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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Mulino Bianco
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    Angry Incredibile! Adesso la droga è nei negozi!

    Il self service di droghe costretto a traslocare
    Il titolare: «Sposterò il negozio lontano dalle scuole»


    di MANUEL SPADAZZI

    — RIMINI —

    LO ‘SBALLO’ è già finito. Troppe critiche, troppo clamore, troppi a dire che lì, davanti alla scuola, sul lungomare di Rimini, quel negozio in cui si possono acquistare legal drugs (le ‘droghe legali’) e ogni tipo di oggetti e accessori legati alle sostanze psicoattive, non avrebbe mai dovuto aprir i battenti.
    E adesso Alessandro Mini, il proprietario della catena dei negozi Alkemico, è pronto a fare dietrofront. A cercare una nuova sede per l’Alkemico aperto un mese fa davanti all’istituto tecnico per il turismo Marco Polo.

    «MAI AVREI immaginato che si sarebbe scatenato un simile can can sulle televisioni, sui giornali».
    Un fiume d’inchiostro e di polemiche: tanto è bastato al giovane riccionese, una laurea di Giurisprudenza in tasca, fondatore e proprietario di tutti i negozi Alkemico in Italia, a rivedere i suoi piani sul punto vendita appena inaugurato a Rimini.
    Ieri, proprio mentre il Tg4 intervistava il preside della scuola, Umberto Moretti, Mini è andato a parlare con il dirigente scolastico.
    Facendogli la promessa che nei prossimi mesi si cercherà una nuova sede per l’Alkemico a Rimini. «Premesso che noi agiamo secondo le regole, e che non vendiamo alcuna sostanza illegale — dice Mini — a questo punto mi impegnerò a trovare un altro stabile per il negozio. Abbiamo un contratto d’affitto della durata di un anno, non sarà così facile trovare la nuova sede, ma ci proveremo. Non saremo mai più davanti alla scuola».
    A malincuore, certo. Perché «il punto vendita in viale Regina Margherita era perfetto — osserva Mini — si trova sul lungomare, in una zona frequentata dai turisti...».
    E anche dagli studenti, visto che sono quasi 900 i ragazzi che frequentano ogni giorno il Marco Polo (e alcune classi dell’istituto alberghiero Malatesta, ospitate nello stesso edificio).

    A MORETTI Mini ha promesso di chiudere fino al 7 giugno (l’ultimo giorno di scuola) il distributore automatico fuori dal negozio. Quello dove, per intenderci, è possibile acquistare con un’apposita card elettronica uno dei tanti prodotti da ‘sballo’ in vendita all’Alkemico. Si cambia luogo, non mercanzia: nessun ripensamento da parte di Mini, nonostante ieri il sottosegretario Carlo Giovanardi abbia annunciato il suo impegno «affinché questi negozi vengano chiusi, tutti».

    DI SICURO, da quando ha aperto il primo punto vendita qualche anno fa, mai l’Alkemico aveva ricevuto tante attenzioni come in questi ultimi giorni.
    Dopo la Rai, ieri anche Tg4 e Tg5 hanno dedicato alcuni servizio al negozio.
    L’inviato del Tg5 ha anche acquistato una confezione di PopX, un prodotto che, recita il sito di Alkemico, «è usato negli ambienti underground come Popper».
    «Ma in realtà — ha assicurato Mini — noi non vendiamo assolutamente Popper: il PopX è un semplicissimo smacchiatore».
    Meglio andare a fondo, comunque. «Lo faremo analizzare da un laboratorio — annuncia l’inviato del Tg5 — per capire quali sostanze contiene realmente».


    da: Il Resto del Carlino - ed. Nazionale - 18/05/2008

  2. #2
    Mulino Bianco
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    Predefinito Via San Vitale, sballo vendesi

    In un negozio Alkemico, come a Rimini.
    Le droghe ‘furbe’

    E’ IN VIA San Vitale 4, all’ombra delle Due Torri, il negozio che vende lo ‘sballo legale’, le smart drugs, ossia le droghe ‘furbe’.
    Fa parte della catena Alkemico, ed è il gemello di quello di Rimini entrato nell’occhio del ciclone sia per i prodotti che offre (‘popper’, ‘snif coke’, ‘oppio liquido’, ‘fumo’: basta la parola) sia, anzi soprattutto, perché corredato di un distributore automatico aperto 24 ore su 24 proprio lì, davanti a un istituto scolastico superiore.
    Qui, all’inizio della centralissima via San Vitale, se non altro non ci sono né la scuola né la macchinetta self-service.

    «ESISTIAMO da cinque anni, non capisco il perché di questo polverone ora — continua a difendersi il titolare della catena, Alessandro Mini, avvocato —. Il famoso distributore vende le stesse cose che sono vendute all’interno del negozio, attivo da due mesi . E’ un caso che a Rimini siamo davanti a una scuola, non è facile trovare uno spazio in una zona così bella, non capisco perché avrei dovuto rinunciarci. Qui a Bologna esistiamo dal dicembre 2007 e nessuno si è mai lamentato. Lavoriamo a norma di legge vendendo esclusivamente sostanze autorizzate e approvate dal ministero della Salute».

