Domanda secca: i cardinali, per lo meno quelli eleggibili al soglio pontificio, non dovrebbero essere dodici?
Domanda secca: i cardinali, per lo meno quelli eleggibili al soglio pontificio, non dovrebbero essere dodici?
Ultima modifica di Pierre Auguste Renoir; 18-04-10 alle 21:26
non vedo perchè mai...:mmm:
i discepoli sono i vescovi tutti
Antifascista, cattolico-democratico, contrario al principio "destro" di "limite e conservazione" e sostenitore del principio di "non appagamento", dunque, di centrosinistra!
Non parlo da vescovo ortodosso, ma semplicemente da professore di Storia.
L'istituzione dei Cardinali è una venerabile istituzione della Chiesa Romana che ha subito molti mutamenti nella Storia ma, almeno simbolicamente, ha mantenuto il principio che i Cardinali sono il clero della Chiesa Locale di Roma.
Infatti
i Cardinali Vescovi sono i Vescovi delle Diocesi così dette "suburbicarie" ossia confinanti con la Diocesi di Roma. Sono stati anche gli ultimi ad essere ridotti a un clero "simbolico" perchè mi ricordo che il cardinale Tisseran era ancora vescovo reale della sua Diocesi suburbicaria.
i Cardinali Preti sono i presbiteri che presiedevano ai "Tituli Urbis", le antiche Parrocchie Romane. Ormai sono tutti onorari ed i veri parroci non sono cardinali.
I Cardinali Diaconi sono i titolari delle Diaconie, che erano ripartizioni della Diocesi di Roma che presiedevano alla carità e, diremmo oggi, ai "servizi sociali". Erano quindi anche gli amministratori del denaro e dei beni della Chiesa. Il collegio Diaconale era presieduto dal Cardinale Arcidiacono che era il più stretto collaboratore del Papa e spesso gli succedeva sul trono episcopale. Anch'essi oggi non esistono che a titolo onorifico e non sono Diaconi ma almeno preti e molti di essi Vescovi di Diocesi lontane, come anche i cardinali preti che sono quasi tutti Vescovi.
Un ritorno alla Tradizione vorrebbe..... ma qui ognuno può avere le sue idee, tutte rispettabili. Io mi sono limitato a raccontare la storia che spiega perchè il loro numero era, anche in antico, necessariamente variabile perchè potevano essere istituiti nuovi Tituli e nuove Diaconie. I Vescovi suburbicari invece erano stabili. Tra questi al Vescovo di Ostia spettava reggere la Chiesa nel periodo della vacanza (non esisteva ancora il Camrlengo) e consacrare Vescovo come primo celebrante il nuovo eletto al Pontificato Romano.
Ultima modifica di codino; 30-04-10 alle 13:31
a parte (p.s.) che non i soli i cardinali sono eleggibili al soglio pontificioOriginariamente Scritto da Pierre Auguste
Ultima modifica di codino; 30-04-10 alle 13:30
Ci sono ragioni storiche, geografiche e politiche.
Le prime notizie, pare, risalgano già al II sec. d.C., allorché il papa affidava a collaboratori scelti e fidati i "cardini" delle principali chiese (o luoghi di culto) di Roma, chiamati "titoli".
Col tempo, e segnatamente con la pace costantiniana, divenò sempre più un titolo onorifico. Tanto è vero che il cardinalato era conferito anche a laici. Ed anzi, sovente venne riconosciuto persino ad autorità laiche la possibilità di pregiare del titolo cardinalizio un soggetto. Un esempio per tutti e piuttosto recente: l'allora Angelo Giuseppe Roncalli, futuro Giovanni XXIII, ricevette la berretta cardinalizia dal presidente della repubblica francese ed il galero dal papa Pio XII. Fino agli inizi del '900, anche laici potevano essere cardinali. Giovanni XXIII scriveva nel suo diario che il cardinalato non è nè un sacramento nè un sacramentale, ma una mera dignità (ecclesiastica).
Detto questo, quanto al numero, va detto che, all'inizio, non vi era un numero prestabilito. Fu Sisto V, per evitare abusi, che fissò il numero in 70, così come erano 70 gli anziani che assistevano Mosé.
Con Giovanni XXIII il numero fu superato per la prima volta. GP II lo fissò in 120 (12 x 10), riecheggiando nel nuovo limite il numero degli apostoli e delle tribù d'Israele.
L'aumento del numero, in fondo, è stata una conseguenza dell'espansione evangelica in tutto il mondo. S. Bernardo di Chiaravalle, ad es., raccomandava al suo monaco e discepolo, Pietro Bernardo dei Paganelli , divenuto papa col nome di Eugenio III, nel De consideratione di nominarsi collaboratori da tutte le parti dell'orbe cattolico, affinché potesse svolgere il suo compito tenendo presente tutte le aree geografiche (allora note). hefico: