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  1. #21
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    LA RELIGIONE E' CONSIDERATA VERA DALLA GENTE COMUNE, FALSA DAI SAGGI E UTILE DAI GOVERNANTI.
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    Citazione Originariamente Scritto da victorino Visualizza Messaggio
    Domanda importante a cui c'è da dare una risposta dolorosa ma vera: Perchè sono napoletani. Altri popoli hanno un grado di convivenza civile alto. I napoletani proprio per niente. A Napoli ognuno pensa al suo piccolo interesse e, se può, danneggia il prossimo.

    La sfaccimma della gente e il forte sentimento per la comunità e per la propria terra


    La migliore Protezione Civile mai vista? Un popolo che ama la sua terra e ama se stesso! La vecchietta non dà l'impressione di far parte dei cani arraggiati di Pianura sguinzagliati dal Sistemaclan e non pare che qualcuno stia per dare fuoco al petrolio con un micciariello. Come mai?

    La Sfaccimma della Gente (che siamo noi medesimi di persona tali e quali) ama fino a dare la vita per la sua terra (a parte l'ammore pe 'o sole, ovviamente, che non si può toccare, e pe 'o golfo, che non sappiamo ancora come piastrare di cemento per farci villini abusivi in stile fantakitsch).

    Da una lettera alla redazione di "Italians", rubrica del Corriere Sera tenuta dal giornalista Beppe Severgnini, oggi 4/1/08, leggiamo :

    I rifiuti in Campania e le spiagge coreane

    Caro Beppe, leggo sui giornali e vedo in televisione le montagne di rifiuti che invadono le strade nelle città campane e riesco con difficoltà a seguire le ragioni di questo disastro. Osservo tuttavia un atteggiamento comune: tutti (cittadini, politici, responsabili) protestano, si lamentano e non fanno nulla, vivendo tra i rifiuti. Negli stessi giorni, un disastro ambientale ha colpito le coste ed i mari della Corea del Sud: l'ennesimo cargo ha perso fiumi di petrolio devastando le spiagge. Sapete come hanno reagito i coreani? Migliaia di persone, spontaneamente e volontariamente, giovani, anziani, ricchi e poveri, residenti e non hanno passato giornate del loro tempo libero ripulendo uno a uno i sassi delle loro spiagge dai residui di petrolio e hanno considerato il farlo, una cosa normale.
    Ora, mi risulta difficile commentare i due fatti e lascio a ognuno le proprie considerazioni e pensieri augurandomi che nel 2008 tutti ma soprattutto noi italiani saremo in grado di pensare un po' più al bene comune e non sempre al proprio interesse, magari anche a costo di qualche sacrificio. (Andrea Favara)



    Ggènta bbèlla 'e Napule, mettìteve scuorn!



    Il parere del regista napoletano Pasquale Squitieri:

    Il problema dei rifiuti è sempre esistito nella mia città. Non è una novità, appartiene al cialtronismo di noi napoletani. La responsabilità politica è enorme. Ma i politici, si sa, come anche i tiranni, vengono eletti con il consenso dei cittadini. Purtroppo abbiamo ancora la rete fognaria dei Borboni, funzionava quando a Napoli gli abitanti erano solo 150mila.
    L'emergenza rifiuti è come un cancro, difficile estirparlo. E non parlo solo di rifiuti materiali, ma di sudiciume morale. Droga, omicidi, camorra, prostituzione...
    La colpa? E' dei napoletani. Continuano a non ribellarsi, a rassegnarsi all'ingiustizia. Nella mia citta' tutto purtroppo diventa spettacolo. I drammi della quotidianità si traspongono a teatro, diventano film per il grande schermo ed invece dovrebbero rimanere solo un documento di denuncia, come i libri di Sciascia. Lo ripeto, quello che mi preoccupa realmente è la monnezza morale della mia città. Mi piacerebbe che i napoletani insorgessero, facessero barricate.
    Ma manca loro il coraggio civile. Ci sentiamo ancora napoletani e non italiani. Mi piacerebbe vedere sul volto dei miei concittadini quel coraggio, quella dignità, quella forza morale che vidi nei fiorentini durante l'alluvione.
    Ma sono pessimista, non cambieranno, non cambieremo.
    Condivisibile al 100%

  2. #22
    Zemlja i Volja
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    Citazione Originariamente Scritto da victorino Visualizza Messaggio
    Domanda importante a cui c'è da dare una risposta dolorosa ma vera: Perchè sono napoletani. Altri popoli hanno un grado di convivenza civile alto. I napoletani proprio per niente. A Napoli ognuno pensa al suo piccolo interesse e, se può, danneggia il prossimo.

