Dopo lunga ed attenta riflessione sono giunto alla conclusione che questo è il momento opportuno per concorrere con convinzione e determinazione alla formazione di un nuovo grande soggetto politico popolare, che si costituisca con procedure autenticamente democratiche e che si collochi da subito nel Partito Popolare Europeo e ne costituisca la sezione italiana.
Per difendere l’identità e la cultura del nostro popolo oggi minacciate e per modernizzare veramente il paese c’è bisogno più che mai di un grande partito popolare di ispirazione cristiana, in cui l’ispirazione cristiana è laica, non confessionale, non clericale e non integralista e in cui la laicità della politica sia un dato definitivamente acquisito.
E’ il tempo di realizzare una nuova sintesi culturale, prima ancora che politica, di moderna dottrina sociale cristiana e pensiero liberaldemocratico. Occorre interpretare la nuova domanda di libertà degli ultimi decenni conciliandola, tramite la sussidiarietà, con la tradizione solidaristica propria dei partiti di democrazia cristiana.
Credo sia necessaria allora una nuova cultura dell'equilibrio possibile tra valori non negoziabili e interessi sociali legittimi, fra mercato, imprenditorialità e solidarietà, fra difesa dell’identità, del "progetto nazionale" e processo di globalizzazione, fra federalismo solidale e unità della nazione, fra le nazioni e l’Europa.
C’è oggi la diffusa convinzione che sia necessario un nuovo inizio per la politica e per lo stesso ordinamento dello stato.
Sturzo e De Gasperi hanno avuto fiducia nella libertà, hanno avuto fiducia negli italiani e negli europei, hanno accettato le sfide del loro tempo ed il Paese quelle sfide le ha vinte.
Di qui rinasce la prospettiva di un partito nuovo dal cuore antico, garante oggi come allora, delle libertà integrali e di una costituzione repubblicana fondata sulla persona e sulla libertà.
Per questo ho deciso di impegnarmi nella nascita e nello sviluppo di Pol della Libertà.
Il PDL dovrà essere invece autenticamente democratico a tutti i livelli, alternativo alla sinistra, non subordinato alla destra e dovrà confermare di essere di identità cristiano-democratico e liberal-democratica.
Penso che un’identità culturale forte e non negoziabile ed un programma altrettanto ricco e utile al Paese, vada ad iscriversi pienamente nel nuovo progetto politico del PDL e ne possa rappresentare anzi, la frontiera avanzata.
In questo nuovo soggetto politico costituente vi è lo spazio non indifferente per mettere in campo una vera riorganizzazione culturale e politica dei moderati, dei riformatori e dei popolari liberali che sappia esplicare nell’azione politica una prudente sollecitudine per il bene comune e inaugurare nel paese una nuova ed inedita stagione di “buona politica “.
Lepanto