La nuova sinistra passa da qui …
Stampa questo post venerdì 16 aprile 2010 124 - di Alessio Duranti - La nuova sinistra passa da qui …

Noi possiamo fare di nuovo politica, uscire da tatticismo che viene applicato tra un turno elettorale e l’altro.

Dobbiamo smettere di vivere il ruolo amministrativo come una vittoria o come una sconfitta, dobbiamo credere che oggi le nostre necessità si trovano altrove, in quei luoghi che abbiamo dimenticato e con cui abbiamo smesso di parlare perché credevamo di rappresentarli con un simbolo o con una parola.

Dobbiamo liberarci da questo masochismo istituzionale, dalle sindromi elettorali, dal problema della rappresentanza quando chi molto spesso viene eletto corre il rischio poi di essere solo. Vorrei che la vecchia politica ringiovanisse o parafrasando una canzone di Cristicchi rivivesse la sua vita all’incontrario per riscoprire i gusti primordiali di fare e vivere la politica. Si incide se si esiste e si esiste se si vive. Oggi la sinistra perde, di nuovo. Perde quella parlamentare e perde quella extraparlamentare. Perde e non incide, ma soprattutto non vive.

Allora. Allora io credo in Sinistra Ecologia Libertà, ma credo anche in quelle fabbriche che ci parlano di territori, di spazi, di vissuto, di un rapporto tra reale e virtuale che coincide perfettamente con la bellezza della contaminazione. Luoghi dove territorio e mondo vivono una relazione non astratta, non settaria, ma libera. Dobbiamo, soprattutto a Siena e Provincia, lavorare perché questo accada.

Vorrei rincontrare quei compagni che abbiamo perso grazie alla nostra immobilità politica in cui ci siamo rinchiusi dalle ultime elezioni politiche, grazie all’assai poco interessante lotta di trincea che abbiamo intrapreso per equilibri che purtroppo annientano non solo la politica, ma anche le passioni.

In fondo è semplice, le stanze chiuse tengono fuori le persone e trasformano il rumore in silenzio. Per questo vorrei rincontrare quei giovani compagni con cui prima facevamo vivere la politica non solo nelle istituzioni, quei compagni che credevano cha andare oltre per costruire altro era l’unica strada possibile. E in questo incontro scoprirne altri e nuovi.

So che quei compagni la pensano ancora così e so che noi che viviamo dentro questa parentesi politica abbiamo la responsabilità di chiuderla per tornare a scrivere quel racconto collettivo fatto di nuovi e rinnovati incontri che dovrebbe appunto chiamarsi Sinistra Ecologia Libertà.

In questa simbiosi troveremo nuove facce, nuovi sentimenti, potremmo scrivere la storia di questa sinistra e il suo essere diversa perché ricca di diversità, ma unica perché complice di questa unità. Una vecchia canzone cantava Eppure Soffia, un monito come una sensazione che quei sentimenti semplici, umani e necessari sono difficili da sotterrare.

Allora credo che ci sia bisogno di sinistra in una società dove gli ultimi sono il capo espiatorio per i mali del mondo, in una società di diseguali, dove i diritti sono continuamente calpestati, dove il lavoro è ultimo negli interessi istituzionali e politici, dove per vedere un brandello di umanità dobbiamo leggere una lettera di un uomo che si ribella alla scelta della sua amministrazione che ha messo a pane e acqua dei bambini.

Proviamo a soffiare nuove parole in questa società, indaghiamo le nostre radici e scopriamo un futuro diverso, facciamo crescere una società migliore per quell’Italia migliore a cui aspiriamo.

Alessio Duranti