    La sfaccimma della gente e il forte sentimento per la comunità e per la propria terra


    La migliore Protezione Civile mai vista? Un popolo che ama la sua terra e ama se stesso! La vecchietta non dà l'impressione di far parte dei cani arraggiati di Pianura sguinzagliati dal Sistemaclan e non pare che qualcuno stia per dare fuoco al petrolio con un micciariello. Come mai?

    La Sfaccimma della Gente (che siamo noi medesimi di persona tali e quali) ama fino a dare la vita per la sua terra (a parte l'ammore pe 'o sole, ovviamente, che non si può toccare, e pe 'o golfo, che non sappiamo ancora come piastrare di cemento per farci villini abusivi in stile fantakitsch).

    Da una lettera alla redazione di "Italians", rubrica del Corriere Sera tenuta dal giornalista Beppe Severgnini, oggi 4/1/08, leggiamo :

    I rifiuti in Campania e le spiagge coreane

    Caro Beppe, leggo sui giornali e vedo in televisione le montagne di rifiuti che invadono le strade nelle città campane e riesco con difficoltà a seguire le ragioni di questo disastro. Osservo tuttavia un atteggiamento comune: tutti (cittadini, politici, responsabili) protestano, si lamentano e non fanno nulla, vivendo tra i rifiuti. Negli stessi giorni, un disastro ambientale ha colpito le coste ed i mari della Corea del Sud: l'ennesimo cargo ha perso fiumi di petrolio devastando le spiagge. Sapete come hanno reagito i coreani? Migliaia di persone, spontaneamente e volontariamente, giovani, anziani, ricchi e poveri, residenti e non hanno passato giornate del loro tempo libero ripulendo uno a uno i sassi delle loro spiagge dai residui di petrolio e hanno considerato il farlo, una cosa normale.
    Ora, mi risulta difficile commentare i due fatti e lascio a ognuno le proprie considerazioni e pensieri augurandomi che nel 2008 tutti ma soprattutto noi italiani saremo in grado di pensare un po' più al bene comune e non sempre al proprio interesse, magari anche a costo di qualche sacrificio. (Andrea Favara)



    Ggènta bbèlla 'e Napule, mettìteve scuorn!



    Il parere del regista napoletano Pasquale Squitieri:

    Il problema dei rifiuti è sempre esistito nella mia città. Non è una novità, appartiene al cialtronismo di noi napoletani. La responsabilità politica è enorme. Ma i politici, si sa, come anche i tiranni, vengono eletti con il consenso dei cittadini. Purtroppo abbiamo ancora la rete fognaria dei Borboni, funzionava quando a Napoli gli abitanti erano solo 150mila.
    L'emergenza rifiuti è come un cancro, difficile estirparlo. E non parlo solo di rifiuti materiali, ma di sudiciume morale. Droga, omicidi, camorra, prostituzione...
    La colpa? E' dei napoletani. Continuano a non ribellarsi, a rassegnarsi all'ingiustizia. Nella mia citta' tutto purtroppo diventa spettacolo. I drammi della quotidianità si traspongono a teatro, diventano film per il grande schermo ed invece dovrebbero rimanere solo un documento di denuncia, come i libri di Sciascia. Lo ripeto, quello che mi preoccupa realmente è la monnezza morale della mia città. Mi piacerebbe che i napoletani insorgessero, facessero barricate.
    Ma manca loro il coraggio civile. Ci sentiamo ancora napoletani e non italiani. Mi piacerebbe vedere sul volto dei miei concittadini quel coraggio, quella dignità, quella forza morale che vidi nei fiorentini durante l'alluvione.
    Ma sono pessimista, non cambieranno, non cambieremo.

    Purtroppo abbiamo ancora la rete fognaria dei Borboni, funzionava quando a Napoli gli abitanti erano solo 150mila.




    Napoli, quando si affermò la dinastia dei Borbone era una delle più grandi città d'Europa.

