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    Esatto , proprio così. Il Sudafrica dell’apartheid era molto meglio per tutti , malgrado la falsa e martellante vulgata mediatica che è stata diffusa da bugiardi di professione per rimbecillire le menti , ed ora infatti viene rimpianto da molte persone di ogni etnia e razza.
    Come ho spiegato in dettaglio nel mio post precedente Qui :
    http://politicaonline.net/forum/showthread.php?p=7919875#post7919875
    Adesso vi porto testimonianze ed articoli che lo provano.
    Intanto quoto Spartacus74 :

    “IL mondo funziona così nonostante le balle e le illusioni ideologiche che, pian piano stanno sciogliendosi come neve al sole. Cmq in Sudafrica il mercato della droga è in mano ai Nigeriani come a Torino, oltre mezzo milione di Nigeriani spesso clandestini hanno invaso le metropoli e diffuso una violenza che si è aggiunta alla già critica situazione di violenza di quella società. Il Sudafrica può solo naufragare e affondare con i suoi miti mandelisti oramai agli sgoccioli. LA storia ci darà ragione, come sempre.”

    Ben detto. È proprio vero , ormai il falso mito della rainbow nation è a pezzi e distrutto alla prova dei fatti , a crederci ancora sono solo quelli che sono stati narcotizzati ideologicamente e non hanno l’onestà intellettuale di ammettere il fallimento palese di mandela e compagnia varia dell’occidente che l’ha sostenuto politicamente trasformando il Sudafrica in un paese con la criminalità ai massimi livelli monopolizzato da una oligarchia etnica xhosa al governo , ostile sia agli zulu che ai boeri , ed asservita agli interessi dei soliti ben noti ma innominabili burattinai internazionali. Ma ecco la documentazione che mostra come il Sudafrica del post-apartheid faccia amaramente rimpiangere il buon vecchio e tanto a torto denigrato apartheid…
    Domanda retorica : ma in Sudafrica non stavano tutti meglio - negri in primis - durante l'apartheid?!
    Certo che si : é ovvio che sia rimpianto da molti sudafricani e no , di ogni razza! Sono in primis persone di colore a dire che si stava meglio prima...La conferma di questo fatto la trovate qui :
    Il colonialismo bianco rimpianto e rivoluto!!
    Il colonialismo bianco rimpianto e rivoluto!!
    La risposta affermativa ce l'ha data pure il valido giornalista negro-mulatto Williams dotato di grande ed ammirevole onestà intellettuale...LEGGETE ATTENTAMENTE :

    "Were blacks better off under apartheid?"
    Walter Williams
    Were blacks better off under apartheid? - Stormfront White Nationalist Community
    http://www.jewishworldreview.com/cols/williams010902.asp
    http://www.NewsAndOpinion.com --
    MORAL crusaders have the habit of heading off to their next crusade without bothering to see whether anything went wrong on their last one. During the '80s, TransAfrica, NAACP, Black Congressional Caucus, Hollywood glitterati, college students, and other groups held massive protests on college campuses and at the South African Embassy, built shanty towns, and called for disinvestment and sanctions against South Africa for its racist apartheid system. There's no longer apartheid and there's black rule in South Africa, but what's the story there now? Andrew Kenny writes about it in his article, "Black People Aren't Animals." The article appears in the December 15 issue of the British magazine The Spectator, the world's oldest continuously published English language magazine (est. 1838).
    Each South African day sees an average of 59 murders, 145 rapes and 752 serious assaults out of its 42 million population. The new crime is the rape of babies; some AIDS-infected African men believe that having sex with a virgin is a cure. Twelve percent of South Africa's population is HIV-positive, but President Mbeki says that HIV cannot cause AIDS.
    In response to growing violence, South Africa's minister of safety and security, Steve Tshwete, says: "We can't police this; there's nothing more we can do. South Africa's currency, the rand, has fallen about 70 percent since the African National Congress (ANC) came to power in 1994. Emigration from South Africa (mainly of skilled people) is now at its highest level ever."
    Kenny asks, "Is South Africa doomed to follow the rest of Africa into oblivion?" He says no, but I'm not as optimistic because of the pattern nearly everywhere else in sub-Saharan Africa. The tragic fact of business is that ordinary Africans were better off under colonialism. Colonial masters never committed anything near the murder and genocide seen under black rule in Rwanda, Burundi, Uganda, Nigeria, Mozambique, Somalia and other countries, where millions of blacks have been slaughtered in unspeakable ways, which include: hacking to death, boiling in oil, setting on fire and dismemberment. If as many elephants, zebras and lions had been as ruthlessly slaughtered, the world's leftists would be in a tizzy.
    When Zimbabwe, then Southern Rhodesia, was under white rule, the ANC demanded the ouster of Prime Minister Ian Smith and the installation of black rule. Today, Zimbabwe's Minister Robert Mugabe commits gross violations of black and white human rights. With the help of lawless thugs, Mugabe has undertaken a land-confiscation program from white farmers. Instead of condemning Zimbabwe human-rights abuses, the South African government has given Mugabe its unqualified support.
    Kenny says that whites treat blacks like animals. When a dog misbehaves, we don't blame the dog -- we blame the owner for improper training. In Africa, when blacks behave badly, Kenny says colonialism, imperialism, apartheid, globalization or multi-nationalism is blamed for not bringing up blacks properly. Liberals saw South Africa's apartheid and other human-rights abuses as unjust because blacks were suffering at the hands of whites. They hold whites accountable to civilized standards of behavior. Blacks are not held to civilized standards of behavior. From the liberal's point of view, it might even be racist to expect blacks to adhere to civilized standards of behavior.
    During South Africa's apartheid era, I visited several times and lectured at just about every university. In a 1987 syndicated column, I wrote: "Africa's past experience should give Western anti-apartheid activists some pause for thought. Wouldn't it be the supreme tragedy if South African blacks might ponder at some future date, like the animals of Jones' Manor (George Orwell's Animal Farm), whether they were better off under apartheid? That's why blacks must answer what's to come after apartheid? Black rule alone is no guarantee for black freedom."

