Originariamente Scritto da
viterbonera
Pensate che l'agenzia del demanio nel Lazio ha deciso di aumentare i canoni delle concessioni demaniale delle spiagge.
Dovete sapere che gli stabilimenti balneari del litorale laziale che si vedranno aumentare la tassa, rischiando così la chiusura sono circa quattrocento, con una perdita di circa 12 mila posti di lavoro.
I gestori di tali attività, che per quanto redditizie sono comunque stagionali e soggette ai capricci del meteo, hanno fatto ricorso al Tar del Lazio perchè gli aumenti previsti incidono sulle loro autorizzazioni commerciali di ristoranti, bar e tabacchi in riva al mare.
Pensate che in un anno da 59 mila euro, tale tassa e'passata a 162 mila euro di cui 74 mila euro per i ristoranti.
Pensate quindi in quale situazione, il 1 maggio scorso, gli stabilimenti balneari hanno aperto, con il rischio di essere sigillati dai vigili per il mancato pagamento della concessione.
Secondo noi di NDS, gli aumenti di tali concessioni sono insostenibili, soprattutto grazie alla finanziaria 2007 del governo Prodi che prevede aumenti compresi tra i 500 e il 1500% in più del canone degli stabilimenti balneari e che, di fatto, obbliga i Comuni del litorale a chiudere quelli che non pagano.
Oltretutto tale tassa penalizza gli stabilimenti in strutture di cemento armato, avvantaggiando le strutture in legno.
Tale discriminazione appare senza senso poichè favorisce gestori che non hanno investito nel rinnovo delle strutture e nella loro messa in sicurezza, poichè, anche se eventi calamitosi sono rari nel Mediterraneo, restano comunque possibili ed una struttura in legano è più facile che venga spazzata via dagli elementi rispetto ad una in cemento armato, senza considerare, appunto la vetustà e la scarsa igienicità delle strutture in legno.
Ci sembra un voler tornare agli anni delle colonie.
La casta politica laziale ci dica una volta per sempre se e' bello, igienico ed utile, negli anni 2000 avere ancora strutture in legno sulle spiagge.
Inoltre, anche per questo, forse quest'anno i gestori rinunceranno ad aprire aprire i ristoranti, perche' pochi hanno la possibilita'di pagare l'affitto necessario per aprire tale attivita'.
Secondo noi di NDS in un tale quadro chi ci guadagnerà, saranno i chioschi delle spiagge libere che hanno strutture in legno e che pagano cifre ridicole per la somministrazione, ed affittano, magari abusivamente gli ombrelloni nelle stesse spiagge "libere", facendo guadagnare, magari qualche cooperativa "sociale" amica.
Nuova Destra Sociale, chiede quindi all'Assessore al turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini, un intervento che fermi questo aumento vergognoso.
Tutto il Paese si trova in un momento di emergenza economica, su questo non c'e' dubbio, ma che l'aumento perverso della fiscalita' debba ricadere solo sui gestori balneari e su altre categorie stangate da Bersani, quali i tassisti ed i trasportatori, non va.
Chiediamo anchel'intervento del Presidente della Regione Dott. Ponzio Marrazzo (che in quanto ad aumentare le tasse è un esperto, salvo scordarsi di quando dagli schermi di Raitre, si batteva per la loro riduzione, evidentemente le poltrone costano) a tutela dei gestori perchè se l'Agenzia del Demanio aumenta così la tassa, poi non lamentiamoci se i turisti vanno in Costa Brava od altrove, anche grazie ai voli lowcost e le nostre spiagge si svuotano.
NDS chiede, infine che il turismo che crea da sempre migliaia di posti lavoro sia incluso nelle priorità del nuovo governo Berlusconi, poichè dal rilancio generale del comparto turistico può dipendere anche il rilancio della nostra economia.
Angelo Aquilani
Segretario Regionale Lazio Nuova Destra Sociale.