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  1. #1
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    Predefinito Un'Europa sbagliata - Quale federalismo?

    Le elezioni in Serbia e le dichiarazioni di Tadic riguardo al Kosova ripropongono il tema della costruzione dell'Europa.

    Tadic ha detto che non riconoscerà il Kosova...

    Questo è un problema comune a molti stati europei.

    Paesi Baschi in Spagna, Irlanda del Nord, Tirolo frammentato nei tre stati Italia, Germania e Austria, le due comunità del Belgio e presto la minoranza curda della Turchia.

    Il problema è dovuto alla odierna concezione dell'Europa, che è impostata come una società delle nazioni. Questo comporta vari problemi accessori: discriminazioni etniche e protezione delle minoranze, malessere amministrativo e in qualche caso, terrorismo.

    Il problema si potrebbe risolvere eliminando del tutto le nazioni e trasformando l'Europa in una federazione di comunità, basate su identità culturali e/o etniche, e con il territorio che le ospita a prescindere dalla sua estensione o dai precedenti confini nazionali e regionali.

    In questo modo si costruirebbe una Europa Unita, uno stato federale in cui ogni cittadino avrebbe una sua piena rappresentanza.

    D'altronde abbiamo un chiaro esempio proprio nello sgretolamento della ex Yugoslavia, accozzaglia di etnie tenute insieme solo da un potere centrale forte, storicamente terra di grandi conflitti etnici e che, forse, ancora oggi manifesta spinte ad una ulteriore polverizzazione (vedi territorio di Trieste).

    Lo sgretolamento dell'Europa nazionalista potrebbe essere il primo passo per una rifondazione di uno stato grande, forte e coeso, unione confederata di una miriade di provincie.

    Ma non è la soluzione ottimale, a mio parere.

    A causa dei flussi demografici queste identità culturali verrebbero presto stravolte, generando una reazione protezionista che contrasterebbe con i princìpii europei.

    Il modello ideale di una Europa Federale è, a mio parere, quello svizzero. Che d'altronde riecheggia il periodo di maggiore splendore italiano, quello dei Comuni.

    Costruire i Cantoni, di dimensioni analoghe a quelle delle nostre provincie e dare loro piena autonomia amministrativa e legislativa. Questo il primo passo.

  2. #2
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    Valeria due ha detto:
    Il problema si potrebbe risolvere eliminando del tutto le nazioni e trasformando l'Europa in una federazione di comunità, basate su identità culturali e/o etniche, e con il territorio che le ospita a prescindere dalla sua estensione o dai precedenti confini nazionali e regionali.
    Non penso che questo problema d'identità si possa risolvere attraverso la trasformazione dell'Europa in una federazione, basate su identità culturale o etniche. Questo creerà più problemi e altri problemi per il nuovo sistemo d'organizzazione. La problema non è una problema di nazionalità specificamente, cioè la problema è una problema d'identita sé stessa. Oltretutto, la nazionalità in Europa non è una problema forte di più.

    Molti autori hanno scritto che il mondo deve riconoscere che gente ha tante identità. Bhikhu Parekh, Amartya Sen (e altri) hanno detto che la problema odierna non è perché abbiamo una identità nazionalità, o etnica. Esseri umani tendere verso riconoscere una delle tante identità che gente ha invece di riconoscendo che gente ha tantissime identità.

    Sono Americano nello stesso momento in cui abito nei Paesi Basi. Sono un membro dell'Occidente e anche sono un uomo gay e anche sono un Buddhista e sono un Democrat.
    Ma non sono un Americano solo, non sono un Buddhista solo, non sono un Democrat solo, non parlo Inglese solo, ma anche Italiano, Ollandese, l'Indi e altre lingue. Non sono un uomo solo, ma sono come anche un uomo gay.

    Invece di basando una nuova Europa (o mondo) su altre identità, dobbiamo gettare la tutta sistema d'identità fuori dalla finestra. Soltanto dopo abbiamo fatto questo compito, vederemmo che la sistema è la problema sé stesso.

  3. #3
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    L'identità culturale ha un suo ruolo importante nella definizione di una comunità.

    Creare cittadini europei distruggendo le identità nazionali può creare molta ostilità, in qualunque nazione europea. Per quello occorre una soluzione di compromesso che consenta la conservazione delle identità culturali, senza compromettere la costruzione di una Europa unita e senza frontiere interne.