  3. #23
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    Napoli, quando si affermò la dinastia dei Borbone era una delle più grandi città d'Europa.
    Non credere alle favole di quelli che ti raccontano la grande Napoli del passato. Napoli ha una storia disgraziata. Gli stessi spagnoli nei loro libri di scuola così parlano del loro staterello vassallo delle Due Sicilie, secondo i filoborbonici attuali eccellenza d'Europa:

    "Cuando los austriacos se hicieron con el poder de las dos Sicilias, sin que llegaran a mejorar sustancialmente la calidad de vida de su súbditos, se encontraron un país devastado por la miseria y la incultura, sumido en el mayor de los atrasos y al que la Corana española había considerado siempre como un feudo para segundones y advenedizos ambiciosos."


    "Quando gli austriaci presero il potere delle Due Sicilie, non
    riuscirono a migliorare le condizioni di vita dei sudditi. si
    ritrovarono un paese devastato dalla miseria e dalla ignoranza, immerso nella maggiore delle arretratezze, il quale era stato sempre considerato dalla Corona spagnola una provincia per perdenti e pezzenti ambiziosi"

    Basta leggersi i resoconti di coloro che l'hanno visitata nel passato perchè si rizzino i capelli:

    Il popolo è numerosissimo, villano, nudo, maligno, ripugnante quanto mai; la plebe di Napoli è la più strafottente, la più spudorata, la più oziosa, la più sudicia ed indecente che io abbia mai visto nei miei viaggi.

    Leandro Fernandéz de Moratìn (1760-1828, letterato spagnolo)

    Qui nessuno sa nulla dell'altro, quasi non s'accorge degli altri che gli passano accanto; tutti scorazzano in paradiso da mattina a sera senza preoccuaprsi di alcunchè. E quando comincia a ribollire la vicina bocca dell'Inferno, giammai si industriano per salvarsi e per fuggire: chiedono aiuto al sangue di San Gennaro; e con che si difende o cerca di difendersi tutto il resto del mondo dalla morte e dal diavolo, se non col sangue?

    Johann Wolfgang Goethe - Viaggio in Italia (1787)

    I lazzaroni napoletani sono i più squallidi miserabili che si possano immaginare; in nessun altro paese d'Europa si vede un popolo cosi spaventoso. Nemmeno tra i facchini delle vetrerie londinesi si troverebbero due o tre selvaggi come questi. E sono a Napoli decine di migliaia questi lazzaroni e non uno di essi dorme mai in un letto: tutti dormono sui gradini che son davanti ai palazzi o sulle panche della strada. Ne vedete alcuni - e ciò che è davvero scandaloso - sdraiarsi sotto i muri di Palazzo Reale e starsene lì per tutta la giornata a riscaldarsi al sole come tanti maiali: lo spettacolo è dei più disgustosi.

    Samuel Sharp (1700-1778) - Letters from Italy (1767)

    I lazzari sono una razza che esiste solo a Napoli, e possono considerarsi come un vero e proprio fenomeno morale a sé stante. Se ne contano decine di migliaia, non hanno nè stato, nè occupazione, nè possedimenti, nè dimore, nè mezzi fissi di sussistenza, non facendosi notare che per l'estrema miseria e cattiveria, e tuttavia formano una specie di corpo politico che spesso in passato come oggi ha allarmato il governo e il re.

    Johann Georg Keyssler (1693-1743)

    A proposito di Napoli, potrei darvene un'idea esatta in due parole, dicendovi che questa città è un paradiso abitato da diavoli. Ma la definizione, già assolutamente veritiera, vi sembrerà eccessiva. E allora ve lo dimostrerò con argomenti convincenti: il primo è che tutte le prigioni sono sempre stracolme di carcerati; il secondo è che non passa giorno in cui non si senta parlare di rapine, o di assassinii; il terzo è che non corre settimana senza che si faccia impiccare qualche Napoletano; alla piazza del Carmine, ad esempio. Ma come si potrebbe far altrimenti con un popolo che non pensa ad altro che a commettere delitti?

    Michel Guyot de Merville (1696-1755) - Voyage historique dans l'Italie

  4. #24
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    Non credere alle favole di quelli che ti raccontano la grande Napoli del passato. Napoli ha una storia disgraziata. Gli stessi spagnoli nei loro libri di scuola così parlano del loro staterello vassallo delle Due Sicilie, secondo i filoborbonici attuali eccellenza d'Europa:

    "Cuando los austriacos se hicieron con el poder de las dos Sicilias, sin que llegaran a mejorar sustancialmente la calidad de vida de su súbditos, se encontraron un país devastado por la miseria y la incultura, sumido en el mayor de los atrasos y al que la Corana española había considerado siempre como un feudo para segundones y advenedizos ambiciosos."


