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Discussione: e se succedesse a noi?

  1. #1
    webmonster
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    Predefinito e se succedesse a noi?

    Basiglio: tornano a casa i fratellini, "Finito un incubo"

    MILANO - Torneranno a casa i due bambini di Basiglio, nel Milanese, allontanati dalla propria famiglia dopo il ritrovamento di alcuni disegni hard erroneamente attribuiti a loro. Lo rende noto l'avvocato della famiglia Antonello Martinez: "Con il rientro a casa dei due bimbi, la bambina oggi e il maschietto giovedi', e' finalmente finito un brutto incubo durato 62 giorni, che a me sono sembrati interminabili. Immagino con tristezza come lo siano stati per i genitori e, ancor piu', per i bambini". A partire da oggi, prosegue il legale, "ci si deve necessariamente concentrare sui passi da effettuare in sede civile e penale, affinche' chi ha delle responsabilita' in questa drammatica vicenda renda conto alla giustizia ed all'opinione pubblica", conclude l'avvocato che ringrazia "le mamme di Basiglio" per la loro vicinanza e alcuni uomini politici che "hanno interpretato con saggezza e lungimiranza quello che dovrebbe sempre essere il ruolo di chi si pone al servizio della collettivita'". (Agr)

    http://www.ilsecoloxix.it/italia_e_m...4-0003badbebe4


    "I miei figli strappati via da un giudice distratto"
    da Basiglio (Milano)

    «Ciao, chi sei? Se vuoi ti faccio salire». Era più di due mesi che non succedeva. La prima volta, da sessantadue giorni, che la piccola G. si sveglia nel suo letto, apre gli occhi ed è in camera sua, li apre e la prima cosa che vede sono i suoi genitori. E quando suona il citofono all’ora di pranzo è lei che corre a rispondere, perché aspetta il papà che è uscito un momento e sta per tornare. «Ciao», risponde con la voce che squilla, e lo senti che è allegra e sta meglio, e se glielo chiedi ti dice «sto bene» e «grazie» perché è una bimba educata. La madre, invece, ha un tono che tradisce tensione. È cortese, ma «mio marito sarà qui tra non molto». Di parlare, non ha voglia. Poi il marito arriva.
    Ha il volto stanco e scavato, ma «sembra che l’incubo sia finito» è la prima cosa che dice. Anzi, «è quasi finito». Perché «mio figlio non è ancora tornato a casa», «il figlio grande», come lo chiama, che «ancora non ce l’hanno ridato» e che solo giovedì prossimo potrà lasciare l’istituto in cui un giudice ha deciso di chiuderlo dal 14 marzo scorso. Lontano anche dalla sorella, in un’altra comunità. Aspetta solo lui, quest’uomo dai modi gentili che accenna un sorriso nonostante i due mesi «passati quasi senza toccare cibo», «disperati» lui e la moglie e non lo nasconde, perché «la casa era vuota» senza i due bambini, e tutto il tempo passato a chiedersi «per quale ragione ci è toccata tanta sofferenza».
    Cosa è accaduto, non sa nemmeno spiegarlo. Sa soltanto che di colpo si è trovato da solo, e «prima che ci lasciassero vedere i nostri bambini sono passati quarantasette giorni». Sette settimane «senza nemmeno poterli sentire una volta almeno al telefono». E non ci vuole pensare, perché è «un’esperienza che non auguriamo a nessuno di vivere, mai», e «una cosa del genere non si deve ripetere», ma «che almeno a questo possa servire quello che è accaduto a noi».
    Di chi sia la colpa, se ne è fatto un’idea. «Ma è presto per poterne parlare, aspettate ancora qualche giorno e saprete tutto». «Saprete», perché «nei documenti che abbiamo ci sono le prove che tutto questo inferno poteva essere evitato», e «aspettiamo solo che mio figlio torni a casa, e poi penseremo a regolare i tutti i conti». Quali, non lo vuole dire. Però, quel giudice. Lo capisci che su quel giudice qualcosa da dire ce l’avrebbe eccome. Ma sospira, si morde il labbro e ingoia il veleno.
    Una cosa, una soltanto, non la trattiene. Che il pubblico ministero del tribunale dei minori «è stato superficiale». Ecco, quel magistrato ha deciso con leggerezza che la sua famiglia era «inadeguata» a tutelare due bambini, e allora «si metta una mano sulla coscienza e ci pensi se ha fatto tutto quello che doveva fare, o se non ci ha fatto soffrire per niente». Alla fine si ferma. Ci pensa un attimo, ma «per adesso basta così».
    E poi c’è Basiglio, e c’è la sua gente. In questo comune che è tra i più ricchi d’Italia, con le ville e le residenze che hanno i nomi di alberi e piante, case curate e i balconi che sono fioriti tutti, il verde attorno e la macchine che scorrono lontane. Un’oasi, dove pare impossibile che certe cose succedano. «E invece è successo, ma ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini, è stato importante sentire la solidarietà della gente». Sono molti, «sono la maggior parte delle persone che abitano qui, ma non sono tutti». Qualcuno, vuol dire, ha fatto finta di niente. Non lo dice, ma - è probabile - pensa a quanti hanno fatto fatica ad accoglierlo nella «comunità», lui che vive in un paese a cinque stelle senza condividerne il lignaggio. Pensa alla direttrice della scuola dalla cui denuncia questo incubo ha avuto inizio, e - soprattutto - alle famiglie i cui figli vanno nella stessa classe dei suoi bambini. Le stesse che, quando l’istituto ha raccolto le firme per chiedere che i due piccoli tornassero a casa, si sono voltate dall’altra parte.

