Feto nelle fognature, orrore a Pavia

[Anita]

Va bene, ok. Io personalmente considero l'aborto un omicidio, ma non pretendo che tutte le persone abbiano la mia stessa sensibilità (giusta o sbagliata che sia), quindi non vorrei venisse proibito per legge, né vorrei che chi invece lo reputa giusto (ed obiettivamente esistono casi in cui l'aborto rappresenta effettivamente l'estrema ratio) dovesse pagare di tasca propria politiche che tendono a limitarne il ricorso, come quelle proposte da G. Ferrara. E' troppo chiedere a di rispettare anche il punto di vista di chi come me, non vuole sentirsi corresponsabile di un gesto che non condivide?
Cioè, non sarebbe possibile prevedere che chi vuole abortire paghi di tasca propria un medico consenziente, anziché ricorrere alla mutua quindi ai denari di tutti?

Ferrara non vuole limitare,o cambiare, la legge 194, che andrebbe benissimo così se fosse applicata integralmente. Per esempio è scritto in chiare lettere che non si può ricorrere all'aborto come contraccettivo. Se esiste il diritto all'aborto, deve esistere anche il diritto a non abortire, solo questo vuole Ferrara. Ossia politiche sociali per la famiglia che aiutino le donne a scegliere (bene si spera...).

[Anita]

infatti... si dice aspetto un bambino per sottointendere che si aspetta che diventi e nasca un bambino... quindi ancora non è un bambino...

Si invece, per sua madre è già un bambino

[Giordi]

Si invece, per sua madre è già un bambino

... per coloro che lo vogliono si...

[Dr.Hans]

se lo stato o chi per esso si accollasse il dovere di far crescere le creature nate da gravidanze indesiderate, probabilmente molte donne non abortirebbero...

Infatti, e proprio questo è il punto: si deve passare da una cultura dell'autodeterminazione (che in realtà è uno slogan che ha fatto molto comodo a tutti, Stato in primis, meno che alle mamme in difficoltà, visto che così si è deresponsabilizzato completamente lo Stato rispetto all'annoso problema delle gravidanze, che da 30 anni ad oggi sono drasticamente diminuite) ad una cultura della vita, nel senso di incoraggiarla, prendersene cura, aiutare le famiglie, le madri, senza attendere che si trovino già in difficoltà e poi arrivino a pensare di poter sopprimere il loro figlio.

Questo discorso a me piacerebbe venisse portato avanti anche dai laici (ma ce ne sono tanti), e non esclusivamente dalle persone religiosamente connotate. Ricordo ciò che disse molti anni fa un famoso intellettuale - Norberto Bobbio -: è grave che un problema come l'aborto venga lasciato di fatto appannaggio dei cattolici.

[Giordi]

Ferrara non vuole limitare,o cambiare, la legge 194, che andrebbe benissimo così se fosse applicata integralmente. Per esempio è scritto in chiare lettere che non si può ricorrere all'aborto come contraccettivo. Se esiste il diritto all'aborto, deve esistere anche il diritto a non abortire, solo questo vuole Ferrara. Ossia politiche sociali per la famiglia che aiutino le donne a scegliere (bene si spera...).

... le politche sociali per la famiglia vanno bene... ma per quelle donne che non vogliono affatto fare una famiglia??

[Giordi]

Infatti, e proprio questo è il punto: si deve passare da una cultura dell'autodeterminazione (che in realtà è uno slogan che ha fatto molto comodo a tutti, Stato in primis, meno che alle mamme in difficoltà, visto che così si è deresponsabilizzato completamente lo Stato rispetto all'annoso problema delle gravidanze, che da 30 anni ad oggi sono drasticamente diminuite) ad una cultura della vita, nel senso di incoraggiarla, prendersene cura, aiutare le famiglie, le madri, senza attendere che si trovino già in difficoltà e poi arrivino a pensare di poter sopprimere il loro figlio.

Questo discorso a me piacerebbe venisse portato avanti anche dai laici (ma ce ne sono tanti), e non esclusivamente dalle persone religiosamente connotate. Ricordo ciò che disse molti anni fa un famoso intellettuale (ora mi sfugge il nome ma era molto noto): è grave che un problema come l'aborto venga lasciato di fatto appannaggio dei cattolici.

... la questione è, chi si prenderebbe carico di far crescere un bambino che non è desiderato dalla madre stessa??... lo stato dovrebbe a questo punto garantire al 100% che il figlio che nascerà da gravidanze indesiderate, venga affidato cmq a qualcuno... io sinceramente proporrei una sorta di elenco di antiabortisti che dovrebbero per legge adottare i bambini (con ogni tipo di malattia, di qualunque colore, e etc etc.) nati da gravidanze indesiderate... così si abbatterebbero tutte le ipocrisie...