    http://www.stormfront.org/forum/showthread.php/video-africa-addio-461105p2.html
    "Ecco un altro esempio di nero che, parlando onestamente, dice che le cose erano migliori, quando c'erano i bianchi al potere.
    Walter Williams esamina la situazione sudafricana. Williams ricorda che negli anni '80 tutti i vari movimenti politically correct pseudorivoluzionari d'America (ed anche d'Europa, aggiungo io) chiedevano a gran voce la condanna internazionale dell'Apartheid sudafricano, del suo "razzismo" e quant'altro ancora. Nel 1994 questa gente ha avuto il suo trionfo, al posto del regime di separazione è nata la "rainbow nation", e che risultati ci sono, nel quotidiano dei sudafricani?
    Su una popolazione di 42 milioni di persone, ci sono (fra le altre cose) 59 omicidi e 145 stupri... al giorno!!! Ossia più di 21000 omicidi e più di 53000 stupri all'anno! E, se consideriamo che questi sono dati ufficiali lacunosi, possiamo ben immaginare la situazione!!!
    Fra le altre amenità, Williams ci ricorda lo stupro dei bambini, poichè i neri credono che lo stupro di vergini possa guarire dall'HIV, la negazione (da parte del presidente Mbeki) degli aiuti a chi possiede l'HIV el'AIDS (il 12% della popolazione!) ed un'emigrazione dal Sud Africa (soprattutto della popolazione bianca) che non ha eguali in tutti i paesi cosiddetti "sviluppati". Ma non sono solo le persone a soffrire, è la stessa Natura a soffrirne, con sistematiche stragi degli animali selvaggi da parte dei neri.
    La situazione è la stessa che in altri paesi subsahariani, e poco è cambiato, rispetto ai tempi del grande documentario "Africa Addio", anzi, la situazione è peggiorata, visto che non esistono più i 2 solo paradisi di civiltà, la Rhodesia ed il Sud Africa dell'Apartheid.
    Ogni nero onesto ammette queste cose, e lo stesso Williams ci ricorda di quello che scrisse lui su un giornale sudafricano nel 1987, ossia che l'esperienza dei paesi neri a comando nero dovevano far riflettere i cosiddetti liberali sulla bontà del potere nero, e che lui non voleva che la presa al potere da parte dell'ANC fosse null'altro che una riedizione nel mondo reale della "Fattoria degli animali" di George Orwell."

    Un vecchio articolo del quotidiano più famoso d'Italia che avevo salvato tempo fa...

    “CORRIERE DELLA SERA mercoledì, 1 giugno, 2005
    EMIGRAZIONE LO SPOT DEL SUDAFRICA : “BIANCHI , TORNATE A CASA”
    Campagna pubblicitaria per richiamare i 250 mila andati in esilio nel dopo apartheid : « C' è bisogno di voi »
    Gli appelli e le promesse non fermano l' esodo.
    Un italiano che vive a Johannesburg:
    « Sono pronto a emigrare in Australia, per i nostri figli qui non c' è futuro »
    « In Sudafrica mi hanno rapito due volte. Vivevo con la pistola sul comodino. In Nuova Zelanda vivo in un paesino di 50 mila abitanti. Su 90 medici, noi sudafricani siamo venti. Si sta con la porta aperta anche la sera. Possono fare tutte le campagne pubblicitarie che vogliono, ma indietro non torno » . Questo dice il dottor David van Buuren al settimanale di Johannesburg Sunday Times . « Indietro non torno » . Non è l' unico a pensarla così. Un terzo dei sudafricani bianchi laureati in medicina dal ' 90 al ' 97 sono all' estero. A partire sono i giovani ingegneri in cerca di lavoro, ma anche chi è diventato grande con l' apartheid, quando anche le autopsie ( per dirne una) obbedivano alle leggi della segregazione razziale e gli studenti neri non potevano sezionare cadaveri bianchi ( ma non viceversa). Quel regime è finito: nei grandi magazzini di Melville, nel centro di Johannesburg, i ragazzini si distinguono per la marca del telefonino più che dal colore della pelle. Sarà per questo che l' « esodo bianco » continua? Negli ultimi 11 anni, dalle prime elezioni democratiche del ' 94, almeno 250.000 sono andati altrove. Gran Bretagna ( 155 mila), Australia ( 83 mila). Partono quelli dai 20 ai 40 anni, molti laureati, ma anche i padri di famiglia. C' è chi pensa di farli tornare indietro, di fermare questo « brain drain » . Come? Con una campagna pubblicitaria che ha un nome toccante, e anche un po' tonitruante: « La rivoluzione del ritorno » . Potete darci un' occhiata al sito Internet
    www. homecomingrevolution.co.za.
    E' un mix tra la pubblicità progresso e l' agenzia turistica, una foto forse con il mare di Cape Town, la silhoutte di un uomo con le braccia alzate, la freccia multicolore che ricorda l' arcobaleno simbolo della « Rainbow Revolution » di Mandela. (...) Basterà a convincere chi viveva con la Browning 9 millimetri sul comodino? (...) Certo sembra una campagna persa, se si presta ascolto a un modenese di 42 anni che vive in Sudafrica dal 1971. Parla al Corriere da Johannesburg, non vuole che esca il suo nome perché ha un po' paura. Ha deciso anche lui di emigrare in Au stralia, ma non è sicuro di farcela. Ha la mamma anziana e le autorità australiane, dice, fanno un po' di resistenza nel dare un visto a una signora di 75 anni. Perché C. F. si è disinnamorato del Sudafrica? « Io qui vivo bene, ho un' attività di consulenza aziendale, non ho visto diminuire il mio tenore di vita. Sono cresciuto nelle scuole pubbliche, con i neri. Quando l' apartheid è finito non temevamo il governo di Mandela, ma una controrivoluzione violenta degli estremisti bianchi » . E adesso? « Sono preoccupato per i miei due figli. Il loro futuro. Sarà sempre più difficile trovare lavoro, soprattutto per i maschi » . Perché?
    « Con la cosiddetta discriminazione positiva, il governo del l' Anc sta riducendo gli spazi per i bianchi » .
    L' idea è di privilegiare i neri e le donne nelle assunzioni, con un sistema di quote, per creare una black middle class . « Invece stanno ottenendo l' opposto: fanno crescere una élite nera accanto a quella bianca. A perderci saranno i miei figli » . La pensano così tanti bianchi della classe media: Joe, assistente sociale incontrato sulla riva dell' Orange ( figlia felice infermiera a Londra) come Andrew, tecnico di Johannesburg che sfidò il regime facendo abbattere ( quan do Mandela era ancora in prigione) il muro che divideva il suo quartiere dal ghetto di Tamboville ( « ora mio figlio non potrà andare all' università per quelle maledette quote » ) . (...)
    Certo, il 10% dei bianchi vive sotto la soglia di povertà. Ma il reddito medio di una famiglia bianca è di 190.000 rand l' anno ( più di 20 mila euro) ed è in costante crescita. Quello dei neri è di 43 mila rand. Anche Bobo vorrebbe emigrare, vedere il mondo. Un anno fa teneva una scalcinata biblioteca civica a Soweto, faceva l' allacciatore abusivo « ufficiale » di energia elettrica ( con tanto di tuta azzurra) e a tempo perso ha fatto da guida al Corriere per una settimana. Orfano, con i fratelli sul gobbo, non ci stava dentro con i soldi. Adesso fa il becchino, si è messo nel ramo pompe funebri: nel Paese che è la culla dell' Aids un lavoro sicuro. La fuga all' estero, e l' eventuale « rivoluzione del ritorno » , è un lusso che non può permettersi. « Il Sudafrica è mezzo pieno. Quindi tornate a casa » .
    Lo spot con il bicchiere ( a sinistra) fa parte della campagna pubblicitaria lanciata dalla organizzazione non governativa « Homecoming revolution » per far rientrare 250.000 bianchi che hanno lasciato il Paese dal ' 94.
    Gran Bretagna e Australia i Paesi preferiti - Farina Michele”


