L'alleanza con IDV rimane e non credo sia in discussione.
Al contrario, il "modo" di fare opposizione diverge, perché mentre da una parte il PD deve mostrarsi agli occhi degli italiani come un partito costruttivo e aperto a un dialogo senza preconcetti, guadagnando così in credibilità e rispetto, dall'altra Di Pietro farà leva su quella fascia di elettorato più antiberlusconiana, che va dalla sinistra radicale fino ai grillini.
Credo sia una strategia su cui sia Walter che Tonino siano tacitamente d'accordo, da cui anche la scelta di fare due gruppi parlamentari distinti e l'assenza di iddivini nella compagine del governo ombra.
Veltroni fa quello accomodante perchè pensa che in questo modo acquisti voti, mentre è esattamente il contrario, con un clima troppo ostile che è stato quello degli ultimi anni si è comunque perso, ma almeno si è portato avanti una linea diversa da quella della destra.
A berlusconi va benissimo questo,
in primis perchè qualsiasi clima ci sia è lui a comandare, soprattutto dopo aver formato un governo che non vede grosse personalità a parte i leghisti, a parte questi vedo difficile che un ministro non faccia ciò che vuole silvio.
in secundis, se ciò che vuol fare la destra non trova opposizione in parlamento, anche fuori con i sindacati, i gruppi d'interesse e di pressione si trovano orfani e diventa difficile fare opposizione.
Ultimo, ma non meno importante, se berlusconi dovesse fallire clamorosamente potrà dire che comunque ha ascoltato l'opposizione, che la sinistra non si è opposta ma anzi, tirandola dentro nelle responsabilità.
In questo il PD c'entra ben poco: partiva da una situazione di forte svantaggio e infatti ha perso con ampio margine, ma questo è dovuto in gran parte all'impopolarità del governo Prodi, accentuata dal fatto di essere il principale partito che sosteneva quell'esecutivo.