    MINI sottolinea anche che non esiste alcun divieto legale alla vendita di questo tipo di prodotti ai minori, ma che in seguito a una scelta motivata esclusivamente da ragioni personali ha deciso comunque di seguire un’autoregolamentazione molto ferrea: «Non vendiamo ai minori, punto. Anche il distributore, che ribadisco contiene solo sostanze presenti nel negozio, non può vendere ai minorenni essendo richiesto al momento dell’acquisto un documento come la tessera sanitaria o il codice fiscale, esattamente come per la vendita delle sigarette».
    Ieri comunque Mini ha deciso di chiudere il distributore fino al 7 giugno, ultimo giorno di scuola.

    I NEGOZI Alkemico sono specializzati nella vendita di oggetti, libri, cibi e sostanze legati alla cultura delle sostanze psicoattive, cioè di origine biologica o sintetica, che hanno un effetto di alterazione sul cervello e il sistema nervoso (in realtà vi si possono acquistare anche oggetti da sexy shop).
    L’obiettivo principale dichiarato sul sito della catena però è quello di «diffondere informazioni su questo mondo, perché crediamo che la conoscenza sia libertà e che essa permetta di salvare molte più vite di certi leggi».

    «IO NON SONO uno spacciatore — si accalora Mini —. La legge, pur se profondamente contrario, è da me rispettata in tutto e per tutto. Quando la vendita di Salvia Divinorum venne resa illegale in seguito al suo inserimento nelle tabelle della legge 309/90 delle sostanze illegali, la nostra reazione fu immediata: venne ritirata immediatamente da tutti i nostri punti vendita».


    di: Sarah Buono

    da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 18/05/2008

  3. #3
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    Questo signor Mini farà anche le cose a norma di Legge, ma a me sembra assurdo che un negozio, o meglio una catena di negozi, possa vendere questi articoli.


  4. #4
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    quel "negozio" vende anche strumenti per PIPPARE e per RULLARE con la dicitura "oggetto da collezione" vedi un po' te come è RISPETTATA la legge!!!
    diciamo invece che è AGGIRATA che mi pare il termine più appropriato.

  5. #5
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    Predefinito «Fiera della Cannabis? Maroni intervenga»

    Sivia Noè (Udc): «E’ cultura dello sballo»

    L’UDC IN COMUNE chiama Roma per verificare la legalità di Cannabis tipo forte, fiera dedicata al mondo della cannabis che si terrà al Palanord dal 30 maggio al primo giugno.
    La consigliera casiniana Silvia Noè si appella al neoministro dell’Interno, Roberto Maroni, perché prenda in esame «una manifestazione che si muove sì nelle pieghe della legalità, ma in realtà promuove il marketing della droga e il business dello sballo».
    La Noè attacca anche il Comune, che «incredibilmente e irresponsabilmente» mette a disposizione spazi pubblici (il Palanord) per l’iniziativa. Che, «celandosi sotto pretesi contenuti scientifici ed effetti terapeutici» della canapa — gli organizzatori titolano: Mostra ecotecnologica della cannabis medicinale e industriale —, in realtà «promuovono e favoriscono la cultura dello sballo e veicolano l’idea che drogarsi non solo non fa male, ma è bello».

    ANCHE L’ANNO scorso la Noè attaccò il Comune, accusando di incoerenza un’amministrazione che da un lato proponeva «di distribuire alle famiglie bolognesi il kit scova droga e allo stesso momento ospitava la kermesse della cannabis».
    La casiniana trova «incredibile» che il Comune «possa ignorare che l’ideatore dell’evento è agli arresti domiciliari per coltivazione di sostanze stupefacenti e detenzione a fini di spaccio». E ricorda recenti sentenze della Corte di Cassazione che definiscono reato il coltivare la cannabis (indipendentemente dalla quantità o dall’uso personale), e che ritengono «sempre perseguibile come reato» la coltivazione domestica.
    Per questo, la consigliera dell’Udc invita l’amministrazione comunale «a valutare l’opportunità di ospitare una fiera che si presta principalmente a trasmettere un messaggio diseducativo, piuttosto che scientifico», e che «non aiuta certo le famiglie e gli educatori a tenere lontani i giovani dal consumo di sostanze stupefacenti».


    di: Luca Orsi

    da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 20/05/2008


    ----


    Di bene in meglio!
    Mi sembra che si stia perdendo il contatto con la realtà... la realtà civile.

  6. #6
    email non funzionante
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    Ok contraria a questa catena di negozi, è vero.

    Però evitiamo di essere ipocriti! Non basta farli chiudere....dobbiamo anche puntare tanto sull'educazione in famiglia, nelle scuole, ascoltare i giovani e ripulire certe discoteche....altrimenti non conta nulla farli chiudere.

  7. #7
    Mulino Bianco
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    Predefinito

    Ieri pomeriggio, passando da Via S.Vitale, ho notato che il negozio era chiuso.
    Vetrine coperte, attività chiusa.

    Non avevo letto niente in merito a una chiusura, ovviamente ne sono stato favorevolmente colpito.

 

 

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