    'No one denounces farm attacks': South Africa: News: News24
    Dal 1991 ci sono stati 10700 attacchi alle fattorie boere, con 1600 morti. L'associazione agricola del Sud Africa ha calcolato che il costo per cercare di reprimere (inutilmente, considerando gli appoggi governativi ai criminali negri antiboeri) la criminalità contro i contadini boeri è di circa 1 miliardo di rand ogni anno...

    http://www.thetimes.co.za/News/Article.aspx?id=768349
    Una ricerca statale sudafricana ha mostrato l'ovvio motivo per cui la
    situazione agricola sia nettamente peggiorata negli ultimi 14 anni: ossia , i negri non capiscono un tubo di agricoltura , la quale dovrebbe essere lasciata ai bianchi.

    South Africa Sucks
    Per la prima volta nella sua storia, il Sud Africa è entrato a far parte delle nazioni che soffrono la fame.
    Eh già, l'ANC ha raggiunto proprio un grandissimo risultato...impoverire un paese ricco e sviluppato!!

    Il principe degli Zulu denuncia la discriminazione etnica che subisce la sua tribù da parte degli xhosa (la tribù di mandela) da quando è finito l’apartheid…e ringrazia gli italiani per il fatto che stanno aiutando il Sudafrica (guarda caso , sono sempre i bianchi ad aiutare…senza bianchi quelle popolazioni sarebbero rovinate , questo è chiaro!).

    “Neri contro neri, alla scoperta del nuovo apartheid di Flavio Acu/ 15/03/2004”
    www.korazym.org - Neri contro neri, alla scoperta del nuovo apartheid
    Intervista esclusiva di Korazym.org al principe Sipho degli Zulu, autorità del Northern Zululand, la zona più povera del Sudafrica. La miseria, la disoccupazione, l’Aids: le nuove discriminazioni del paese a 10 anni dall’apartheid.
    Dici Sudafrica e pensi subito all’oro e ai diamanti, ai bianchi e ai neri e all’apartheid abolito giusto dieci anni fa. Poi ti ritrovi in una zona poverissima e ti senti dire “qui c’è un nuovo apartheid, non più dei bianchi verso i neri, ma dei neri verso i neri”. Siamo a Nongoma, porta d’accesso del Northern Zululand, la zona più povera del paese. Qui una onlus italiana, Children (sito internet) sta costruendo asili e fornisce cibo ai bambini dei villaggi. L’autorità riconosciuta nella zona è ancora quella della famiglia reale, dello stato ci sono poche tracce. Parliamo col principe Sipho degli Zulu, 56 anni, fratello del re Goodwill.
    Vostra altezza, cosa intende quando parla di nuovo apartheid?

    “Lo ripeto, in Sudafrica c’è un nuovo apartheid, il governo è egemonizzato dai Xhosa, la tribù dell’Eastern cape, che non si interessa dello Zululand”.
    (…)
    A parte le necessità più immediate, il cibo, l’acqua, di quale tipo di aiuto avrebbe bisogno il Northern Zululand?
    “Formazione, formazione per le nostre donne e i nostri giovani. La condizione delle donne zulu è la schiavitù, sono schiavi sessuali nelle mani degli uomini. E questo è alla base anche dell’enorme diffusione dell’Aids. Una donna che usa contraccettivi può essere ripudiata dal marito e resta senza niente.”

