Zaia e gli altri nani veneti a Roma non facciano come il Rumor ministro pavido servo attaccato alla poltrona anche di fronte a più di 2.000 morti veneti e blocchino subito il segreto di stato sui depositi di scorie nucleari

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Treviso, 19 maggio 2008


Il 1° maggio è entrato in vigore il decreto del governo Prodi che tra le ultime infamie di cui si è reso protagonista, pur in teoria solo impegnato nel semplice disbrigo degli affari correnti, ha sottratto alla sovranità veneta non solo la gestione della nostra terra, ma anche la semplice conoscenza coprendo con il segreto di stato il fatto che vi siano insediati eventuali siti per il deposito delle scorie nucleari, o nuovi impianti civili per la produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori, o termovalorizzatori.
Il Partito Nazionale Veneto esprime la propria totale condanna su tale disdicevole legge ladra della nostra sovranità.
Anche nel merito delle questioni toccate dall’ennesimo decreto anti-veneto, il PNV afferma con forza che le decisioni su tali impianti spettano solo ed unicamente al Popolo veneto e non a un governo italiano incapace e rapace dei frutti del nostro lavoro.
In tale scenario criminale, ci chiediamo cosa facciano i ministri nostri connazionali veneti, oltre a concedere interviste e a scaldare le sedie, attorniati da incipriatori e parrucchieri che gli sistemano i riccioli.
Il PNV chiede ai signori Brunetta, Sacconi e Zaia di bloccare immediatamente questo atto liberticida. Se il governo italiano non riesce ad affrontare simili questioni per incapacità di affrontarne responsabilmente le conseguenze politiche, non è giusto che taccia addirittura la comunicazione su tali scelte che devono assolutamente essere rese note alla popolazione che ne riceve danno.
Nutriamo in ogni caso poca fiducia che tali politici che pure hanno preso voti giurando di difendere le Terre di San Marco ascoltino questo grido di dolore. Il governo italiano è da sempre nemico dei veneti. Da sempre Roma ha saputo mietere morti per ragion di stato, anche per mano di ministri veneti traditori, o anche solo con il loro colpevole silenzio, come ad esempio nella tragedia del Vajont, per restare nel settore energetico. Neanche uno straccio di sottosegretario allora si dimise, anzi possiamo ben dire che nemmeno la morte di più di 2.000 veneti portò l’allora ministro degli interni veneto Rumor a fare un atto dovuto come quello che avrebbe fatto un qualsiasi ministro scozzese a Londra, o un ministro bavarese a Bonn prima e a Berlino ora, o un ministro catalano a Madrid.
Gli attuali ministri veneti a Roma ora faranno gli gnorri?
E il LEGALAN al governo a Venezia si girerà dall’altra parte?
Ciò dimostrerà per l’ennesima volta ai veneti come l’unica soluzione è l’indipendenza, anche per poter finalmente mettere in atto una nuova politica energetica responsabile, sostenibile e non condotta sulla pelle dei veneti e a loro totale insaputa.


Gianluca Busato
Partito Nazionale Veneto
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