    In Svizzera ci sono i cantoni, che hanno risolto il problema di tre grossi gruppi linguistici, riunendoli in un unico stato federale; in Germania i 16 Länder (regioni) che hanno consentito di accorpare la ex Germania Orientale in un'unica Germania Federale. Sono modelli simili dai quali si può partire per costruire l'Europa Federale.

    A tutt'oggi suscita grandi preoccupazioni e resistenze riunire più stati nazionali in una specie di Europa sovranazionale.

    Di fatto l'Europa Unita non esiste: è come un carro al quale sono attaccati tanti buoi che tirano ognuno in una direzione diversa, ed il carro non va da nessuna parte.

    Per contro pensate ad un italiano al quale venga detto: "Da domani l'Italia non esiste più, sei europeo"! E' ovvio che in tale situazione insorgono tante resistenze che impediscono la costruzione di un'Europa di tutti. Ricordiamoci della bocciatura francese della Costituzione.

    A me sembra che si stia cercando di costruire la nuova Europa sul modello americano: un'Europa fatta di stati, a loro volta riuniti in contee (le regioni) e sopra tutti un Governo Federale con le sue competenze.

    Ma questo modello ha funzionato in America perchè gli stati erano tutti di recente formazione ed i cittadini erano tutti americani. Di fatto l'America era già uno stato unico, suddiviso per comodità amministrativa in più Stati Uniti.

    In Europa non è possibile: le differenze fra i vari stati sono molto più marcate; ricordiamoci l'infinità di guerre che ci sono state in Europa. Un esempio per tutti: in America parlavano tutti la stessa lingua in Europa ci sono un'infinità di lingue e di dialetti, una bolgia!

  4. #4
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    Hi Valerio2

    Anch'io pensavo per tanto tempo che questo sistema potrebbe avere molto successo in Europa.

    E anch'io sono d'accordo che le identità nazionalità o cultura hanno un grande ruolo per gente nel mondo... dà un'occhiata alle guerre che stanno succedendo: quasi tutte le guerre dopo il Cold War sono guerre fra gruppi d'identità!




    Forse mi ha frainteso: il mio Italiano non è molto bene.

    Ho detto il seguito:
    Invece di basando una nuova Europa (o mondo) su altre identità, dobbiamo gettare la tutta sistema d'identità fuori dalla finestra. Soltanto dopo abbiamo fatto questo compito, vederemmo che la sistema è la problema sé stesso.
    Non ho inteso dire che identità è la problema, ma che esseri umani tendono a riconoscere solo uno dei tanti tipi d'identità che noi tutti abbiamo... per esempio, etichettiamo un membro del gruppo Kurd come solo un Kurd. Non riconosciamo che quello membro è anche una donna, è anche una Cristiana o anche una Turca. Soltanto dopo riconosciamo che gente ha tante identità, vedremo che è piu difficile avere guerre, siccome non è facile mobilitare popoli quando si riconosciamo che l'altri gruppi anche sono cittadini del loro nazione, madre e padre, Cristiani o Musulmani.

    Allora. Questa sistema di organizzazione basate su cantoni me sembra bene, ma mi preoccupo perché c'è qualche problemi ancora.

    A me sembra che si stia cercando di costruire la nuova Europa sul modello americano: un'Europa fatta di stati, a loro volta riuniti in contee (le regioni) e sopra tutti un Governo Federale con le sue competenze.
    Anch'io penso che una sistema sul modello Americano non sia bene per Europa... esattamente per il fatto che
    in America parlavano tutti la stessa lingua in Europa ci sono un'infinità di lingue e di dialetti
    Questa situazione si presenta come un grande ostacolo per organizzare una sistema basate sui cantoni svizzeri.

    -Come decidiamo dividere i regioni?
    Abito in una città dove si parlano molte lingue: Mestreechs, Limburgs, Olandese. La prima due lingue sono indigene nella città, e l'altra lingua è da altrove.

    Tante persone che abitano nella città non si piacono parlare Mestreechs o Limburgs. Se dividiamo la città, i persone che parlano Olandese non vorrebbero vivere con le persone che parlano Mestreechs o Limburgs. Questa situazione creerà più problemi.

    Secondo me, c'è una grande rischio che creeremo più problemi che abbiamo adesso, dato che non ci sono tanti luoghi omogenei in Europa.

