Verona: Giulietta indossa la camicia nera
I fatti di Verona hanno solo evidenziato un problema che da tempo si è riaffacciato nelle nostre città. L'estremismo di destra è tornato. Prepotentemente. Con violenza cieca. La morte di Nicola Tommasoli, ucciso solo perché aveva i capelli più lunghi, ha riacceso le luci sui cosiddetti naziskin. In realtà i cinque giovani finiti in manette non hanno nulla a che vedere con le teste rasate, ma bensì con gruppi neo-fascisti. Come dire: meno fascismo estetico e più militanza.
Basta parlare con i giovani del centro sociale La Chimica per rendersi conto che per chi non è di destra rischia molto nella città di Giulietta.
Ragazzi a chi sono stati strappati i piercing dal volto o picchiati perché mangiavano un kebab arabo.
Ma cambia la figura del fascista. Non più solo le truci teste rasate, ma volti da bravi ragazzi, con addosso abiti firmati, casual. «A noi è bastato sapere il luogo dell'aggressione, l'approccio usato (la scusa della sigaretta -nda) per capire cos'era realmente accaduto -- racconta Pippo del centro sociale La Chimica di Verona -- In fondo siamo la memoria storica della città: abbiamo assistito ad una sequela di aggressioni di questo tipo e i metodi sono asimmetrici all'ultima».
Verona città di estrema destra? Non è un luogo comune. Sono le informative del Ministero dell'Interno a parlare chiaro. Catania e Verona sono le città nere, in cui ci sono stati più azioni neofasciste.
Nella città siciliana andare a scuola con simboli di sinistra è rischioso.
Proprio a Catania l`anno scorso furono lanciate alcune molotov contro un centro sociale e la parata del Gay Pride fu presa d`assalto dai neofascisti, avvenimento che non era mai accaduto, tranne che nella lontana Mosca. Due mesi fa ai Giardini Naxos, provincia di Messina, sono state distrutte le vetrate della sede di Rifondazione Comunista e sul muro sono state incise delle svastiche.
«Un gesto vile, di ignobile intolleranza e becera ideologia post-fascista -- ha commentato Rosario Rappa, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista - Le vetrate della sede del circolo del Prc, in via Umberto I, sono state mandate in frantumi e sul muro esterno è stata disegnata una svastica e la scritta "raus"».
Anche nel resto d'Italia ci sono stati episodi d'intolleranza. Qualche volta ai giovani di estrema destra è andata male. Per esempio a Torino, a gennaio, c'era stato un tentativo di aggressione, ma i neofascisti ebbero la peggio, finendo prima all'ospedale e poi in manette.
Ma torniamo nella ricca Verona.
Abbiamo detto che i giovani fascisti utilizzano un diverso metodo d`azione:«Ci sono ragazzi un po' legati a Forza Nuova, un po' a Fiamma Tricolore o Blocco Studentesco -- aggiunge Pippo -- L'errore è identificarli come naziskin. I media non dicono quello che è vero e cioè che il laboratorio di destra ha elaborato una nuova forma di vita attuale che rischia di avere un successo. Il fascista stradaiolo che viveva nelle periferie, arriva nel centro città. Cambia look, veste meglio, di marca. Vive come molti l'ora dell'aperitivo, dello "Spritz", della curva Sud dell'Hellas Verona. Un profilo inquietante, perché ora è difficile capire quali sono i loro luoghi, i loro locali, perché ormai Verona è tutta così».
Dentro i fascicoli della Digos veronese sono raccolte dozzine di denunce di aggressioni avvenute qui. E tutto nell'arco di un solo un anno.
Intanto Forza Nuova Verona prende le distanze dai cinque e minaccia: «Nessuno si permetta di associare Forza Nuova a tale vicenda - dice il coordinatore nazionale Paolo Caratossidis - I nostri militanti non compirebbero mai un atto di così grave stupidità e cattiveria; se poi il ragazzo frequenta ambienti ultras o piazze dove si ritrovano neofascisti, questo è un altro discorso, non collegabile a Forza Nuova»
«Come movimento politico - aggiunge Caratossidis - prendiamo completamente le distanze da tale indegno e vergognoso atto. Forza Nuova è contraria a ogni forza di violenza, tanto più se insensata, illogica e incivile come quella compiuta da quella banda di pazzi irresponsabili».
Peccato che poi a difendere uno degli assassini di Nicola c'è l'avvocato Roberto Bussinello, candidato sindaco per Forza Nuova nelle scorse elezioni e legale nazionale di FN!
«L'ambiente in cui questa violenza prolifera è ben noto alle forze dell'ordine. Come ci annunciano ora, troppo tardi, erano noti anche gli aggressori -- dicono dalla Fgci veronese - Allora perché sono stati liberi di agire? Perché questi ricettacoli di violenza che si chiamano Veneto Fronte Skinhead, Forza Nuova, Fiamma Tricolore non sono stati perseguiti e resi illegali -- nel rispetto della giusta interpretazione della legge Mancino e della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione -- come da anni ormai stiamo chiedendo?».
Già, tutto questo si poteva evitare? Una domanda a cui oggi, giorno di lutto, è molto difficile dare una risposta.
Andrea Doi