    WELCOME TO THE NEW "RAINBOW NATION!"
    Die Jeug van Suid-Afrika The Youth of South Africa: WELCOME TO THE NEW "RAINBOW NATION!"
    New South Africa - a country ruled by criminals

    Continuiamo con la significativa TESTIMONIANZA di un MEDICO disilluso , originario del Nord Europa , che DESCRIVE la pessima Situazione organizzativa e sanitaria del nuovo SUDAFRICA...
    Guarda caso ha deciso di andarsene via...Prima credeva alle balle contro l'apartheid e alla demagogia pro-Anc , poi é reso conto della REALTà VEDENDOLA di persona...

    Doc blasts South Africa’s increasingly defunct medical care system
    Doc blasts South Africa’s increasingly defunct medical care system | The Official Website of Representative David Duke, PhD
    Disillusioned doctor says “South Africa: Go to hell!” By The Doc
    I’m a northern European medical doctor. A senior surgeon, working in the public sector of South Africa. I have done so the last 5 years. I do not want to speak outside my discipline, so this will be about the medical demise of SA. Most visitors to South Africa, who encounter the public health sector, do so by visiting a hospital or a clinic in or near the big cities. What they get to see is a hospital or a clinic, which is working, but not up to Western standards. Before I came down here, I believed that pre-94 South Africa had a very good health care system for the white population, and nothing for the black. I soon discovered that was not the case. The Calvinistic white rulers of South Africa had built an elaborate network of public hospitals, reaching the outermost societies of this large country. We are talking about 5-600 beds hospitals far out in the rural areas. Before 1994, they were well manned and equipped, and complicated procedures were carried out there. I know this. I’ve been to these hospitals and spoken to the people working there. I have gone through old patient files and surgical statistics. These were hospitals that catered for the black population. This web of hospitals as I can see must have covered more or less 100% of South Africa’s population, including the former Bantustans or homelands. I know that the same situation was present as to schools. The ANC run a couple of campaigns like “Election before education” and “To make the country ungovernable”. As part of that, most rural schools were burnt down. Keeping in mind the traditionally very violent African culture down here, one perfectly do understand why the hospitals built by the apartheid government, did not suffer the same fate. This has left us with a window to the past; we can clearly see that the apartheid government did not only care for their white population, but in fact, also took great responsibility for the black, at something that must have been an enormous cost. Back to visiting South African hospitals… When doing so, the visitor will be shown one of a few hospitals, were not too many windows are broken, not all the equipment has been vandalized and not all the electric supply has been cut off. Now, go outside these hospitals, go to the former rural hospitals, and what do you find? You will find that the hospitals built for the black population, by the black ANC government, have been degraded and left unfunded. You will find hospitals with no doctors. Hospitals with no electricity. No X-ray equipment. No furniture. You actually will find old rural hospital inhabited by squatters! It is for me a huge paradox that the black government seems to have zero compassion for their own population, as long as they can get away with it and no one can or will see it. The black population has not by magic become so much healthier after 1994 that these hospitals are not needed anymore. Au contraire, the black population is in dire need of these hospitals, but all they find are ghost hospitals. Many of whom I’ve visited, are beyond repair. I am leaving South Africa now. I have paid my duties, and I am forever marked by Africa in the form of an entry and exit 9 mm bullet hole in my right upper leg. I got it because my robber was not happy with me handing over my 10 year old or something Nokia 6110 cellphone, and some small coins. No wallet, no rings and only amalgam fillings… Now, what kind of doctor is that?
    My last word to South Africa: Go to hell!
    Read or add commentary to this story at: South Africa Sucks”


    Vi riporto infine 4 articoli del patriota identitario boero Daniel Roodt sulla situazione sempre più tragica in cui versano il Sudafrica , lo Zimbabwe/ex-Rhodesia e tutta l'Africa (soprattutto la sua perseguitata popolazione bianca) , tradotti come sempre in italiano dal buon Silvano Lorenzoni e pubblicati sul valido sito "Archivio storico"… Dan Roodt é il più lucido analista politico identitario bianco insieme a David Duke , Norman Lowell e pochi altri...Il più recente ed importante...lucidissima analisi. Leggete e riflettete!!