[Dr.Hans]

... la questione è, chi si prenderebbe carico di far crescere un bambino che non è desiderato dalla madre stessa??... lo stato dovrebbe a questo punto garantire al 100% che il figlio che nascerà da gravidanze indesiderate, venga affidato cmq a qualcuno... io sinceramente proporrei una sorta di elenco di antiabortisti che dovrebbero per legge adottare i bambini (con ogni tipo di malattia, di qualunque colore, e etc etc.) nati da gravidanze indesiderate... così si abbatterebbero tutte le ipocrisie...

Non ti preoccupare, esiste già la possibilità di far nascere un bambino e di darlo in adozione con la possibilità per la madre di non essere nemmeno nominata nei registri dello Stato civile. Oppure c'è la possibilità di darlo ai conventi, come per secoli e secoli si è fatto (e ancora a volte si continua a fare).

Da questo punto non c'è peggior ipocrisia di coloro che invocano la libertà assoluta di abortire per le donne e poi se ne fottono altamente dei gravi problemi cui la donna va inevitabilmente incontro dopo che avrà abortito (depressione, ansia, tentativi di suicidio, impossibilità di avere altri figli etc.).

L'ipocrisia somma è quella del nostro Stato, che intitola la legge "a tutela della maternità" e poi legalizza l'aborto rilasciando un semplice pezzetto di carta, anche quando in realtà non si verificano i presupposti previsti dalla legge stessa. Questo lo sa ogni medico e ogi operatore sanitario che lavora nel settore, lo sanno i politici e lo sanno i difensori a spada tratta dell'aborto. Lo sanno bene le tante donne che poi dopo aver abortito si sono pentite...

[Anita]

... le politche sociali per la famiglia vanno bene... ma per quelle donne che non vogliono affatto fare una famiglia??

Questo è un tasto dolente, un studio del 2005 del governo francese evidenzia che oltre il 20%, e in certe fasce di età si arriva al 30%, di donne fertili non usa nessuno contraccettivo (parliamo di donne che hanno ricorso all'aborto).
Se una non vuole una famiglia, i modi ci sono per evitarlo

[Anita]

Non ti preoccupare, esiste già la possibilità di far nascere un bambino e di darlo in adozione con la possibilità per la madre di non essere nemmeno nominata nei registri dello Stato civile. Oppure c'è la possibilità di darlo ai conventi, come per secoli e secoli si è fatto (e ancora a volte si continua a fare).

Da questo punto non c'è peggior ipocrisia di coloro che invocano la libertà assoluta di abortire per le donne e poi se ne fottono altamente dei gravi problemi cui la donna va inevitabilmente incontro dopo che avrà abortito (depressione, ansia, tentativi di suicidio, impossibilità di avere altri figli etc.).

L'ipocrisia somma è quella del nostro Stato, che intitola la legge "a tutela della maternità" e poi legalizza l'aborto rilasciando un semplice pezzetto di carta, anche quando in realtà non si verificano i presupposti previsti dalla legge stessa. Questo lo sa ogni medico e ogi operatore sanitario che lavora nel settore, lo sanno i politici e lo sanno i difensori a spada tratta dell'aborto. Lo sanno bene le tante donne che poi dopo aver abortito si sono pentite...

quoto al 100% e aggiungo quanto segue, preso sul sito www.survivants.com
(cito)
Le docteur Mango, psychiatre à New York et spécialiste du syndrome post-avortement, déclare : "Je n'ai jamais rencontré une femme sans désordres psychologiques après un avortement, même si elle n'a pas établi de lien entre la perte de son enfant et ses troubles". Le syndrome peut se manifester plus ou moins longtemps après l'avortement, parfois dès le lendemain, mais aussi 5 ans voire plus de 10 ans après l'avortement. Il peut être déclenché par un événement marquant comme un deuil ou une nouvelle grossesse. C'est un sentiment de perte ou de vide qui s'installe, mais qui peut être extériorisé sous différentes formes. En effet, ces sentiments sont le plus souvent refoulés et réprimés, la femme n'osant se plaindre ou s'avouer qu'elle souffre, et ils réapparaissent sous d'autres formes, telles que la culpabilité et le manque d'estime de soi. Cela se détériore parfois en dépressions, désirs de suicides, relations affectives perturbées, cauchemars, colères, incapacité à exprimer ses émotions, dysfonctionnement sexuel, etc.

[Una Qualsiasi Pietra]

E' giusto mettere alla luce un bambino con sindromi gravi? Penso che una madre si ponga il problema in questo caso