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  1. #51
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    Non in quel senso: il progetto originale di Monnet è apertamente una federazione di stati, non una semplice unione economica più o meno stretta. Bisognava cominciare dall'economia per dare una base concreta all'unificazione, ma l'obiettivo finale era comunque la federazione.

  2. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Ma adesso faccio il salto, vado più avanti: supponiamo che Germania ed Italia (federali) vogliano trarre il massimo vantaggio dal federalismo e che i loro Parlamenti Federali decidano di costituire la Federazione Italotedesca.
    Questo punto non mi è molto chiaro, nel senso che volendo fare una cosa simile non c'è bisogno di essere per forza stati federali.

  3. #53
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Assolutamente d'accordo, su tutto.

    Per quello devono essere i cittadini di ogni stato a trasformare il "proprio" stato in una federazione.

    L'UE è troppo grande per il criterio con il quale è stata pensata, che è sempre quello della vecchia CEE. Cioè quello di un'unione economica e non, invece, politica. Questo fatto rappresenta una grossolana limitazione.
    continuo a pensare che i singoli cantoni ( o macroregioni) europei debbano formare una rete di relazioni dirette tra gli stessi; in questo modo i contrasti tra i poteri delle singole nazionoi diventano più difficili e meno pericolosi. I cantoni europei avrebbero, in comune, interessi da tutelare che farebbero si che la voce delle classi politiche regionali all'interno dei parlamenti nazionali limitassero le tentazioni antieuropee. Credo però che la lingua sia un importante fattore di identificazione e che non possa essere l'inglese. Quando J.F.Kennedy volle esprimere tutta la sua solidarietà al popolo berlinese disse di essere un berlinese e lo disse in tedesco. Se oggi un politico volesse rafforzare con l'uso della lingua il suo sentirsi europeo in quale lingua dovrebbe dirlo? Io rispondo: mi estas europeano. Nessuno si sentirebbe, per questo, sminuito, tutti possono incominciare a studiare questa lingua partendo da una situazione di eguaglianza .

  4. #54
    Sovranità al Cittadino.
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    Citazione Originariamente Scritto da -ART- Visualizza Messaggio
    Scritto in origine da Valerio2
    Ma adesso faccio il salto, vado più avanti: supponiamo che Germania ed Italia (federali) vogliano trarre il massimo vantaggio dal federalismo e che i loro Parlamenti Federali decidano di costituire la Federazione Italotedesca.
    Questo punto non mi è molto chiaro, nel senso che volendo fare una cosa simile non c'è bisogno di essere per forza stati federali.
    Il discorso del federalismo europeo mi sembra che si sia definitivamente interrotto. Gli stati nazionali non intendono fondersi, proprio perchè rappresentano interessi divergenti. Ed il fattore della lingua non aiuta, sicuramente.

    Per questo, approfittando del fatto che già in Italia si è aperta la fase costituente del federalismo, ho ipotizzato che due stati federali (Italia e Germania) riescano più facilmente a fondersi in una Federazione italotedesca.

    Se invece, contrariamente alle aspettative, riprendessero la creazione della federazione europea, il federalismo italiano potrebbe perfino essere d'intralcio.

  5. #55
    Sovranità al Cittadino.
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    Citazione Originariamente Scritto da edera rossa Visualizza Messaggio
    continuo a pensare che i singoli cantoni ( o macroregioni) europei debbano formare una rete di relazioni dirette tra gli stessi; in questo modo i contrasti tra i poteri delle singole nazionoi diventano più difficili e meno pericolosi. I cantoni europei avrebbero, in comune, interessi da tutelare che farebbero si che la voce delle classi politiche regionali all'interno dei parlamenti nazionali limitassero le tentazioni antieuropee. Credo però che la lingua sia un importante fattore di identificazione e che non possa essere l'inglese. Quando J.F.Kennedy volle esprimere tutta la sua solidarietà al popolo berlinese disse di essere un berlinese e lo disse in tedesco. Se oggi un politico volesse rafforzare con l'uso della lingua il suo sentirsi europeo in quale lingua dovrebbe dirlo? Io rispondo: mi estas europeano. Nessuno si sentirebbe, per questo, sminuito, tutti possono incominciare a studiare questa lingua partendo da una situazione di eguaglianza .
    Senza fare sovrapposizioni artificiali tutte le relazioni fra i cantoni possono avvenire in forma bilingue o multilingue, come avvengono in Trentino Alto Adige, o nell'attuale EU.

    L'Esperanto è una lingua che di fatto non esiste, che andrebbe studiata come qualunque altra lingua, tanto vale usare l'inglese che consente più facili collegamenti col resto del mondo, vedi America, Giappone, Cina e Taiwan, India, Australia e molti paesi africani e arabi.

    Il politico che vuole fare bella impressione in piazza si studia 4 frasi nella lingua del posto e lascia comunque il tempo che trova.

    Quanto alla situazione di eguaglianza, ne siamo esclusi solo noi, che siamo un popolo pigro ed ignorante. Gli olandesi parlano 4 lingue correntemente, i tedeschi due e, come loro, molti francesi e spagnoli parlano correntemente inglese e sanno esprimersi persino in italiano. Noi sappiamo parlare, male, in italiano. Al massimo sappiamo leggere l'inglese. E siamo il popolo degli emigranti per definizione.

