Una famiglia italiana di quattro membri. Lui disoccupata, lei impiegata part-time. Un reddito mensile di 500 Euro scarsi. Due figli minorenni (lei 10 anni, lui 13). Una serie di incomprensioni tra la famiglia ed il proprietario immobiliare. Poi lo sfratto esecutivo. E da oggi la famiglia sarebbe dovuta essere in mezzo alla strada. Il Comune di Sesto (maggioranza PD) non intende ragione: "che si trovino un albergo". Ed a 1 KM da casa loro una ex-caserma occupata da extracomunitari contro cui nessun provvedimento è stato (nè verrà) preso. Un mese fa il primo provvedimento di sfratto bloccato dalla presenza di tanti amici di famiglia e dai militanti di Azione Giovani Sesto Fiorentino. Oggi l'intercessione di Alleanza Nazionale e di Azione Giovani a livello provinciale e la situazione ha finalmente trovato uno sbocco. E' una vittoria di tutti coloro che hanno a cuore la giustizia sociale e le sorti dei figli del popolo italiano. E non stiamo parlando certo della sinistra troppo intenta a difendere ROM ed extracomunitari clandestini...
Tutto ebbe inizio all'inizio dello scorso inverno quando a Firenze fu presentato il progetto "Azione Casa". Una famiglia di Sesto Fiorentino si rivolse a noi chiedendo aiuto. Quell'aiuto che il Comune di Sesto gli aveva sempre negato in quanto la famiglia rischiava di essere sfrattata per "morosità" e non per "fine locazione" (e per le leggi attuali in questa situazione non si conseguono i punti necessari a raggiungere i primi posti delle liste di assegnazione delle case popolari).
Ma ascoltando la famiglia ci rendiamo conto che tale "morosità" non è figlia di una mancanza da parte loro, quanto di una situazione estremamente difficile.
Quattro persone, marito disoccupato, moglie con un impiego part-time che porta nelle casse della famiglia non più di 500 Euro mensili, due figli minorenni, lui 13 anni, lei 10. E l'affitto da pagare di 400 Euro appare ovviamente come uno scoglio insormontabile da superare. Ma ciò nonostante la famiglia aveva sempre pagato regolarmente, ogni mese. Fin quando il proprietario della casa era cambiato e col nuovo proprietario "non è mai stato possibile parlare" spiega la signoraMarilena. Inoltre, continua il marito: "col nuovo proprietario avevamo concordato, nell'unica occasione di confronto avuta, che io avrei fatto dei lavori di muratura per rendere abitabile la casa (in condizioni igieniche pessime), lavori che sarebbero stati detratti dalle future rate di affitto". Poi il silenzio. Nessuno si è più fatto vivo. "Fino a quando - conclude la signora Marilena - non ci siamo visti piombare in casa i legali del proprietario per intimarci di lasciare libero l'edificio".
Il Comune di Sesto ha fatto fin da subito sapere alla famiglia che "nessuna casa popolare può essere assegnata a chi è sfrattato per morosità e non per fine locazione" e così per i quattro sestesi è iniziata l'odissea.
A metà aprile l'ordine di sfratto sarebbe dovuto diventare esecutivo, ma la mattina fatidica di fronte a casa della famiglia, in pieno centro di Sesto si era formato un vero e proprio "capannello" di amici. Amici di famiglia, vicini di casa e tanti militanti di Azione Giovani Sesto Fiorentino.
Il presidente di AG Sesto, Giorgio Gargiulo spiega i motivi della mobilitazione: "possiamo capire tutte le ragioni del proprietario della casa, ma se non c'è mai stato un dialogo la colpa non può essere imputata unicamente alla famiglia. Non possiamo tollerare che una famiglia italiana con due figli piccoli finisca in mezzo ad una strada senza che prima si siano cercate tutte le vie possibili per risolvere la questione e soprattutto dopodiché, a meno di un chilometro di distanza da dove abita questa famiglia, una ex-caserma è stata occupata, a scopo abitativo, dal movimento di lotta per la casa per dare alloggio ad extracomunitari senza alcun diritto di alloggio".
Alla fine tra la famiglia ed i legali rappresentanti della società era stato trovato un accordo: sfratto rinviato di un mese con l'impegno di mettersi in contatto con la proprietà al fine di trovare una via comune per dirimere la questione.
Un mese è passato, ma i tentativi di dialogo con la proprietà sono naufragati nel nulla. Nessun passo avanti. Nessun accordo. Nessuna volontà di dialogo.
E stamattina, 15 maggio 2008, lo sfratto sarebbe dovuto diventare esecutivo. Ma quando anche la famiglia pareva ormai essersi rassegnata al peggio, la ragionevolezza ed il buon senso hanno avuto la meglio.
Domenico Leggiero (Consigliere Comunale di AN a Sesto Fiorentino), Giorgio Gargiulo (Presidente Azione Giovani Sesto Fiorentino) e Francesco Torselli (Presidente Provinciale Azione Giovani) hanno atteso legali e ufficiale giudiziario, presenti per eseguire lo sfratto, ed hanno formulato la propria offerta, mentre un gruppo di una decina di militanti di Azione Giovani presidiavano l'ingresso dell'abitazione.
Ancora un mese di tempo e nessuno sfratto, tempo durante il quale Azione Giovani ed Alleanza Nazionale, si sarebbero adoperati a trovare una nuova sistemazione alla famiglia. Proposta accettata.
Immediatamente Leggiero, Gargiulo e Torselli si sono recati all'interno del palazzo comunale, fermando l'assessore competente e chiedendo esplicitamente che venisse fatto qualcosa per questa famiglia, pena l'eventuale occupazione di uno stabile libero di proprietà comunale.
Alla fine il Comune di Sesto ha accettato di concedere alla famiglia un contributo per l'affitto, contributo grazie al quale la famiglia potrà ottenere una nuova abitazione pagando lo stesso affitto di quella attuale.
"E' stata una vittoria del buon senso - ha detto Domenico Leggiero - e al tempo stesso una sconfitta della burocrazia e dell'amministrazione comunale", mentre Francesco Torselli ha cantato vittoria a nome di Azione Giovani: "è una soddisfazione impagabile che vale molto di più di una qualsiasi vittoria politica. Non è descrivibile a parole la gioia che si prova nel vedere una famiglia italiana che, piangendo ti ringrazia perchè grazie a te non finirà più in mezzo ad una strada".
Giorgio Gargiulo conclude la vicenda sottolineando come questa vicenda abbia mostrato effettivamente "chi sta dalla parte della gente, dei figli del popolo italiano e che ha in verità una visione distorta di solidarietà e di stato sociale. Una visione, quella della sinistra, che li porta ad aiutare clandestini, ROM, mendicanti e lavavetri, dimenticandosi sempre, guarda caso, dei figli d'Italia".
Dal sito www.agfirenze.it