Innanzitutto insultare un governo non significa insultare chi l'ha votato, altrimenti mi sarei insultato da solo non so quante volte relativamente al precedente governo. Poi non critico il governo tout cour ma relativamente a due specifici argomenti. Sarò pronto a lodare il governo se, nonostante il clima di intolleranza che ha creato, saprà (come ancora credo) formulare un disegno di legge più appicabile e meno rozzo
Berluskhorror
senza intenzioni partigiane.
e' il governo votato dagli italiani. vediamo se lavora bene.
la parte che ho sottolineato offende tutti gli italiani. i sondaggi sono chiari e dicono che la stragrande maggioranza degli italiani vuole il pacchetto sicurezza. a destra come a sinistra.
il ministro non da il patrocinio al gay pride. e allora?
ma sai quante iniziative lodevoli non lo ottengono? sinceramente il gay pride ti pare un bel vedere?
Kronos sei preoccupato per i tagli al gay pride?
a me frega niente...chiedi a Libero. comunque non costava nulla alla Carfagna patrocinare la manifestazione...solo che ha preso una scusa abbastanza stupida: "non son discriminati...e poi vogliono dei diritti che io non voglio dargli"...vabbè...pazienza. Tanto si sa come la pensa questo governo...inutile stupirsi.
Ma tanto, non eravamo tutti abituati a pagare le tasse perché Padoa Schiappa, nel suo catechismo, ha insegnato che è bello farlo?
Sprechi? Pensiamo piuttosto a quelli del Governo più numeroso degli ultimi anni: il governo Prodi, pensiamo al numero delle auto blu quintuplicate durante questi anni, pensiamo ai soldi destinati allo smaltimento dei rifiuti finiti, in Campania, nelle tasche di chissà chi (e Bassolino, poverino, non ne sa nulla). Pensiamo anche al rifinanziamento delle inutili missioni all'estero voluto da Prodi (cosa lo differenzia da Berlusconi su questo punto?)... pensiamo a tutti i soldi necessari per gestire gli immigrati, controllare quelli che delinquono e tutti i soldi spesi per la costruzione di case popolari e villini che gli vengono assegnati.
2010:
Scusa ho fatto un'imprecisione. Non volevo parlare del decreto sicurezza in sè (ancora non si sa quale sarà) ma della sottocultura politica che lo sottende, dove velatamente o meno si tenta di direzionare un rancore aspecifico di natua etnica. Se pensi che sia solo una mia impressione ti invito a leggere quanto concluso oggi dalla commisione UE in proposito
Berluskhorror
le tasse e' bello pagarle se si e' una comunita' che ha degli obiettivi comuni, dei progetti e, in una parola, un futuro.
oppure se si e' una comunita' che vuole darsi obiettivi comuni, progetti, e costruirselo, un futuro.
per dire, quando si va in vacanza in compagnia si fa cassa comune (ed e' una cosa positiva).
Non mi sembra l' italia di questi tempi.
leggi cosa dice il wall street journal (riportato dal sole):
Un commento del Wall Street Journal mette in guardia l'Italia dall'attuare misure anti-europee. «Gli attacchi ai Rom sono un test chiave per la politica Ue di allargamento e di immigrazione, così come per il nuovo governo di Silvio Berlusconi». In Europa, la selettività su quali statuti Ue applicare o su quali Stati considerare amici «non è un'opzione». L'Italia, che è uno dei principali fautori e beneficiari del progetto europeo, «deve fare attenzione». Per il quotidiano statunitense, non c'è ragione di reprimere i criminali stranieri più vigorosamente di quelli indigeni: «Pretendere che un giro di vite sugli immigrati da solo renderà l'Italia più sicura dà ai cittadini un falso senso di riforma. Ma forse gli italiani non si aspettano molto altro da Berlusconi, visti i magri risultati dei suoi primi due mandati a Palazzo Chigi». L'Ue – scrive il Wall Street Journal - è lenta nel realizzare le libertà promesse nel Trattato di Roma, ma «raramente ha fatto passi indietro dopo avere finalmente migliorato la libertà di movimento di persone, servizi, merci e capitali». «Le frizioni politiche causate dall'attuale ondata di immigrazione in Italia mettono alla prova l'impegno Ue per uno dei suoi principi fondamentali. Roma propone di decidere che alcuni europei sono più uguali degli altri. Quella un tempo era una cosa molto "non europea" da fare».
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