    Cominciamo ad imporre nelle scuole elementari e medie gli insegnanti di madrelingua e le vacanze studio in Europa, ed in due generazioni il problema non sussisterà più.

  6. #56
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Senza fare sovrapposizioni artificiali tutte le relazioni fra i cantoni possono avvenire in forma bilingue o multilingue, come avvengono in Trentino Alto Adige, o nell'attuale EU.

    L'Esperanto è una lingua che di fatto non esiste, che andrebbe studiata come qualunque altra lingua, tanto vale usare l'inglese che consente più facili collegamenti col resto del mondo, vedi America, Giappone, Cina e Taiwan, India, Australia e molti paesi africani e arabi.

    Il politico che vuole fare bella impressione in piazza si studia 4 frasi nella lingua del posto e lascia comunque il tempo che trova.

    Quanto alla situazione di eguaglianza, ne siamo esclusi solo noi, che siamo un popolo pigro ed ignorante. Gli olandesi parlano 4 lingue correntemente, i tedeschi due e, come loro, molti francesi e spagnoli parlano correntemente inglese e sanno esprimersi persino in italiano. Noi sappiamo parlare, male, in italiano. Al massimo sappiamo leggere l'inglese. E siamo il popolo degli emigranti per definizione.

    Cominciamo ad imporre nelle scuole elementari e medie gli insegnanti di madrelingua e le vacanze studio in Europa, ed in due generazioni il problema non sussisterà più.
    I tempi di apprendimento per le varie lingue ( ed i relativi costi) sono profondamente diversi. L'uso di una lingua nazionale come lingua franca tende a comportare lo svilupparsi di una sorta di glottofagia nei confronti delle altre. Una lingua come l'inglese è tecnicamente tra le meno indicate come lingua internazionale. Sono stati fatti studi in questo senso dall'università di Padernborn e non solo; provando a tradurre da una lingua ad un'altra e ritornare a quella iniziale con traduttori diversi ad esempio. Le lingue nazionali sono dominatrici per certi periodi e poi vengono sostituite da altre; ma per non essere OT ti invito, con tutta cordialità, a cercar di informarti in po' di più sulle ragioni dell'Esperanto , potresti trovarti d'accordo.

  7. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio
    Il discorso del federalismo europeo mi sembra che si sia definitivamente interrotto. Gli stati nazionali non intendono fondersi, proprio perchè rappresentano interessi divergenti. Ed il fattore della lingua non aiuta, sicuramente.

    Per questo, approfittando del fatto che già in Italia si è aperta la fase costituente del federalismo, ho ipotizzato che due stati federali (Italia e Germania) riescano più facilmente a fondersi in una Federazione italotedesca.

    Se invece, contrariamente alle aspettative, riprendessero la creazione della federazione europea, il federalismo italiano potrebbe perfino essere d'intralcio.
    Caro Valerio2, sono perfettamente d'accordo con te quando dici che gli stati nazionali, oggi come oggi, non intendono fondersi.
    Però vorrei chiarire con te un paio di punti:

    quando parli di un'ipotetica federazione italotedesca immagino che tu stia a una federazione di una 40 di stati regionali, ovvero le regioni (o nuove entità) italiane e i lander tedeschi. Sicuramente uno stato del genere avrebbe più peso politico della sola Italia o Germania "divise". Però non vedo come necessario il passaggio attraverso la "federalizzazione" dell'Italia e la fusione delle due federazioni: ritengo possibile che due stati, già federali, possano unirsi con un patto federale ulteriore a quello che li costituisce, ovvero una federazione di federazioni. Riguardo all'esempio di federazione italotedesca, si puo pensare a uno stato formato da due entità a loro volta organizate su base federale.
    Credo che di federazione italtedesca non si sia mai parlato... invece di federazione francotedesca si è scritto abbondantemente più di 10 anni fa dopo il piano Lamers-Stoiber (che ha portato all'adozione dell'Euro, pensata nel piano come moneta francotedesca).
    Secondo il mio (di federalista euoropeo) punto di vista, ha più senso oggi parlare di federazione di più stati, federali o meno, repubbliche o monarchie che siano, sulla base dell'iniziativa del gruppo dei sei paesi fondatori delle Comunità Europee. Per il perchè ti rimando a un bell'articolo del 2003: http://www.euraction.org/rivfiles/i1_03.pdf pag 41.

  8. #58
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    Citazione Originariamente Scritto da Valerio2 Visualizza Messaggio

    Questo nuovo soggetto aderirà all'Europa Unita comportandosi come uno Stato nazionale, e questo non farà dell'Europa una federazione: resterà la vecchia Europa Unita con uno dei membri enormemente poderoso.
    Una cosa che non mi è chiara nei tuoi post: per Europa unita intendi l'attuale Unione Europea?
    Se si, la risposta al quesito che poni è: per prima cosa uno stato membro più poderoso è meglio che niente, data l'attuale situazione mondiale (mancanza totale di un polo politico(di potere) europeo), in secundis uno stato federale e plurinazionale,all'interno dell'UE, o meglio al centro e all'origine dell'Ue fungerebbe da magnete nei confronti degli altri stati... un modello vincente al quale poter aderire, penso a stati magari non particolarmente maturi dal punto di vista della popolazioen e dei governi sulle questioni europee, come la Polonia, per citarne uno, dai quali non potrebbe mai partire un'iniziativa ma che molto probabilemente aderirebbero a qualche cosa di già esistente e consolidato.

 

 
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