    archiviostorico.info - I Problemi razziali del Sud Africa sono sempre piu' gravi
    “I Problemi razziali del Sud Africa sono sempre piu' gravi di Dan Roodt*
    Sud Africa' è sinonimo di 'paradosso'. Inizialmente, questo paese era stato, erroneamente, visto come un luogo dove ci doveva essere una grande tensione razziale. Dopo la scalata al potere dell'ANC nel 1994, si pretese che il Sud Africa fosse entrato in un periodo post-razzista, e molti stranieri hanno addirittura affermato che il Sud Africa era divenuto un esempio di collaborazione multiculturale e multirazziale.
    Invece, ogni ottimismo si rivelò ben presto sbagliato. Sembrerebbe invece che il Sud Africa, dopo il suo ingresso nei tempi post-apartheid, sia divenuto il teatro di un confronto razziale al quale prima non si pensava neppure - e non certo perché i sudafricani, negli ultimi dieci anni, siano divenuti più 'razzialmente consapevoli'.
    Poche settimane fa, un gruppo di giornalisti negri hanno impedito a giornalisti bianchi, non esclusi alcuni stranieri, di assistere a una riunione dell'Unione di Giornalisti Negri. I giornalisti bianchi 'liberali' hanno espresso la loro sorpresa e la loro ripulsa verso questa iniziativa, che invece è stata appoggiata dai propagandisti giornalistici negri e da politici ugualmente negri.
    Dal 1994 il Sud Africa è stato polarizzato dalla volontà di raggiungere 'quote razziali'. Questo, come conseguenza delle politiche governative pilotate dall'ideologia della 'trasformazione' - che si è manifestata come una forma radicale di 'azione correttiva' contro i bianchi (il che significa una 'discriminazione positiva' - "affirmative action").
    Nell'economia, nell'istruzione, nello sport, valgono le 'percentuali razziali'.
    Siccome i negri fanno l'80% della popolazione, l'80% dei medici, degli ingegneri, dei dirigenti amministrativi e dei giocatori di rugby devono essere negri (vedi articolo "Sud Africa, imposto il primo c.t. nero " n.d.r.) - nonostante il fatto che meno dell'1% degli studenti negri riesca a superare gli esami di matematica alla fine della loro carriera scolastica e che la maggioranza di loro preferisca il calcio al rugby. Un recente incidente che ha attratto l'attenzione di tutto il paese è stato la diffusione di un video satirico fatto da un gruppo di studenti dell'università del Vrystaat. Questo video, che è stato descritto dai media come dilettantesco e volgare, mostrava la partecipazione di quattro addette negre alle pulizie a una specie di rituale iniziatico/magico nelle cucine universitarie di Reitz (Vrystaat) - a Reitz sta una sede dell'università.
    Le immagini di donne che, nel rituale in questione, devono ingerire ogni sorta di pattume e anche prendere parte a una corsa a ostacoli e a una partita di rugby, sono state segnalate dalla stampa locale ed estera come come un fatto razzista: fino a che la CNN non diffuse anch'essa una parte del video.
    Per circa due settimane il video del Vrystaat fu la 'notizia' più importante nel paese e fece del 'razzismo' il problema principale nel medesimo. Nel video non si mostravano incidenti personali o fatti di sangue, ma questo non servì a diminuire l'isteria di massa inscenata dai media. Quando si ricordi che negli ultimi 10 anni circa 30.000 bianchi sudafricani sono stati assassinati da negri e che circa 70.000 donne bianche sono state violentate da negri, un video studentesco potrebbe anche non sembrare una cosa tanto importante.
    Ma nei tempi odierni, nei quali i bianchi vengono indicati come colpevoli e i negri sono stati resi feroci, il video è arrivato come il cacio sui maccheroni. Ci ha fatto vedere perfettamente che il sogno di un Sud Africa 'non razziale' non è altro che un fantasma. L'apartheid aveva tenuto le razze separate, invece la 'trasformazione', ha scatenato per la prima volta l'odio razziale nel paese - in particolare, quello dei negri verso i bianchi. Non mancano certuni, fra i negri, che assicurano che in Sud Africa ci vuole un dittatore come Robert Mugabe che mandi via tutti i i bianchi senza curarsi delle conseguenze.
    E' probabile che questa sia la prima volta che il fatto 'razza' sia divenuto il problema fondamentale del Sud Africa, dal punto di vista politico, sociale, culturale. Quanto più certi 'scienziati', politici e giornalisti negano la realtà del fatto biologico razziale, tanto più esso diviene un fattore politico e un marchio di identità. La 'trasformazione' genera ogni sorta di situazioni assurde, per cui, per esempio, gli ingegneri bianchi non possono più lavorare nella fornitura nazionale dell'elettricità, con la conseguenza di interruzioni croniche nella fornitura del servizio elettrico. Ma l'ossessione razziale dell'élite negra e di certi 'intellettuali' bianchi di sinistra, sta spingendo il paese verso il baratro.
    E' possibile che un giorno arrivi a esserci uno sterminio generalizzato della popolazione bianca del paese o una fuga in massa della medesima, come è successo in Zimbabwe - staremo a vedere. C'è anche la possibilità che in Sud Africa si sviluppi una guerra civile o qualcosa di peggio. Se un semplice video può polarizzare la nazione, quali potranno essere le conseguenze della fanatizzazione etnica, soprattutto dei negri, portata avanti dai media?
    Dan Roodt è uno scrittore e uno che combatte per la sopravvivenza dell’afrikaner in Sud Africa.
    [Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati] ”

    Altri 2 articoli qui , sotto segue l'ultimo...