    Un'altro esempio.
    Un paese ha tre gruppi etnici. Al livello nazionale non c'è tanti problemi fra i tre gruppi perché i problemi sono diffusi al questo livello. Poi, il paese è separato in due cantoni, e entrambi i due cantoni nuovi hanno metà di ogni gruppo etnico. I gruppi nei cantoni dovrebbero decidere problemi molto importanti insieme che non loro hanno avuto fare prima. Le nuove circostanze creerebbero più problemi dove non c'erano prima del cambio.
    -

  5. #5
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    Proprio la Svizzera è l'esempio di una Confederazione con pluralità di lingue, di culture e di religioni. In questa maniera i singoli cantoni hanno una struttura più laica di quanto non l'abbiano le singole regioni italiane. Il federalismo democratico , cattaneano e trentiniano, è l'esaltazione del pluralismo non solo dei territori, ma anche e soprattutto nei territori, l'esatto contrario del leghismo. Il fatto che un cittadino appartenga ad una rete di interessi culturali, politici, sociali, religiosi, sportivi, hobbistici od altro, sovranazionali deve essere considerato non una causa di diffidenza nei suoi confronti, ma una occasione di arricchimento per l'intera comunità. Occorre però che vi sia una lingua franca neutrale che permetta che nessuno si trovi in situazione di sudditanza psicologica rispetto agli altri. Questa non può essere una lingua nazionale, tanto meno l'inglese che è quella che rafforza meno di altre l'idea d'Europa. Per quanto mi riguarda: a ciascuno la sua lingua, l'Esperanto per tutti.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da edera rossa Visualizza Messaggio
    Proprio la Svizzera è l'esempio di una Confederazione con pluralità di lingue, di culture e di religioni. In questa maniera i singoli cantoni hanno una struttura più laica di quanto non l'abbiano le singole regioni italiane. Il federalismo democratico , cattaneano e trentiniano, è l'esaltazione del pluralismo non solo dei territori, ma anche e soprattutto nei territori, l'esatto contrario del leghismo. Il fatto che un cittadino appartenga ad una rete di interessi culturali, politici, sociali, religiosi, sportivi, hobbistici od altro, sovranazionali deve essere considerato non una causa di diffidenza nei suoi confronti, ma una occasione di arricchimento per l'intera comunità. Occorre però che vi sia una lingua franca neutrale che permetta che nessuno si trovi in situazione di sudditanza psicologica rispetto agli altri. Questa non può essere una lingua nazionale, tanto meno l'inglese che è quella che rafforza meno di altre l'idea d'Europa. Per quanto mi riguarda: a ciascuno la sua lingua, l'Esperanto per tutti.

    la Svizzera e' l' esempio da seguire.
    in Svizzera parlano3 lingue piu' una semiufficiale e non hanno problemi.
    la lingua che quasi tutti usano e' il tedesco. non vedo perche' l' inglese non possa essere la lingua europea perche' lo e' gia informalmente.
    esperanto? e' una lingua artificiale che non conosce nessuno. non c'e' un' identita' o una cultura dietro.

  7. #7
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    Hi Alex, vorrei parlare americano come tu parli italiano

    Le identità culturali non sono affatto da buttare. Non è necessario il livellamento per poter gestire una comunità. La dimostrazione di questo è proprio in Svizzera: la Svizzera è una repubblica federale composta da 26 cantoni, ogni cantone ha una sua Costituzione, un suo Parlamento, un suo Governo. La popolazione parla 4 lingue e le proporzioni delle religioni sono: Cattolici 42 %, protestanti 35,3 %, altre religioni 22,7 %.

    La popolazione non è distribuita nei cantoni in forma omogenea da un punto di vista linguistico, ne' etnico, ne' religioso.

    Il segreto di questa convivenza perfetta è tutto nella parola MULTICULTURALISMO, che come dice giustamente edera rossa, è l'esatto contrario del leghismo.

    Il Cantone deve essere un'entità assolutamente laica, dove ogni cittadino deve avere un ruolo e trovare una collocazione indipendentemente dalle sue caratteristiche culturali o etniche.

