L'intervento di Romagnoli al Parlamento Europeo:
Luca Romagnoli (NI) – Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho l'impressione che le ripetute accuse dei socialisti
spagnoli contro l'Italia e il suo sovrano diritto alla sicurezza interna vengono da chi amministra rigidamente il controllo
delle coste, da chi è fresco della vicenda di Ceuta e Melilla, da chi tratta l'indipendentismo catalano e basco mettendo sullo
stesso piano polemica politica e terrorismo.
Lo sanno i socialisti spagnoli e europei quanta generosità l'Italia accorda ai Rom? Lo sanno quanto ricevono in termini di
assistenza sociale godendo di sostegni economici, d'istruzione e di assistenza sanitaria di cui i cittadini italiani non
godono? Lo sanno anche quanta parte di reati di allarme sociale è ascrivibile ai cosiddetti nomadi? Vorrei chiedere al
Commissario Špidla: chi tutela ad esempio i bambini che chiedono l'elemosina, vendono le rose, puliscono i vetri delle
auto nelle città italiane ai semafori, insomma bambini sfruttati di cui spesso non si sa assolutamente la genia? Perché non
attivarsi, ad esempio, per controllare il DNA di tutti questi bambini, allo lo scopo duplice di tutelare il minore e verificarne
i legami parentali – c'è il precedente in Argentina per i figli dei desasparecidos, se non sbaglio.
Nessun campo rom in Italia, a mio giudizio, come del resto è in Romania, come del resto, signor Špidla, è in tutti gli altri
paesi dell'Unione europea. Anzi, affinché i rom e così via possono esprimere al meglio la loro identità – e perché sia
tutelata e perché si possano meglio autogovernare – propongo che l'Unione europea promuova la creazione di un Stato
rom, magari in un'area dell'Est europeo, visto che in gran parte vengono da quell'area.
Finirebbe così la loro diaspora, potrebbero amministrarsi e governarsi autonomamente, migliorerebbe la loro qualità di vita
e la sicurezza sociale e se consentite, finalmente, migliorerebbe anche la nostra!