    "L’immigrazione sta causando il tracollo del Sud Africa di Dan Roodt*
    venerdì 23 novembre 2007
    archiviostorico.info - L?immigrazione sta causando il tracollo del Sud Africa
    L’intellettuale italiano Umberto Eco ha dichiarato qualche anno fa una cosa che mi ha molto colpito. Nel suo libro Cinque Scritti egli dice, fra l’altro, che "Il Terzo mondo bussa alle nostre porte e, a noi piaccia o non piaccia, fra poco entrerà ... l’Europa sarà un continente multirazziale - o "meticcio" a seconda dei gusti. Sarà così, per forza".
    Potrebbe darsi che Romano Prodi non sia tanto fatalista come Umberto Eco, in quanto sembra che l’Italia possa essere il primo paese in Europa nella deportazione di imigrati illegali. Ma se comunque qualcuno dovesse avere un qualche dubbio sull’effetto devastante dell’immigrazione illegale, basterebbe che egli visitasse il mio paese, il Sud Africa.
    Si calcola che ci siano da 10 a 15 milioni di clandestini in Sud Africa, cioé qualcosa come un quarto di tutta la popolazione. In certe zone del paese, tipo la Provincia del Limpopo, l’80% della criminalità è a carico di immigrati. Eppure, non molto tempo fa, il presidente del Sud Africa, Thabo Mbeki, ha detto che il suo governo "non può fare niente" per arginare la marea dell’immigrazione, soprattutto proveniente dallo Zimbabwe.
    Il Sud Africa, una volta, era un paese occidentale. La borsa di valori sudafricana è più antica che quella di alcune nazione dell’Europa occidentale. Fino a recentemente avevamo più ferrovie e strade dell’Inghilterra. Adesso le nostre strade si sono riempite di buche e oltre la metà delle ferrovie non funzionano più. Questa è la conseguenza dell’africanizzazione, ma anche dell’immigrazione clandestina che ha travolto praticamente tutto il nostro sistema sociale. Una volta c’era un quartiere di Johannesburg - Hillbrow - che era conosciuto come il "Manhattan dell’Africa". Era una zona cosmopolita dove c’era gente proveniente da molte parti diverse dell’Europa. Mi ricordo quando, da studente, come si frequentasse il Cafè de Paris e il Café Wien. C’erano anche librerie e una rivendita di dischi, la Hillbrow Records, che aveva un buon reparto di musica classica.
    Adesso Hillbrow è divenuto uno slum con un altissimo livello di delinquenza controllato da spacciatori nigeriani. Dei 100.000 nigeriani presenti in Sud Africa solo 3.000 hanno permessi legali di soggiorno. In qualsiasi angolo di strada ci si può procurare non solo eroina, ma anche carte d’identità sudafricane per l’equivalente di 100 euro. Spesso questi documenti sono venduti da funzionari corrotti del Ministero sudafricano degli interni. È difficile descrivere in parole la condizione attuale del Sud Africa. Ogni giorno, sui giornali, si può leggere di tutto a proposito del livello di omicidi, ruberie, e stupri. Succede qualche volta che quando le vittime di un furto vanno a farne denuncia presso la stazione di polizia, riconoscano il ladro proprio nel poliziotto in uniforme azzurra che li riceve. Proprio ieri un conosciuto cantante sudafricano, André Swiegers, scriveva come suo figlio, la sua fidanzata e la madre di lei fossero stati arretati perché lei non aveva mostrato sufficientemente in fretta la sua patente di guida Naturalente la donna arrestata era bianca e il vigile negro o "meticcio" come direbbe Umberto Eco.
    Lì sta la radice del problema: il presidente Mbeki è un complessato per il fatto di essere negro e come tale non farà niente contro gli immigrati clandestini, anche quando essi commettano atti criminali contro vecchi, donne, bambini. Per lui, noi occidentali sudafricani che rispettiamo le leggi siamo il nemico che deve essere tormentato dalla sua polizia, contro il quale è diretto il suo arsenale di leggi e che è suo scopo finale espellere dal paese. I nostri figli non devono frequentare le università o i migliori luoghi di studio, che devono essere frequentati solo da negri. Inoltre, devono pagare caramente per i loro studi, mentre per i negri gli studi sono gratuiti. La condizione imperante in Sud Africa è in parte dovuta all’immigrazione clandestina, in quanto moltissimi negri che abitavano oltreconfine sono passati in Sud Africa per ragioni economiche.
    Speriamo che il destino dell’Italia possa essere diverso e che la profezia di Umberto Eco si avveri falsa."

    " Zimbabwe: l'utopia multiculturale di Dan Roodt *
    martedì 04 dicembre 2007
    archiviostorico.info - Zimbabwe: l'utopia multiculturale
    Come conseguenza di un'inflazione del 15.000%, che adesso è un record mondiale, la maggior parte degli abitanti del pianeta hanno sentito parlare dello Zimbabwe. La settimana scorsa l'ex-dirigente della vecchia Rhodesia, Ian Smith, è morto a Città del Capo. Alla fine degli anni '70 Smith fu tradito dall'Inghilterra in modo che Mugabe potesse impossessarsi di quello che allora, assieme al Sud Africa, era lo Stato più ricco dell'Africa subsahariana.
    Può sembrare strano, ma leggendo la biografia di Hillary Clinton, mi è subito venuto in mente lo Zimbabwe. Era una brava ragazza conservatrice di Ridge Park (stato di Illinois, Stati Uniti) che, perduta la giusta via, finì negli ambienti liberali e multiculturali. Durante il suo primo anno nel 'college' di Wellesley, essa fu la segretaria dei Giovani Repubblicani. Al congresso nazionale repubblicano del 1968, a Miami, appoggiava la candidatura di Nelson Rockefeller e sviluppò un'intensa antipatia per Nixon; e le sembrò di percepire un'aria di 'razzismo' nel congresso.
    L'ondata multiculturale non si è riversata soltanto sulla povera Hillary; ma su intere regioni del mondo. In Sud Africa, la 'lotta contro il razzismo' ha condotto a uno dei sistemi più discriminanti che ci siano mai stati: diretto contro i bianchi. I governi conservatori e pro-occidentali che un tempo erano gestiti da bianchi sono stati sostituiti da regimi radicali 'africanisti' che sono all'avanguardia della rivoluzione terzomondiale contro l'Occidente.
    Nello Zimbabwe l'economia, il sistema scolastico, la sanità e i trasporti stanno tornando all'età della pietra. Le scuole non funzionano più e secondo un recente rapporto del Daily Telegraph alcune parti dell'Università di Zimbabwe sono state trasformate in bordelli. Una studentessa ha detto: che cosa si può fare se non si ricevono che dei miserabili 2 milioni di dollari zimbabweani (meno di 2 euro) al semestre?
    Per la maggior parte degli europei e degli americani lo Zimbabwe è uno di quei paesi terzomondiali che non si sa bene dove siano. Eppure il sistema fanaticamente antibianco di Mugabe non è altro che una delle manifestazioni del movimento multiculturale internazionale.
    Per quel che riguarda il multiculturalismo, lo Zimbabwe rappresenta ciò che Cuba rappresenta per il comunismo: la soppressione della religione e la sua sostituzione con la religione secolarizzata marxista. La religione marxista fece di Cuba un satellite malaticcio dell'Unione Sovietica. L'idea che Castro aveva del marxismo era tanto radicata che essa non fu modificata dalla caduta del muro di Berlino e dalla liberazione dell'Europa Orientale.
    L'8 e il 9 dicembre, gli eurocrati di Bruxelles terranno una conferenza a Lisbona alla quale Mugabe sarà invitato assieme a un gruppetto di dittatori e assassini africani. Sorprende che il primo ministro inglese Gordon Brown si sia dichiarato contrario alla presenza di Mugabe.
    Ci si domanda perché. Furono proprio le sanzioni economiche e militari che l'Inghilterra mise in atto contro la Rhodesia che portarono al potere il compagno Bob. E lo storico Thomas Pakenham, nel suo libro The scramble for Africa del 1992, scrisse: "Negli ultimi dieci anni lo Zimbabwe ha chiuso la bocca ai critici ... I dirigenti del nuovo stato, che erano stati in prigione o al confino, hanno trattato le loro minoranze, bianche e nere, con encomiabile moderazione".
    C'è chi dice che l'Africa non ha subito alcun fallimento, ma solo livelli diversi di successo. Saccheggiare la propria terra, fare pulizia etnica dei propri concittadini di razza bianca e mettere alla fame il proprio popolo significa, per loro, progresso: almeno fino a tanto che questa situazione sarà strumentale alla distruzione dell'Occidente.
    Parecchi hanno affermato che il multiculturalismo non è altro che una forma di comunismo; ma recentemente io ho incominciato a pensare che il multiculturalismo può essere peggio del comunismo. Nonostante tutto, gli est-europei sono riusciti a dare un'educazione alla propria popolazione, a fare loro imparare il balletto e la musica classica e, in ultima, sono riusciti a contribuire alla diffusione della civiltà, sia pure in modo alquanto perverso. Invece il multiculturalismo si indirizza solo verso la barbarie, come adesso vediamo in Sud Africa e Zimbabwe. Diversamente dal comunismo, che almeno ci dette Prokofiev e l'architettura social-realistica di Nowa Huta a Cracovia, il multiculturalismo non è altro che distruzione pura. "