    "Quando gli austriaci presero il potere delle Due Sicilie, non
    riuscirono a migliorare le condizioni di vita dei sudditi. si
    ritrovarono un paese devastato dalla miseria e dalla ignoranza, immerso nella maggiore delle arretratezze, il quale era stato sempre considerato dalla Corona spagnola una provincia per perdenti e pezzenti ambiziosi"

    Basta reggersi i resoconti di coloro che l'hanno visitata nel passato perchè si rizzino i capelli:

    Il popolo è numerosissimo, villano, nudo, maligno, ripugnante quanto mai; la plebe di Napoli è la più strafottente, la più spudorata, la più oziosa, la più sudicia ed indecente che io abbia mai visto nei miei viaggi.

    Leandro Fernandéz de Moratìn (1760-1828, letterato spagnolo)

    Qui nessuno sa nulla dell'altro, quasi non s'accorge degli altri che gli passano accanto; tutti scorazzano in paradiso da mattina a sera senza preoccuaprsi di alcunchè. E quando comincia a ribollire la vicina bocca dell'Inferno, giammai si industriano per salvarsi e per fuggire: chiedono aiuto al sangue di San Gennaro; e con che si difende o cerca di difendersi tutto il resto del mondo dalla morte e dal diavolo, se non col sangue?

    Johann Wolfgang Goethe - Viaggio in Italia (1787)

    I lazzaroni napoletani sono i più squallidi miserabili che si possano immaginare; in nessun altro paese d'Europa si vede un popolo cosi spaventoso. Nemmeno tra i facchini delle vetrerie londinesi si troverebbero due o tre selvaggi come questi. E sono a Napoli decine di migliaia questi lazzaroni e non uno di essi dorme mai in un letto: tutti dormono sui gradini che son davanti ai palazzi o sulle panche della strada. Ne vedete alcuni - e ciò che è davvero scandaloso - sdraiarsi sotto i muri di Palazzo Reale e starsene lì per tutta la giornata a riscaldarsi al sole come tanti maiali: lo spettacolo è dei più disgustosi.

    Samuel Sharp (1700-1778) - Letters from Italy (1767)

    I lazzari sono una razza che esiste solo a Napoli, e possono considerarsi come un vero e proprio fenomeno morale a sé stante. Se ne contano decine di migliaia, non hanno nè stato, nè occupazione, nè possedimenti, nè dimore, nè mezzi fissi di sussistenza, non facendosi notare che per l'estrema miseria e cattiveria, e tuttavia formano una specie di corpo politico che spesso in passato come oggi ha allarmato il governo e il re.

    Johann Georg Keyssler (1693-1743)

    A proposito di Napoli, potrei darvene un'idea esatta in due parole, dicendovi che questa città è un paradiso abitato da diavoli. Ma la definizione, già assolutamente veritiera, vi sembrerà eccessiva. E allora ve lo dimostrerò con argomenti convincenti: il primo è che tutte le prigioni sono sempre stracolme di carcerati; il secondo è che non passa giorno in cui non si senta parlare di rapine, o di assassinii; il terzo è che non corre settimana senza che si faccia impiccare qualche Napoletano; alla piazza del Carmine, ad esempio. Ma come si potrebbe far altrimenti con un popolo che non pensa ad altro che a commettere delitti?

    Michel Guyot de Merville (1696-1755) - Voyage historique dans l'Italie



    Questione di punti di vista.

    Napoli sotto Carlo III diventò una delle più belle città d'Europa, quindi del mondo conosciuto.

    p.s. I lazzari esistevano anche a Parigi.
    In quello che si chiamava "il ventre di Parigi".


    p.p.s. Quando avvenne la conquista da parte dei Savoia le casse del Regno borbonico erano di gran lunga più piene di quelle dei conquistatori.
    I veri pezzenti erano loro.

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da Artico Visualizza Messaggio
    Questione di punti di vista.

