Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    Mulino Bianco
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    Predefinito Bolognesi pessimisti: il futuro e la sicurezza fanno paura

    AMANO LA LORO CITTA’ MA NE PERCEPISCONO IL DECLINO.
    OTTOCENTO CITTADINI SI RACCONTANO

    SONO
    più che soddisfatti per la qualità della vita, ma vedono una città in netta decadenza e dipingono un futuro nerissimo su temi come distribuzione della ricchezza, sicurezza personale, affollamento.
    E ancora, chiedono con urgenza maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine, il recupero del decoro della città e dei paesi, proponendo come leader del rilancio la politica, ma riponendo poco fiducia nel sindaco Sergio Cofferati e nell’amministrazione locale.
    E’ la fotografia di ‘vissuti, previsioni e auspici’ dei bolognesi scattata da Astra Ricerche, che per Unindustria ha messo sotto la lente 800 cittadini dai 15 anni in su residenti sotto le Due Torri e in provincia.
    I risultati, ieri in fiera durante l’assemblea degli industriali, sono stati commentati dal presidente dell’istituto di ricerca, Enrico Finzi.

    IL RICERCATORE mette in evidenza una caratteristica della provincia: «Qui gli abitanti sono eccezionalmente stabili: il 34% afferma di abitare nel suo comune dalla nascita e in quello di Bologna i residenti da più di 30 anni arrivano al 72%».
    Chi vive sotto le Due Torri e nel Bolognese ha un’autopercezione «largamente positiva».
    Gli intervistati, dicono di «essere generosi e altruisti per l’85%, curiosi e innovatori per l’83%, allegri ed estroversi per l’81%, anche se il 53% si racconta come conservatore e tradizionalista.
    Insomma — va avanti Finzi — il 36% si definisce allo stesso tempo innovatore e conservatore, un Giano bifronte».
    Solo i tre quarti del campione esprime una propria collocazione politica: tra questi il 65% si dice di centrosinistra, l’11% di centro, il 24% di centrodestra.

    SPULCIANDO tra i numeri della ricerca, come accennato, balza all’occhio la soddisfazione altissima dei cittadini per la qualità delle relazioni interpersonali (con gli amici è dell’86%, con la famiglia dell’84%) e per la qualità della vita sia nel capoluogo che negli altri paesi (svaghi e divertimenti sono al 70%, il benessere economico al 63%).
    Le aree più problematiche toccano l’equa distribuzione della ricchezza (mediocre per il 50% e gravemente insufficiente per il 16%), la sicurezza personale (41% e 22%), la spiritualità e/o la religiosità (42% e 11%), la qualità dell’amministrazione locale (38% e 17%), la pulizia, l’ordine e il decoro della città e dei paesi (35% e 18%).
    Ben il 47.8% del campione, infine, percepisce una netta decadenza della città e della sua provincia e comunque è dell’83% la percentuale di chi ne percepisce una qualche decadenza.
    «E’ un processo trasversale — sottolinea Finzi — e in media l’inizio di tale processo è fissato attorno al 1997».
    Il problema è il futuro, con un pessimismo crescente sia per quanto riguarda l’equa distribuzione della ricchezza (53%), della sicurezza personale (53%) dell’affollamento (51%), «un po’ in tutto — aggiunge il ricercatore — tranne che per la tutela dell’ambiente».

    SOLUZIONI? «A tutti — riprende il ricercatore — è stato chiesto quali sono le principali cose che dovrebbero essere fatte subito per garantire un miglior sviluppo al territorio».
    In cima la sicurezza (61% delle risposte), poi un posto al sole se lo ritagliano viabilità e trasporti (37%), servizi pubblici (34%).
    Inoltre il 76% chiede la costruzione di nuove case a prezzi sostenibili, l’86% più parcheggi, il 67% limitazioni più severe al traffico.
    A chi rivolgersi?
    «Per il campione un ruolo guida potrebbe averlo la politica, per il 54%, poi le imprese col 14%, l’università e la cultura con l’11%, l’amministrazione locale e il sindaco con solo il 7%» chiude Finzi.


    di: Matteo Naccari

    da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 10/05/2008


    -----


    Ecco qua, è presto detto.
    Il prossimo sindaco sarà eletto in base alle proposte e, chiaramente, alle garanzie che saprà offrire sui temi perfettamente elencati alla fine dell'atricolo, che sono poi sempre quelli.

