ognuno si sceglie il proprio modo. Ai ragazzi va spiegato come funziona il nostro corpo, come evitare gravidanze indesiderate, come proteggersi dalle malattie.

    Insomma, occorre informazione, per poter far sesso consapevolmente e ridurne gli effetti indesiderati.

    Il concetto stesso di educazione sessuale è moralistico.

    Ridicolo poi che si dica come far sesso orale o anale col preservativo.
    Perche' ridicolo? Molte malattie e virus ( tipo il papilloma) si trasmettono anche per via orale. Pensa che in Giappone fanno dei corsi VISIVI ( cioe' con donna o uomo che masturba donna) per l'educazione sessuale.
    E' sto paese che e' una merda, diciamolo chiaramente

    Cristiano

 

 
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