    Napoli sotto Carlo III diventò una delle più belle città d'Europa, quindi del mondo conosciuto.

    p.s. I lazzari esistevano anche a Parigi.
    In quello che si chiamava "il ventre di Parigi".


    p.p.s. Quando avvenne la conquista da parte dei Savoia le casse del Regno borbonico erano di gran lunga più piene di quelle dei conquistatori.
    I veri pezzenti erano loro.
    Ci sono fior di libri con i resoconti di coloro che hanno visitato la città nel corso dei secoli. E tutti descrivono una realtà forse anche troppo offensiva per essere raccontata e riportata in queste pagine. Gli unici a dire che Napoli nel passato è stata grande sono napoletani odierni, campanilisti e filoborbonici. Fai 2+2. Chi è più credibile?

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da victorino Visualizza Messaggio
    Ci sono fior di libri con i resoconti di coloro che hanno visitato la città nel corso dei secoli. E tutti descrivono una realtà forse anche troppo offensiva per essere raccontata e riportata in queste pagine. Gli unici a dire che Napoli nel passato è stata grande sono napoletani odierni, campanilisti e filoborbonici. Fai 2+2. Chi è più credibile?
    ignorante come sei, da buon leghista, saresti capace di far spuntare un bel 7 da quella somma.
    Comunque sia eccoti qualche resoconto su Napoli da qualche personaggino di poco valore...

    Stendhal

    Napoli, 11 gennaio 1817. Entrata grandiosa: si scende per un'ora verso il mare attraverso un'ampia strada, scavata nella roccia tenera, sulla quale la città è costruita. Solidità dei muri. Albergo dei Poveri, primo edificio. E' molto più impressionante di quella bomboniera, tanto vantata, che a Roma si chiama porta del popolo.
    ...
    Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.

    Rome, Naples, Florence, Delaunay, Paris 1817.

    .
    GOETHE:
    "Quando io vorrei esprimermi a parole, appaiono soltanto immagini davanti ai miei occhi: il bellissimo paesaggio il mare libero, le isole scintillanti, la montagna ruggente: mi manca la capacità di descrivere tutto ciò. Napoli è un Paradiso, tutti ci vivono in una specie di inebriata dimenticanza di sé;
    ...
    Si dica, si racconti o si dipinga quel che si vuole ma qui ogni attesa è superata. Queste rive, golfi, insenature... Siano perdonati coloro che a Napoli escono di senno!".

    Alphonse de Lamartine - Parole su Napoli

    Penso a te tutti i giorni quando, aprendo il balcone, vedo questo bel mare scintillante spiegarsi silenzioso sotto gli aranci di Posillipo, solcato da numerose barche, le cui due piccole vele latine sono simili alle bianche ali delle rondini del mare. Ai miei piedi i prati della Villa Reale, sparsi di rose, verdeggianti già come nelle nostre più belle primavere.

    -------
    Fernand Braudel

    Impossibile, nondimeno, per me non vagheggiare per Napoli una sorte diversa da quella che le conosco oggi e non invitare i miei amici italiani, per assaporarne reazioni, tanto più inorridite in quanto siano originari di Milano, di Bologna o di Firenze, a immaginare quale avrebbe potuto essere il destino dell'Italia ed il volto attuale di questa città se essa fosse stata preferita a Roma come capitale del nuovo Stato. Roma, che nulla qualificava a svolgere questo ruolo, salvo la sua leggenda e il suo passato, quando Napoli era - e di gran lunga - , malgrado i rapidi progressi di Torino, la sola città ad essere, verso il 1860-70, all'altezza del compito.
    ...
    Napoli ha continuato a dare molto all'Italia, all'Europa e al mondo: essa esporta a centinaia i suoi scienziati, i suoi intellettuali, i suoi ricercatori, i suoi artisti, i suoi cineasti.....Con generosità, certo. Ma anche per necessità. Mentre non riceve nulla, o pochissimo, da fuori. L'Italia, secondo me, ha perso molto a non saper utilizzare, per indifferenza, ma anche per paura, le formidabili potenzialità di questa città decisamente troppo diversa: europea prima che italiana, essa ha sempre preferito il dialogo diretto con Madrid o Parigi, Londra o Vienna, sue omologhe, snobbando Firenze o Milano o Roma.....
    Non attendiamoci da essa né compiacimenti, né concessioni. Questo capitale oggi sottoutilizzato, sperperato fino ai limiti dell'esaurimento - poichè non si può dare indefinitamente senza ricevere - quale fortuna per tutti noi, se ora, domani, potesse essere sistematicamente mobilitato, sfruttato, valorizzato. Quale fortuna per l'Europa, ma anche e soprattutto per l'Italia. Questa fortuna, Napoli merita, più che mai, che le sia data.
    Articolo sul Corriere della Sera, 1983.
    ------------


    Ti risparmio, caro ignorante da competizione, invece le opinioni degli austriaci su quelli che definivano con sommo disprezzo come la razza "bruna" e inferiore
    di Lombardia.

