Originariamente Scritto da
victorino
Domanda importante a cui c'è da dare una risposta dolorosa ma vera: Perchè sono napoletani. Altri popoli hanno un grado di convivenza civile alto. I napoletani proprio per niente. A Napoli ognuno pensa al suo piccolo interesse e, se può, danneggia il prossimo.
La sfaccimma della gente e il forte sentimento per la comunità e per la propria terra
La migliore Protezione Civile mai vista? Un popolo che ama la sua terra e ama se stesso! La vecchietta non dà l'impressione di far parte dei cani arraggiati di Pianura sguinzagliati dal Sistemaclan e non pare che qualcuno stia per dare fuoco al petrolio con un micciariello. Come mai?
La Sfaccimma della Gente (che siamo noi medesimi di persona tali e quali) ama fino a dare la vita per la sua terra (a parte l'ammore pe 'o sole, ovviamente, che non si può toccare, e pe 'o golfo, che non sappiamo ancora come piastrare di cemento per farci villini abusivi in stile fantakitsch).
Da una lettera alla redazione di "Italians", rubrica del Corriere Sera tenuta dal giornalista Beppe Severgnini, oggi 4/1/08, leggiamo :
I rifiuti in Campania e le spiagge coreane
Caro Beppe, leggo sui giornali e vedo in televisione le montagne di rifiuti che invadono le strade nelle città campane e riesco con difficoltà a seguire le ragioni di questo disastro. Osservo tuttavia un atteggiamento comune: tutti (cittadini, politici, responsabili) protestano, si lamentano e non fanno nulla, vivendo tra i rifiuti. Negli stessi giorni, un disastro ambientale ha colpito le coste ed i mari della Corea del Sud: l'ennesimo cargo ha perso fiumi di petrolio devastando le spiagge. Sapete come hanno reagito i coreani? Migliaia di persone, spontaneamente e volontariamente, giovani, anziani, ricchi e poveri, residenti e non hanno passato giornate del loro tempo libero ripulendo uno a uno i sassi delle loro spiagge dai residui di petrolio e hanno considerato il farlo, una cosa normale.
Ora, mi risulta difficile commentare i due fatti e lascio a ognuno le proprie considerazioni e pensieri augurandomi che nel 2008 tutti ma soprattutto noi italiani saremo in grado di pensare un po' più al bene comune e non sempre al proprio interesse, magari anche a costo di qualche sacrificio. (Andrea Favara)
Ggènta bbèlla 'e Napule, mettìteve scuorn!
Il parere del regista napoletano Pasquale Squitieri:
Il problema dei rifiuti è sempre esistito nella mia città. Non è una novità, appartiene al cialtronismo di noi napoletani. La responsabilità politica è enorme. Ma i politici, si sa, come anche i tiranni, vengono eletti con il consenso dei cittadini. Purtroppo abbiamo ancora la rete fognaria dei Borboni, funzionava quando a Napoli gli abitanti erano solo 150mila.
L'emergenza rifiuti è come un cancro, difficile estirparlo. E non parlo solo di rifiuti materiali, ma di sudiciume morale. Droga, omicidi, camorra, prostituzione...
La colpa? E' dei napoletani. Continuano a non ribellarsi, a rassegnarsi all'ingiustizia. Nella mia citta' tutto purtroppo diventa spettacolo. I drammi della quotidianità si traspongono a teatro, diventano film per il grande schermo ed invece dovrebbero rimanere solo un documento di denuncia, come i libri di Sciascia. Lo ripeto, quello che mi preoccupa realmente è la monnezza morale della mia città. Mi piacerebbe che i napoletani insorgessero, facessero barricate.
Ma manca loro il coraggio civile. Ci sentiamo ancora napoletani e non italiani. Mi piacerebbe vedere sul volto dei miei concittadini quel coraggio, quella dignità, quella forza morale che vidi nei fiorentini durante l'alluvione.
Ma sono pessimista, non cambieranno, non cambieremo.