    L'ultimo articolo di Roodt che vi riporto é sull'Africa in generale , sui recenti fatti del Kenya (con scontri sanguinosissimi fra tribù , rischio genocidio ed oltre 1000 morti di cui alcuni bruciati vivi inclusi donne e bambini...questa é la cifra reale ed attuale!!) e sull'impossibilità di importare la democrazia presso quei paesi e popoli , ecc. Molto interessante anche questo...

    " Africa: “Democrazia futura” di Dan Roodt*
    venerdì 25 gennaio 2008
    archiviostorico.info - Africa: ?Democrazia futura?
    Nel corso delle ultime elezioni in Kenia circa 600 persone sono rimaste uccise. In Africa, milioni di persone sono morte come conseguenza di guerre interetniche, genocidi e carestie; e questi milioni di morti non sono mai ricordati per molto tempo. Eppure le elezioni del Kenia, alle quali è stata data parecchia pubblicità e per le quali fu presente l’Unione Europea, hanno delle importanti lezioni da dare. La prima di queste lezioni è che il continente africano, si afferma, un giorno o l’altro sarà una “democrazia”. Ci fu un tempo in cui la Costa d’Avorio fu indicata come l’”esempio” da seguire per il resto del continente, con un governo stabile, una crescita economica e un numero considerevole di bianchi nei posti tecnici. Ma la democrazia della Costa d’Avorio, dal 1998, si è progressivamente tramutata in conflitto etnico e alla lunga in guerra civile, nella quale risultò vincitore Laurent Gbagbo, che è ancora al potere. Intanto, molti europei, soprattutto francesi, hanno abbandonato il paese e in conseguenza c’è stato un collasso economico.
    Ciò che è vero per la Costa d’Avorio è vero anche per la cosiddetta Repubblica del Congo, che è tanto democratica come potette esserlo l’ex Repubblica Democratica Tedesca. Solo qualche mese fa, l’Unione Europea, investendo 500 milioni di euro, ha reso possibili le prime elezioni in 40 anni. Fino a qualche settimana fa la ‘democrazia’ del Congo era la più ‘promettente’ di tutta l’Africa; poi scoppiò la guerra civile per le strade della capitale, Kinsjasa. La guerra interetnica, fino adesso, ha fatto nel Congo quattro milioni di morti, e non accenna a cessare.
    Si sente spesso dire che in Africa non c’è una visione del futuro. Gli africani vivono alla giornata, non c’è molta pianificazione, le comunicazioni non ricevono manutenzione, l’agricoltura viene abbandonata e la crisi è ‘normalità’. Quindi ci vuole l’intervento delle organizzazioni ‘caritatevoli’, europee o delle Nazioni Unite.
    Nel 1980 era lo Zimbabwe a essere la ‘futura democrazia’ dell’Africa. I giornalisti inglesi scrissero apologie di Mugabe e lo storico Thomas Pakenham, negli ultimi anni Novanta, presentò lo Zimbabwe come modello per il mondo, indicando come Mugabe fosse “tollerante verso le minoranze etniche e razziali”. Da allora Mugabe si è rivelato un dittatore che ha perseguitato le minoranze etniche, tipo i Matabele (egli è un Sjona) e ha espulso tutti i bianchi dal paese confiscando i loro beni e annientando l’economia del paese.
    Nonostante tutto questo, un mese fa Mugabe è stato ricevuto con tutti gli onori alla riunione dell’Unione Europea a Lisbona, dove si ipotizzò che nello Zimbabwe ci potesse essere un ‘ritorno alla democrazia’ – come se da quelle parti democrazia ce ne fosse mai stata. Ma l’Africa è sempre una “democrazia del futuro” – prima la Costa d’Avorio, poi il Kenia, poi il Congo e poi lo Zimbabwe.
    Anche il Sud Africa, il paese più sviluppato dell’Africa, all’inizio degli anni Novanta era indicato come la più promettente democrazia del continente. Mandela, ex comunista ed ex avvocato della classe media, appartenente all’etnia xhosa, fu acclamato in tutto il mondo come il più grande statista dopo John F. Kennedy, Charles de Gaulle e addirittura Giulio Cesare.
    Adesso il Sud Africa sta attraversando le fasi preliminari dello scontro etnico fra gli xhosa, sempre più potenti, e i loro concorrenti storici, gli zulù; una circostanza, questa, che viene tenuta nervosamente d’occhio sia dai bianchi che che da tutte le altre minoranze etniche o razziali del paese. C’è una probabilità di oltre il 50% che, entro tempi relativamente brevi, il Sud Africa si incammini sulla stessa via dello Zimbabwe. La lealtà alla propria etnia assieme a un sistema di valori che è incompatibile con quello delle democrazie occidentali, sono realtà indiscutibili in Africa. Eppure tanti osservatori occidentali dalle idee poco chiare, che visitano l’Africa all’ombra di parasoli o a fare vacanze di caccia, vi vedono ancora una futura democrazia e sono disposti a riversarvi milioni di euro.
    Da quando è finita la guerra fredda, la democrazia e le elezioni che sono costate milioni di euro sono state le principali cause di guerra e di violenza interetnica in Africa. Coloro che vanno in Africa a fare ‘safari’ armati di binocoli e di denaro contante, non fanno proprio niente per ‘portare la democrazia’ agli autoctoni. "
    Dan Roodt è uno scrittore e uno che combatte per la sopravvivenza dell’afrikaner in Sud Africa.
    [Traduzione a cura di Silvano Lorenzoni per archiviostorico.info - Tutti i diritti riservati] ”

