Ma ha salvato tante vite...
Ma ha salvato tante vite...
L'ultimo che sarà preso con le intercettazioni telefoniche, tanto adesso l'ex datore di lavoro di Mangano le vieta....
Per quanto concerne i precedenti politici, almeno in terra di Marca, ho trovato questo:
Corse per diventare sindaco ma la città lo rifiutò: “Un voto scontato”
ANCONA - Sperava di arrivare al 17%, invece chiuse con il 10 nel giugno del 1993 in cui Galeazzi e Di Murro strapparono l’appendice del ballottaggio. Settemilacinquecento voti per Carlo Marcelletti alla fine della conta. Altri tempi. Tra i candidati a sindaco c’erano Carlo Ciccioli, Marco Moruzzi e Giorgio Grati. L’Ancona chiudeva mestamente il suo primo anno di serie A, quello di Zarate e Ruggeri. In quei giorni, la città stava maturando la scelta del primo sindaco rosso, ovvero Renato Galeazzi. E Marcelletti aveva coagulato intorno a sè, al suo progetto, gente di un certo livello. Pensava all’avvocato Giampiero Paoli come vicesindaco. Godeva dell’appoggio del distributore di giornali Canalini, fedele vicino di ombrellone sin dai tempi quando da Giacchetti, a Portonovo, non c’era ancora la terrazza.
Nel comitato gente come Sergio Silvestrelli, docente di Economia. E in lista diversi cavalli convinti nell’avventura di “Alleanza per Ancona”, lista civica benedetta da Mariotto Segni: da Marcello Chiodoni a Fabio Capogrossi, da Bernardo Marinelli a Cristina Goraijski, da Daniele Berardinelli (poi Forza Italia, oggi Pdl) a Piercarlo Proietti che alla fine fu quello che gli portò a casa più voti. Centosessantadue.
Al tempo Marcelletti operava al Bambin Gesù. Il dato che più gli bruciò fu uno e solo uno: la città dove aveva imparato la professione (poi decisiva per la luminosa carriera) lo aveva rifiutato. “Evidentemente la gente vuole che io continui a fare il cardiochirurgo - commentò lapidario il voto -. Saranno contenti gli amici, dispiaciuti quanti speravano in un mio allontamento. Potevo essere l’imprevisto, la novità. Ma la città ha preferito appiattirsi su risultati scontati. Forse anche per colpa nostra, evidentemente la città non ha recepito il nostro messaggio”. Marcelletti, capello fulvo, riconobbe che la sua campagna elettorale non era riuscita ad intaccare la tradizione rossa e repubblicana, da sempre intarsiata nel cuore di Ancona: “Il voto non esprime alcuna novità”. Davanti a sè c’era una città che gli chiedeva cose che oggi suonano familiari. Il giorno della presentazione della lista, nella sede di piazza Zanta Maria, un anziano lo avvicina e gli fa: “Questo è un brutto momento. Voi non potete ricordare: è come nel ’45. Casa, lavoro, pensioni. Tutte le conquiste sociali stanno andando in frantumi”. Carlo ci credeva: “Ho bisogno di fare sempre nuove esperienze”. Il mondo sembrava sorridergli.
http://www.corriereadriatico.it/arti...B1CEB3CAE65A4A
In proposito ho aperto un trhead sul forum Marche.http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=431323
Ci sono rimasto veramente di merda!!
Giustizia ad orologeria? anche qui toghe rosse?
Io non capisco che sfizio ci trovano sti pedofili a far spogliare una ragazzina. Ma poi una persona di cultura, un medico, dovrebbe sapere i danni che provoca.