    E alla fine, saluta di nuovo. «Abbiate pazienza fino a giovedì, poi saprete tutto», ripete come aspettasse anche lui il momento per liberarsi di un peso che l’ha soffocato per più di due mesi. Entra nell’edificio color mattone, e «adesso vado da mia figlia che sì, ora sta meglio», e a nove anni c’è tutto il tempo per lasciarsi quest’incubo alle spalle. «Aspettiamo suo fratello», che di anni ne ha fatti 13, tifa Inter e questa sera la partita con papà non se la può guardare, perché un disguido come nemmeno la peggiore burocrazia ha costretto a un supplemento di solitudine. Mancano quattro giorni, poi la famiglia sarà di nuovo unita. Il peggio è passato, e il peggio - dice un’ultima volta - «sono stati quei 47 giorni senza poter vedere i miei figli, e nemmeno parlare con loro. Ma vi sembra possibile?». No, davvero.

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=262396&START=0&2col=

  2. #2
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    L'argomento è molto interessante ed è la riprova di come ormai si sia in presenza di una vera e propria psicosi che vede nella famiglia e, spesso, anche nella scuola, la centrale di comportamenti pedofili o di aberrante sessualità, basandosi unicamente su riscontri labili quando non addrittura - come nel caso in oggetto - di vere e proprie calunnie nei confronti della bambina e dei suoi genitori.

    Allontanare in modo così drammatico due bambini dai loro genitori, sulla base di un semplice disegno e di prove documentali fin dall'inizio apparese ridicole, è stato un atto di piena irresponsabilità.

    Mi auguro che quelle assistenti sociali e chi ha dato loro credito, paghino duramente la loro superficialità.

    Un grosso danno, comunque è stato fatto, e di certo non sarà più una famiglia felice come prima.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da fulvia Visualizza Messaggio
    Di chi sia la colpa, se ne è fatto un’idea. «Ma è presto per poterne parlare, aspettate ancora qualche giorno e saprete tutto». «Saprete», perché «nei documenti che abbiamo ci sono le prove che tutto questo inferno poteva essere evitato», e «aspettiamo solo che mio figlio torni a casa, e poi penseremo a regolare i tutti i conti».

    Che il pubblico ministero del tribunale dei minori «è stato superficiale».

    «E invece è successo, ma ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini, è stato importante sentire la solidarietà della gente». Sono molti, «sono la maggior parte delle persone che abitano qui, ma non sono tutti». Qualcuno, vuol dire, ha fatto finta di niente.

    Pensa alla direttrice della scuola dalla cui denuncia questo incubo ha avuto inizio, e - soprattutto - alle famiglie i cui figli vanno nella stessa classe dei suoi bambini. Le stesse che, quando l’istituto ha raccolto le firme per chiedere che i due piccoli tornassero a casa, si sono voltate dall’altra parte.
    .

  4. #4
    email non funzionante
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    E la 14enne stuprata, pestata, strangolata e gettata nel pozzo da 3 coetanei?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Pragma Visualizza Messaggio
    E la 14enne stuprata, pestata, strangolata e gettata nel pozzo da 3 coetanei?
    non centra nulla con il thread

  6. #6
    Signore di Trieste
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    una cosa allucinante

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da fulvia Visualizza Messaggio
    Basiglio: tornano a casa i fratellini, "Finito un incubo"

    MILANO - Torneranno a casa i due bambini di Basiglio, nel Milanese, allontanati dalla propria famiglia dopo il ritrovamento di alcuni disegni hard erroneamente attribuiti a loro. Lo rende noto l'avvocato della famiglia Antonello Martinez: "Con il rientro a casa dei due bimbi, la bambina oggi e il maschietto giovedi', e' finalmente finito un brutto incubo durato 62 giorni, che a me sono sembrati interminabili. Immagino con tristezza come lo siano stati per i genitori e, ancor piu', per i bambini". A partire da oggi, prosegue il legale, "ci si deve necessariamente concentrare sui passi da effettuare in sede civile e penale, affinche' chi ha delle responsabilita' in questa drammatica vicenda renda conto alla giustizia ed all'opinione pubblica", conclude l'avvocato che ringrazia "le mamme di Basiglio" per la loro vicinanza e alcuni uomini politici che "hanno interpretato con saggezza e lungimiranza quello che dovrebbe sempre essere il ruolo di chi si pone al servizio della collettivita'". (Agr)

    (....)
    Mi auguro che in questa vicenda scandalosa ci siano gli estremi per una denuncia per sottrazione di minore o abuso di potere.

  8. #8
    webmonster
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    Citazione Originariamente Scritto da Sentinel Visualizza Messaggio
    Mi auguro che in questa vicenda scandalosa ci siano gli estremi per una denuncia per sottrazione di minore o abuso di potere.
    io magari capisco anche che si siano voluti tutelare i minori, ma da qui a portarli via per un disegno che poi alla fine nn si sa nemmeno di chi sia....

  9. #9
    1 comunista rimasto : Silvio
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    Citazione Originariamente Scritto da fulvia Visualizza Messaggio
    io magari capisco anche che si siano voluti tutelare i minori, ma da qui a portarli via per un disegno che poi alla fine nn si sa nemmeno di chi sia....
    Non è solo il disegno, se leggi bene l'articolo, ci sono state testimonianze, e presumo qualche psicologo, ed assistente sociale, che hanno contribuito.

  10. #10
    Can che abbaia morde
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    Citazione Originariamente Scritto da libpensatore Visualizza Messaggio
    Non è solo il disegno, se leggi bene l'articolo, ci sono state testimonianze, e presumo qualche psicologo, ed assistente sociale, che hanno contribuito.
    Forse si tratta sempre della stessa vecchia storia: "quando sono riuniti in tre, qualcuno deve morire".
    La comunità è, a volte, la peggiore delle fogne. Quando è malata. Adesso è malata.

 

 
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