  7. #27
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    Ci sono fior di libri con i resoconti di coloro che hanno visitato la città nel corso dei secoli. E tutti descrivono una realtà forse anche troppo offensiva per essere raccontata e riportata in queste pagine. Gli unici a dire che Napoli nel passato è stata grande sono napoletani odierni, campanilisti e filoborbonici. Fai 2+2. Chi è più credibile?

    Alcuni anni fa mi capito' di leggere un'intervista di Domenico Rea sull'Espresso o su Panorama, mi pare. All'epoca mi incazzai di brutto in quanto le parole di Rea avevano il tono tipico di una persona di destra (infatti credo che Rea lo fosse). Insomma si parlava di case cadute come fossero di cartapesta dopo l'ennesima esplosione dovuta allo scoppio di una bombola di gas. Il giornalista sottolineava il degrado in cui versavano certi quartieri di Napoli e sul fatto di come il piano regolatore e le misure di sicurezza venissero sistematicamente ignorate. Rea, con una punta di ironia e molto incazzato rispose : " I napoletani, prima fanno i furbi, cercando di evitare di rispettare la legge, e poi piangono se una casa costruita illegalmente, crolla miseramente. " O stato o stato" invece non c'entrava niente lo Stato, dato che la casa era stata costruita in modo totalmernte abusivo" . Erano le amare riflessioni di un napoletano verace. Ed aveva ragione da vendere.

    Ps.
    Non me ne vogliano i napoletani in quanto la mia critica e' rivolta a tutto il Meridione d'Italia dove il senso civico e' vicino allo zero. Parola di un calabrese DOC.

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da Claude Visualizza Messaggio
    ignorante come sei, da buon leghista, saresti capace di far spuntare un bel 7 da quella somma.
    Comunque sia eccoti qualche resoconto su Napoli da qualche personaggino di poco valore...
    Guarda che io non voglio litigare. Ognuno può pensarla come vuole.

  9. #29
    Mannaggia 'a marina
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    Il 3 maggio del 1832 la Prefettura di Polizia di Napoli emette un’ordinanza che tra le altre cose invita la popolazione a raccogliere i frantumi di vetro separatamente dagli altri rifiuti: “Tutti i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili e di posti fissi o volanti – recitava l’ordinanza - avranno l’obbligo di far ispazzare la estenzione di strada corrispondente al davanti della rispettiva bottega, abitazione…usando l’avvertenza di ammonticchiare le immondizie al lato e di separarne tutt’i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte”. Fin da allora, come dimostra il documento, le autorità cittadine si ponevano il problema dell’accumulo indiscriminato dei rifiuti, per risolvere il quale obbligavano la popolazione alla raccolta differenziata, in particolare quella del vetro. Oggi l’editto di Napoli, nonostante risalga a più di un secolo e mezzo fa, risulta assai lungimirante e di indiscutibile attualità.

    http://www.ambiente.al.it/index.php?...1009&idarea=23

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da victorino Visualizza Messaggio
    Ci sono fior di libri con i resoconti di coloro che hanno visitato la città nel corso dei secoli. E tutti descrivono una realtà forse anche troppo offensiva per essere raccontata e riportata in queste pagine. Gli unici a dire che Napoli nel passato è stata grande sono napoletani odierni, campanilisti e filoborbonici. Fai 2+2. Chi è più credibile?
    Goethe diede un giudizio complessivamente molto positivo su Napoli (tanto è vero che gli stessi campanilisti di cui hai parlato lo citano spessissimo). Se poi tu (cioè, quelli del sito, tu sei in grado di far solo copia-e-incolla) citi l'unico (o cmq uno dei pochi) punti negativi, è un altro discorso. Cmq c'è una differenza tra chi i libri li legge e chi passa il suo tempo a gruardare 9 stronzi (o quanti sono) che tirano calci ad un pallone

    In generale, c'è una documentazione enorme sulle città di Napoli, Roma e Venezia, visto che erano molto frequentate dagli stranieri; assai meno su altre città. Hai mai provato a leggere quella su Roma? Tanti auguri

    http://it.youtube.com/watch?v=JaYk9mRu6Jw

 

 
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