  2. #2
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    Predefinito

    strano, solo il 7% si fida del sindaco per risolvere i problemi di sicurezza e degrado... MA VA

  3. #3
    Mulino Bianco
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    Predefinito «Le tensioni sono provocate dal benessere»

    De Maria (Pd): «Troppo pessimismo»

    ANDREA De Maria scuote la testa e dice: «Troppo pessimismo».
    Il segretario provinciale del Partito democratico critica i vertici degli industriali che, nel corso della loro assemblea, hanno dipinto Bologna come «decadente», una città che «progressivamente sta scivolando in un cono d’ombra».
    De Maria, perché il giudizio di Unindustria è sbagliato?
    «E’ una visione negativa, che non corrisponde alla realtà dei fatti. Il pessimismo è sbagliato, invece di risolvere i problemi li aggrava. E d’altra parte l’analisi di Unindustria ha riconosciuto a questa realtà buoni livelli di sviluppo, occupazione e ricchezza».
    Insomma, va tutto bene.
    «Non dico questo. Ci sono problemi e contraddizioni che derivano da un tasso di sviluppo più forte rispetto ad altre realtà. Pensiamo all’immigrazione: qui è pressante perché c’è maggiore offerta di lavoro. Le sfide nuove di Bologna non sono dovute al degrado, ma agli ottimi risultati».
    Il presidente di Unindustria, Gaetano Maccaferri, chiede subito uno sforzo per uscire dall’ordinaria amministrazione. Vuole l’impegno da parte di ogni ente o associazione.
    «Dell’assemblea condivido alcuni temi. Giusta l’idea che dobbiamo metterci in rete e trovare una coesione forte. Mi convince la proposta di lavorare insieme».
    In quali campi?
    «Arriva una spinta a innovare, in particolare i tempi della burocrazia e della pubblica amministrazione. Poi c’è stato un forte richiamo alle infrastrutture, lo condivido, come la richiesta di impegni per realizzare il Passante nord».
    Luca Cordero di Montezemolo, numero uno di Confindustria, dice che chi attraversa piazza Verdi, anche di giorno, è un eroe.
    «Non sapevo che Montezemolo girasse senza scorta e senza autista».
    Scherza?
    «Espressioni come questa, sopra le righe, non servono a nulla. Abbiamo messo la sicurezza al centro dell’attenzione, iniziative ne sono state prese tantissime».
    In assemblea gli industriali hanno presentato una ricerca sui bolognesi. Chiedono che sia la politica ad assumersi un ruolo di guida appunto per rilanciare il territorio.
    «Un grande risultato. Questo dato, del 53% dei cittadini che ha fiducia nella politica in Italia, penso si trovi solo a Bologna».
    Sì, ma non dicono che hanno fiducia nel sindaco e negli amministratori. Parlano genericamente di politica.
    «Nella nostra realtà l’orientamento politico della maggioranza dei cittadini è in linea con le maggioranze che governano città e paesi».
    Il presidente di Unindustria, Gaetano Maccaferri, accusa chi governa di amministrare solo l’esistente.
    «Non c’è niente di più sbagliato, infatti, di amministrare solo l’esistente. Serve innovazione e capacità di guardare al futuro. Il Pd, in politica, credo sia un’importante novità che va in questa direzione. Come credo che Unindustria sia stata una novità significativa».
    Parlerà con Maccaferri?
    «Il 21 giugno è in programma la conferenza programmatica del Pd. Metteremo in campo le nostre proposte per la città. Magari saremo in sintonia con l’analisi di Unindustria, ma con un pizzico di ottimismo in più. Inviteremo Maccaferri».


    di: Matteo Naccari

    da: Il Resto del Carlino - ed. Boogna - 11/05/2008


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    Molto simpatico questo DeMaria, non c'è che dire...
    Speriamo, comunque, che continui così.
    Impossibile, infatti, che la gente non si accorga delle scemenze che dice.

  4. #4
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    Predefinito «Quello che non va lo sanno tutti Servono idee»

    Raisi (An): «Mi aspettavo proposte»