    Anche la lingua non è un problema: sono d'accordo con Europecountry sull'adozione dell'inglese come lingua ufficiale, per motivi di praticità, soprattutto nelle relazioni commerciali con gli altri Cantoni e con le altre nazioni. Ma questo non significa affatto che le altre lingue debbano cessare di esistere. Un Cantone può benissimo essere bilingue, vedi la Provincia di Bolzano, questo comporta solo un piccolo aggravio nella redazione dei documenti ufficiali; comunque è prevedibile che alla lunga tutti useranno correntemente l'inglese.

    Come dividere il territorio in Cantoni?

    Intanto dobbiamo sapere che il federalismo svizzero non contempla regioni. Il Cantone è molto piccolo, a livello di Provincia, ulteriormente suddiviso in distretti e comuni. A volte addirittura ridotto ad un unico comune oppure grande come due o tre nostre provincie.

    In una nazione come l'Italia il passo più importante è proprio quello di trovare un criterio per tracciare i Cantoni.

    In Germania, invece, al posto dei Cantoni hanno i 16 Länder (regioni). Questo modello sembrerebbe più vicino alla nostra concezione di federalismo e soddisferebbe maggiormente coloro che rivendicano l'indipendenza per la propria regione.

    Bisogna esaminare attentamente i pro ed i contro.

    Prendiamo ad esempio la mia regione: la Sicilia. Potrebbe essere una regione col sistema tedesco, o due, tre o quattro Cantoni, con quello Svizzero.

    Bisogna tenere presente che c'è un costo consistente per l'autonomia amministrativa, e che questo costo deve essere sostenuto dal territorio.

    Quindi questo è già un parametro da tenere presente. In Svizzera i Cantoni possono essere piccoli, forse proprio in virtù dell'elevato reddito pro capite, chissà?

  8. #8
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    mah,per affrontare un discorso del genere occorrerebbe che ci fosse u comune sentire europeo che mi pare distante anni luce e che tutto sommato non è così importante. approfitterei della presenza di un italoamericano (così Alex mi pare sia) per discutere della fattibilità del modello confederato alla realtà di un continente dove si parlano decine di lingue diverse e si usano almeno 3 alfabeti

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Europecountry Visualizza Messaggio
    la Svizzera e' l' esempio da seguire.
    in Svizzera parlano3 lingue piu' una semiufficiale e non hanno problemi.
    la lingua che quasi tutti usano e' il tedesco. non vedo perche' l' inglese non possa essere la lingua europea perche' lo e' gia informalmente.
    esperanto? e' una lingua artificiale che non conosce nessuno. non c'e' un' identita' o una cultura dietro.
    Con tutto il rispetto, hai provato ad approffondire questo tema? Che non esista una identità esperantista, non credo sia completamente esatto. e provi a leggere un giornale od una rivista in esperanto scopri subito che vi sono elementi di identificazione come l'esigenza di una coscienza mondiale, la tolleranza verso le idee degli altri ed altro ancora che nasce dalla stessa storia dell'Esperanto. Le stesse persecuzioni che ha subito, in oltre un secolo di storia, ne hanno arrichito le basi culturali ed il processo di identificazione.
    Non credo che l'inglese sia da per tutto così tranquillamente accettato come in Italia. Senza polemizzare sui limiti dei vantaggi dell'internazionalità dell'inglese, ti ricordo che proprio in Svizzera, lo studio dell'inglese ha reso più difficile lo studio scolastico di tuute le lingue praticate nella Confederazione. Il punto è che una lingua neutrale non crea situazioni di vantaggio e di svantaggio, anche economico fra i vari popoli. Che sussista un problema linguistico lo dimostrano le interpellanze al parlamento europeo perchè non sia richiesta la lingua madre inglese nelle assunzioni di certi organismi collaterali. L'inglese non è stato accolto nemmeno come lingua ponte ufficiale. Un saluto e per il momento mi fermo.

  10. #10
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    Il modello svizzero è estemporaneo, adatto solo ad un paese privo di geopolitica e dalle modeste dimensioni (quattro cantoni), in Europa sarebbe inapplicabile per due motivi:
    -Migliaia e migliaia di cantoni sarebbero ingestibili;
    -Saremmo privi di politica estera e di Difesa di spessore, avremmo scelte infrastrutturali degne dell'odierna Italia del NIMBY.

    Il federalismo, per altro, non annichilisce le diversità locali, tutt'altro le valorizza. L'UE deve andare verso il modello istituzionale statunitense, l'unico in grado darci un futuro.

 

 
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