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Sentinel
Dedicato ai benpensanti cattofascisti (socialmente inutili e dannosi per la societa') che infestano il forum, e ai loro cloni.
Nota bene: i nomadi non hanno bisogno di integrarsi nella (corrotta e putrefatta) societa' italiana, ma vanno lasciatii liberi di vivere secondo la loro cultura. Una buona parte di loro sono cittadini italiani che non possono essere espulsi nei loro paesi di origine, anche volendo.
2008-05-14 18:28
160.000 i Rom in Italia, 70.000 italiani
ROMA - Sono circa 160.000 i rom, sinti e camminanti in Italia. Di questi, 70.000 hanno cittadinanza italiana e 90.000 provengono dai Balcani (in costante aumento quelli dalla Romania, che si aggirano sui 60.000). La stima è dell'Opera Nomadi, secondo cui l'Italia è tra i Paesi europei con la più bassa percentuale di rom/sinti (0,3%). Questa minoranza, rileva l'associazione, è caratterizzata da una bassa speranza di vita (l'età media è di 40-50 anni) e dalla presenza di un'alta percentuale di minori (il 60% di questa popolazione ha meno di 18 anni).
ROM ROMENI, I CAMPI NELLE CITTA' - Sono circa 2 milioni e mezzo i rom presenti in Romania, da cui è in atto un esodo verso altri Paesi, tra cui l'Italia, dopo l'ingresso di Bucarest nell'Unione Europea. Le più grandi comunità degli oltre 60.000 che vivono in Italia sono stanziate a Roma, Milano, Napoli, Bologna, Bari, Catania, Cosenza e Genova. Solo il 3% dei minori va regolarmente a scuola. Negli ultimi anni c'é stata una crescita disordinata di questa popolazione, con una geografia in continuo movimento dei campi abusivi nelle periferie urbane, lungo binari, sotto ponti, vicino a letti di fiumi. Insediamenti che in alcuni casi vengono sgomberati dalle autorità, in altri sono abbandonati. A Milano e provincia è stimata una presenza di 20.000 rom: recentemente sono state sgomberate baraccopoli alla Bovisa e ad Opera, altri sgomberi seguiranno. A Roma sono 25 i campi, di cui solo 6-7 autorizzati. Per quelli abusivi previsto lo sgombero, come per il Casilino 900, il più antico della Capitale. Decine e decine i campi abusivi anche nel Napoletano. A Torino sono quattro i campi autorizzati: vi abitano circa 600 persone. Una ventina, invece, gli insediamenti spontanei, con una popolazione valutabile in 6-700 persone.
ROM E SINTI ITALIANI - La gran parte vive in case popolari o in abitazioni proprie fin dagli anni '70, ad eccezione dei sinti giostrai (gli ultimi seminomadi, insieme ai camminanti siciliani ed ai rom Kalderasha) del Centro-Nord. Alcune amministrazioni comunali (Torino, Brescia, Genova, Venezia, Pisa) hanno avviato una politica di case popolari per i rom.
ROM ABRUZZESI E MOLISANI - E' il gruppo più tradizionalista che conserva intatto l'uso della lingua 'romani''. Loro mestiere tradizionali era l'allevamento e commercio di equini, molto diffusa la chiromanzia. ROM NAPOLETANI - Fortemente mimetizzati nel capoluogo, vivono in comunità nella cintura urbana ed in tutte le altre province campane. Vivono soprattutto di piccolo commercio ambulante.
ROM CILENTANI - Stanziati da secoli nel basso salernitano in diversi centri, una grossa comunità (800 persone) si trova ad Eboli.
ROM LUCANI - Anche loro dediti in passato all'allevamento di cavalli, vivono in tutta la regione e sono tra le comunità più integrate nell'economia del Sud.
ROM PUGLIESI - Numerosi in tutta la regione, ma soprattutto nel Salento. Producono piccoli attrezzi in metallo, gestiscono macellerie equine, fanno i braccianti agricoli.
ROM CALABRESI - Sono tra i rom più poveri d'Italia. Quasi tutti occupati nella rottamazione, gravi i livelli di devianza.