    L'ottimo libro di Lorenzoni/Waldner sul tema SA...

    archiviostorico.info - Usa Iberoamerica Sud Africa: tre messe a punto
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    Usa Iberoamerica Sud Africa - Stormfront White Nationalist Community


    Sempre in alto la Strikeforce fino alla Vittoria!!!
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    "Ons moet die voortbestand van onse Volk en die toekoms van blanke kinders verseker."
    14 WORDS For the BOEREVOLK! WPWW!


    S.H.A. 14/88 - Holuxar
    http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?p=7921678#post7921678

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da EternoOccidente Visualizza Messaggio
    Ferma restando la netta condanna dei metodi usati dai sudafricani, questa notizia dimostra come l'immigrazione si riveli un problema sociale anche in paesi non tacciabili di "razzismo". Questo dovrebbe far pensare i tanti sinistri che accusano gli italiani che denunciano il problema dell'immigrazione di "razzismo". Seconda cosa, il Sudafrica di Mandela si conferma ancora una volta una nazione allo sbando.
    giusto, ma perchè "condannare"?! a mali estremi... La nostra area non essendo buonista non deve manifestare pietismi da operetta. Sangue e morte sono la grammatica stessa della storia umana.
    Un giorno in Italia, quando ci sarà il Risveglio, ne vedremo delle belle...

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da Siegfried Visualizza Messaggio
    Apartheid.
    .



    http://www.awb.co.za/italiano.htm

  4. #24
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    Viva il popolo sudafricano in rivolta contro gli invasori allogeni.

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da Perseo Visualizza Messaggio
    Viva il popolo sudafricano in rivolta contro gli invasori allogeni.
    concordo. Ma vale non solo per i boeri, anche per gli zulu, gli xosa, ecc.. o no? mi pare che anche loro abbiano diritto di difendersi dagli allogeni invasori.
    I migranti sono una piaga per tutti, una peste dei nostri tempi.

  6. #26
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    Certo, io con popolo sudafricano intendevo Boeri, Zulu e (purtroppo) Xhosa.

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da Spartacus74 Visualizza Messaggio
    IL mondo funziona così nonostante le balle e le illusioni ideologiche che, pian piano stanno sciogliendosi come neve al sole.
    Cmq in Sudafrica il mercato della droga è in mano ai Nigeriani come a Torino, oltre mezzo milione di Nigeriani spesso clandestini hanno invaso le metropoli e diffuso una violenza che si è aggiunta alla giù critica situazione di violenza di quella società.
    Il Sudafrica può solo naufragare e affondare con i suoi miti mandelisti oramai agli sgoccioli.
    LA storia ci darà ragione, come sempre.
    Per una volta penso che dovremmo prendere esempio dai neri del Sud Africa!
    Onore ai camerati neri sudafricani!

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da L'Europeo Visualizza Messaggio
    Li abbiamo abituati male, molto male, noi, con pentimenti ridicoli e autocolpevolizzazioni.
    E' vero... racismo, racismo

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da Felix Visualizza Messaggio
    giusto, ma perchè "condannare"?! a mali estremi... La nostra area non essendo buonista non deve manifestare pietismi da operetta. Sangue e morte sono la grammatica stessa della storia umana.
    Un giorno in Italia, quando ci sarà il Risveglio, ne vedremo delle belle...
    la storia dice che ci sono sempre state guerre, e sempre ci saranno.
    Solo che al giorno d'oggi abbiamo "l'atomica" ed è l'ora che l'essere umano cambi abitudini....

    altrimenti ne vedremo delle BRUTTE io,te e tutto il mondo intero.

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da ToTeM80(v1.2) Visualizza Messaggio
    la storia dice che ci sono sempre state guerre, e sempre ci saranno.
    Solo che al giorno d'oggi abbiamo "l'atomica" ed è l'ora che l'essere umano cambi abitudini....

    altrimenti ne vedremo delle BRUTTE io,te e tutto il mondo intero.
    tanto peggio, tanto meglio. Ridotti così (morti nello spirito, sfigurati etnicamente), non vale più la pena di vivere. Quindi i costi non importano.
    Sangue e morte!

 

 
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