    ENZO Raisi attacca: «Bene le critiche, ma le proposte?».
    Il presidente provinciale di Alleanza nazionale, deputato del Popolo della libertà, stuzzica così gli industriali, che in assemblea hanno messo in fila le spine di Bologna. Chiedendone un rilancio.
    Raisi, cosa si aspettava?
    «Una visione di prospettiva. Quello che non va lo sanno tutti».
    Gli industriali stanno cercando di smuovere le acque.
    «Non lo nego».
    Il sindaco Sergio Cofferati ha respinto le critiche.
    «Sbaglia a dire che non c’è declino in questa città. Basta guardare la situazione della meccanica, che era la nostra punta d’orgoglio, o l’aeroporto, scivolato fuori dai primi posti in Italia, la Fiera non più al vertice, l’università in decadenza».
    Il suo quadro non è certo ottimista.
    «Pochi anni fa, da assessore, ho analizzato i numeri della Camera di commercio: mi sorprese che l’80% delle nuove imprese fosse nel settore immobiliare. Un dato negativo».
    Il sindaco fa notare che qui il reddito pro capite è tra i più alti d’Italia.
    «Vero, però sono capitali bloccati nel mattone. Dove sono gli investimenti nell’industria o nell’innovazione?».
    Città bloccata?
    «Guardiamo la Fiera. Si sta ancora discutendo su cosa si può fare per il suo futuro e di strategie. Peccato che in ballo ci sono le stesse cose di sette, otto anni fa».
    Gli industriali lanciano il grido d’allarme sulla sicurezza.
    «Sono d’accordo con loro. Però ormai è banale dire che piazza Verdi è insicura. E’ evidente».
    Nei loro panni cosa avrebbe fatto in assemblea?
    «Da un’associazione così importante mi aspettavo un elenco di proposte da avanzare alla politica, agli amministratori. L’unica riguarda il Passante Nord, un’infrastruttura».
    D’accordo, però Unindustria, dopo le critiche, chiede un impegno alla città. Vuole iniziare una discussione, aprire un confronto su una nuova progettualità.
    «Quando mi siedo a un tavolo devo avere delle idee. Da qualcosa bisognerà partire».
    Per lei le ronde in piazza Verdi sono una soluzione alla fame di sicurezza?
    «Le passeggiate di Alleanza nazionale sono un segnale, un primo passo verso l’occupazione del territorio».
    Basta?
    «No, per risolvere il problema serve un impegno coordinato da parte di tutti i soggetti coinvolti su questo tema».
    Piazza Verdi è un simbolo del degrado.
    «Non è un mistero che l’80% dei problemi è lì, nella zona universitaria. Il rettore, Pier Ugo Calzolari, sostiene che le responsabilità non sono degli studenti. Invece è così, perché l’ateneo non dà spazi ai giovani. Le strutture chiudono dopo le 19.30 di sera: è chiaro che i fuori sede si riversano in strada».


    di: Matteo Naccari

    da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 11/05/2008

  5. #5
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    Predefinito

    dEMARIA... purtroppo è possibilissimo che il popolo-bue non si accorga delle sue scemenze.
    Fantastica quella sul 53% che ha fiducia nella politica itagliana (Lega Nord + pdl) e che lui prova a maccheronare dicendo che l'itaglia è vista come insieme dei comuni e quindi come politica di cOFFERATI!!!
    UAHIUAHUAHHUAHH l'ottimismo è il sale della vita!

    raisi (pdl) ...ma perchè non se ne sta a roma anzichè voler fare il protagonista qui a Bologna? non si rende conto di dire delle ovvietà e di avere una scarsissima platea pronta a sostenerlo???? raisi rappresenta IL VECCHIO, la politica della POLTRONA, della DEMAGOGIA, delle azioni pubblicitarie con i giornalisti al seguito. Riesce a crearsi solo dei nemici, anche fra gli schieramenti alleati, solo per la bramosia dei numeri elettorali....

    Il degrado a Bologna è diffuso in tutta la città e, inutile nascondersi dietro un dito, va di pari passo con l'esodo immigratorio.
    Piazza verdi... ma come si fa a dire che l'università deve dare i propri spazi dopo le 19,30.... raisi.... sù....
    L'intervento da fare è sulla massa di fancazzisti mantenuti che scambia Bologna per il bengodi.
    Orde di pidocchiosi che, ANCHE PER L'IMMOBILISMO DEI VARI RAISI FINO A 4 ANNI FA, si sentono i padroni della città.
    O questi capiscono con le buone che Bologna non li sopporta più e decidono di comportarsi da persone civili, oppure vanno cacciati con gli IDRANTI.
    Non certo con il SUV su e giù per Via Indipendenza!! raisi cuor di leone!!
    E chi fa parte di un gruppo che IN SENATO (dove i voti avevano un peso come macigni) ha votato per l'indulto, forse farebbe meglio a smetterla con certe fanfarate, visto che la realtà è diversa dalle chiacchiere. (E dagli auto-sputtanamenti come la ronda-farsa!).
    enzuccio, enzuccio... è inutile che vuoi apparire come il politico di punta dell'opposizione a Bologna. Oramai si sono capite troppe cose.

 

 

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